Distanza Inutile.

Parole che continuano a ronzarmi in testa, inspiegabilmente e senza lasciarmi tregua... Mourinho si presenta a inizio anno e spiega il suo calcio: getta in realtà soltanto fumo negli occhi agli addetti ai lavori, la difesa con pochi uomini e la fase offensiva con tre attaccanti veri... ma quando mai? Poi quella battuta, quel distinguo inutile e non dovuto: "a me l'Inter di Mancini non piaceva, come magari a lui non piaceva il mio Chelsea". Parole che non ho mai capito, che servivano a mettere una distanza tra Josè ed il vecchio e caro Mancio. Ma una distanza inutile, perchè Josè non doveva guadagnarsi la panchina dell'Inter: già ci era seduto! Mi tocca far notare che il buon Mourinho si è dovuto rimangiare in parte quanto detto, visto che da Palermo-Inter in poi è tornato sulle orme del Mancio e ne sono seguite le otto vittorie consecutive grazie alle quali navighiamo ancora là davanti a tutti. Dopo quattro mesi mi chiedo ancora il perchè di quel goffo tentativo di farci dimenticare chi ci ha fatto vincere scudetti e coppe Italia che mancavano da troppo tempo; goffo e stupido, goffo ed evitabile (ed in parte addolcito con la dichiarazione dopo Inter-Roma di fine agosto:"ho vinto la Supercoppa perchè Mancini ha vinto lo scudo"). Io ho adorato Mourinho dalla sua prima conferenza stampa in quel di Londra. L'ho seguito sempre con affetto ma quel giudizio così spietato su Mancini non mi era andato giù; ed ancora adesso è così. Ora che lo spogliatoio sembra in crisi, proprio perchè troppo punzecchiato da Mourinho. Fai quello che vuoi, Josè, spero te l'abbiano detto già a luglio, pensa quel cazzo che vuoi di Mancini: ma tieni conto che lui di scudetti ne ha vinti due (il terzo era un risarcimento, inutile tornarci su). Che ti piaccia o meno il suo gioco non c'interessa. A noi interessa la classifica all'ultima giornata. E allora vedremo se il tuo gioco è più bello di quello del Mancio.