BREATHING UNDERWATER

ultimo giro di bevute. il bar sta chiudendo, il sole se ne va. dove andiamo per colazione? non troppo lontano. sono stanco amore. sono stanco.

venerdì, dicembre 28, 2018

Quel Secondo Di Silenzio.

-Sai, a volte mi chiedo... è una domanda forse senza senso lo so... ma secondo te, ecco, siamo stati più bravi o più fortunati? A trovarci, a sceglierci, a voler restare insieme, mettici dentro tutto quanto.
-Secondo me siamo stati bravi. Un po' fortunati forse ma soprattutto bravi.

-Non so, riflettevo un po' su questa cosa. Mi sento bravo, certo, ma anche molto fortunato. Voglio dire, se quella sera non ti avessi chiesto di tornare, come sarebbero andate le cose?

A sette anni da quando l'ho scoperto, Marek Henmann sa ancora regalarmi una sensazione di indefinibile malinconia elettronica; è sempre spettacolare ritrovare un'emozione come questa, nella sua unicità esemplare, nella sua solida evanescenza, esattamente uguale al ricordo che nel corso degli anni si è fatto specifico, essenziale, per l'appunto minimal. E' tutto in quel beat inquieto ma soprattutto nel mezzo secondo di silenzio dopo cinque minuti incessanti, interrotto all'improvviso da una richiesta a metà strada fra l'entusiasmo e la disperazione: can you feel what's goin' on?

Ma certo che so farmi capire bene, quando voglio. Ormai anche l'iconica MdB ha imparato a riconoscere alcuni miei silenzi tormentati. Ieri sera invece è stata Irene a vedermi sottotono; ho negato sorridendo, senza crederci troppo. Qualche passaggio a vuoto in fondo me lo devo concedere.
 Le mie donzelline si preoccupano, oggi come sempre.

Allora anche se è tardi e non accendo il pc da due mesi sento che è ora di tornare qui, perchè il periodo è cupo ed io ho bisogno di cercare chiarezza; provo a parlare per immagini ma non trovo forma nè soddisfazione. Ho bisogno di concetti trasparenti per catapultare questo cuore fuori dal buio, ma è impresa ardua ed estenuante; parlo ma non dico, scrivo ma non affronto, sogno ma non credo. Il Bagnino fa quello che può ed io continuo a dargliene atto. Ho maledettamente bisogno di luce e la scrittura è l'unica strada illuminante; stai solo sbagliando a non credere in te stesso, cioè l'unica persona che non ti ha mai tradito. Ci penso su da un paio di giorni, in effetti.

L'inquietudine però prende ancora troppo spesso il sopravvento e mi ritrovo nelle tenebre; è a questo punto che mi convinco. Anche la tua ombra ti abbandona se scegli di restare al buio, diceva quel tale. Quest'orrenda sensazione continua ad accompagnarmi perchè ho ancora la forza di trascinarla con me, lo so. Non ci sono mai state risposte e continuano a non esserci. Solo vorrei tirare il fiato, ricominciare a respirare, a vivere, a cantare, a ballare, a scrivere, come Marek Henmann dopo cinque minuti di beat avvolgente, un secondo di silenzio, il ritmo riprende identico ma sembra cento volte più potente. Merito di quel secondo di silenzio, quel secondo che sta durando una vita, quel secondo che sto colpevolmente lasciando vuoto di parole.

Se solo fossi capace di riprendere il ritmo giusto, s
embrerebbe di sicuro cento volte più potente di prima.

-Secondo me ci saremmo trovati lo stesso, prima o poi!
-Anche a me piace pensarla così, ma non sono mica convinto. Certo la vita disegna i suoi intrecci e non possiamo saperlo. Mi piace sentirmi fortunato. Ma secondo me sono stato anche bravo.

E' la prima volta nella vita, che mi sento così.