BREATHING UNDERWATER

ultimo giro di bevute. il bar sta chiudendo, il sole se ne va. dove andiamo per colazione? non troppo lontano. sono stanco amore. sono stanco.

venerdì, gennaio 23, 2015

Sono Tutte Finali.

Certo che gli Australian Open mi rilassano, sapeste che pacchia! Da quando i miei turni di lavoro si sono diradati a dismisura, ogni tanto mi concedo qualche piccola dissolutezza televisiva; c'è da dire che Sky non sempre aiuta, e tra NBA, Griffin e qualche film cult potrei andare avanti secoli. Intanto però, sono quasi tre mesi che lavoro poco e penso troppo; d'altro canto, sono tre anni che la Meravija appartiene al mio magico mondo e questo spazza via un po' tutti i pensieri neri. 

Certo, so bene che Baghdatis è stato un buon giocatore ma Dimitrov è in ascesa, sembra esserci poca storia. Il tennis però è bello proprio perchè è una sentenza dalla quale non puoi mai sfuggire; vinci se hai la forza di vincere, altrimenti puoi sempre perdere. In ogni scambio, in ogni momento della partita la svolta positiva o negativa è lì che ti aspetta. Non vinci perchè sei in vantaggio dopo sessanta novanta o chissà quanti minuti. Vinci se arrivi a giocarti quel cazzo di match point e poi lo conquisti. Altrimenti sei ancora in gara, e finchè la vittoria è in gioco ti tocca faticare. Mi è sempre piaciuto il tennis, perchè ti fa soffrire anche da semplice spettatore neutrale (è difficile, ma succede).

La Sylvie giustamente viene a controllare, di tanto in tanto, ed io non posso non premiarla con una piccola citazione, anche se lei col tennis si addormenta dopo dieci minuti. Vorrei esserne capace anch'io (con il commento in lingua "originale" comunque ci riuscirei), ma forse ho altre doti nascoste.

Non certo nel tennis, sia chiaro (come potete ammirare qui, non ho mai avuto grande dimestichezza con la racchetta). Forse solo nel buttarmi via sono un bel prospetto. Ma non vorrei montarmi troppo la testa, che c'è ancora tanto tempo e d'ora in poi sono tutte finali, come diceva sempre il caro e vecchio Capitan Javier.

 Ma penserò a tutto quanto da domani in avanti, da buon procrastinatore quale sono. Oggi voglio festeggiare, festeggiarLa, festeggiarCi. Se in fondo non mi sono davvero buttato via, una ragione c'è, da tre anni a questa parte, e mi sembra proprio il caso di sorridere.
 

giovedì, gennaio 22, 2015

LTMA.


Fino a Marzo C'è Tempo

Ci incrociamo ancora, di tanto in tanto; all'inizio c'è sempre un po' di imbarazzo, anche se prima e soprattutto dopo non ne capisco il motivo. Ma all'inizio c'è sempre. Insieme ne abbiamo passate di tutti i colori, ma quando ci rivediamo dopo un po' di tempo non sappiamo mai da che parte cominciare. A volte basta una battuta, un ricordo, una gag dimenticata da secoli. Allora Joe, so che stai per partire...

E non posso mica mentire. Sì, la data si avvicina. Non sono pronto perchè tanto non sono mai pronto, e questa mia consapevolezza mi rende paradossalmente pronto. Più pronto di chi a differenza mia è nato pronto. E poi non sono solo, anche se alcune scelte sono soltanto mie. Ma so che devo andare, non ci sono altre strade. Chiudo questo capitolo, e so che mi capirai. Sta bene anche a te in fondo, non vedersi più. Sarà strano, ma è logico, mormora.


Se la mena sempre con sta cosa della logica. E' logico, non è logico, una divisione manichea che secede in modo inequivocabile ogni ambito della vita; si riempie la testa di logica, ne rimane soffocato, gira intorno alla soluzione mille volte ma preferisce sfiorarla delicatamente piuttosto che andarci incontro a mille all'ora. Per questo ha sempre avuto bisogno di me. Per questo è sempre esistito il caro e vecchio Joe. Ma ci stiamo davvero dicendo addio?

Non ora, certo. Ma a marzo saranno passati dieci anni dal nostro primo incontro, ed è ora che il proprietario di questo teatro sott'acqua cominci a valutare altre soluzioni, battere altri sentieri.

Tanto saprà sempre dove trovarmi, anche se non sarò qui.