BREATHING UNDERWATER

ultimo giro di bevute. il bar sta chiudendo, il sole se ne va. dove andiamo per colazione? non troppo lontano. sono stanco amore. sono stanco.

venerdì, giugno 29, 2007

Neanche La Cami Mi Farà Ritrovare il Sorriso. Forse Domani...

Non mi hanno pagato, e questa cosa già di per sè mi fa girare i coglioni. La settimana scorsa mi hanno pagato, e quindi dovevano pagarmi anche questa, giusto? Mi pare logica come cosa. Il peggio però, non è proprio questo. Anzi. Anzi, cazzo. Senti l'adrenalina, senti il magone. Hanno arrestato PJ. Niente lacrime per ora. Ma andiamo avanti.
PJ è uno di quegli amici storici che ad un certo punto perdi di vista ma che mantengono un posto fondamentale nella tua vita. Perchè con PJ sono cresciuto, perchè con lui ho sofferto e pianto, perchè stando con lui riuscivo ad apprezzare tutto quello che avevo e che mi sembrava scontato: una casa, una famiglia, un'educazione, dei riferimenti. Io avevo tutto e lui non aveva niente, ma il destino porco, perchè il destino è proprio porco in certi casi, ha deciso di togliergli anche quel niente che aveva. Avevamo undici anni quando perse la madre. Per una settimana non dormii, nessuno mi spiegava niente. Un giorno mi dicono che è in coma, il giorno dopo che è morta. Le notizie quando sei bambino le devi prendere così. La mente viaggia ma non puoi farci nulla. Devi andare avanti. Povero PJ, ma ce la farà ad andare avanti, in un modo o nell'altro. Andò avanti. Tirò fuori il carattere che non aveva, e andò avanti. Ci si vedeva poco, ed ogni tanto tra tutte le cazzate che dicevo con Dylan saltava fuori la domanda: ma chissà dov'è ora, cosa sta facendo, speriamo stia bene.
Ma il destino porco, perchè il destino è ineluttabilmente porco in certi casi, ha deciso un giorno di togliergli ancora un pezzettino di vita. Ancora nessuna lacrima, e cerco di andare avanti e chiudere in modo dignitoso. PJ si trova solo in mezzo al mondo, con un fratello in comunità ed un altro che è sparito chissà dove. PJ non può far altro che crollare e sbagliare. PJ sbaglia, e chi sbaglia paga.
PJ è a San Vittore, e mi fa male da morire questa storia. Tanto che non riesco a concludere come vorrei, perchè è inutile metterci la poesia in certi casi. Qualcuno mi ha chiesto, un po' di tempo fa, com'è che parlo sempre di calcio e droga. Allora mi viene spontaneo sorridere e ripensare ai miei undici anni, agli amici di mia sorella, più grandi di me, che prima mi insegnavano a giocare a calcio in cortile, poi mi venivano a citofonare chiedendomi se avevo in casa dell'ammoniaca. Riesco ancora a sorridere. Non lo sapevo cosa cazzo ci dovessero fare con l'ammoniaca, ma sapevo che dovevo dire di no. Calcio e droga già da quando avevo undici anni. E poi vienimi a dire che il destino non è porco.
PJ, cazzo, non riesco a piangere, ma sono triste come non mai.

giovedì, giugno 28, 2007

Se Non Sei Fissato Con La Cami Quanto Lo Sono Io, Riuscirò A Farti Fissare.

Ah ah ah, stavolta lei non c'entra proprio niente eh!
E' che torna meu amigu Teo sto weekend no.
Sì, Teo, quello che ci piace rubare le bottiglie al tavolo di Cavalli e degli Arabi, che poi chi cazzo li aveva visti sti arabi?, io no di certo, e nemmeno Diegone. Diegone è quello che ci piace istigare la gente a rubare le bottiglie al tavolo di Cavalli e degli Arabi, sempre senza aver visto quei cazzo di arabi. O perlomeno, io non li ho visti. Quella sera di metà luglio, correva l'anno Duemiladue, sono riuscito a vedere con la coda dell'occhio che c'era un po' troppa attenzione nei nostri confronti, e così sono sgattaiolato via nei meandri dell'Old Fashion. Manovra dell'estraneo ed eccomi in pista con l'uomoperennementeincamicia a ballare aspettando notizie di Teo e Diegone alle prese con le autorità competenti. Notevole Teo: oh Die, lascia fare a me che ci sto dentro. Ma non potete rendervi conto... che Teo era duecento volte più malmesso di Die, quella sera... ma la convinzione di poterne uscire alla grande, con nonchalance... quello fa la differenza, sempre...



















Così, dietro ad ogni Teo che ho conosciuto, ce n'è un altro che ho intravisto ed uno che deve ancora vedere la luce. Ribecco per caso queste foto sul pc, elaborazioni che ho fatto nei tempi morti a milanodabere, tra un'intervista telefonica ed un cordless rubato, e penso: ma tu guarda quel babbo di Teo. Sì, perchè quante cazzo di volte gli avrò dato del babbo, non lo so mica. Ma è un babbo che ne sa, mi capite? Io e lui al concerto di Justin, qualche anno fa... dovevate vederci. E a Nepliget, e davanti alla lavagna quando mi passò un intero compito in classe di matematica e presi 8 e mezzo e la prof rise di gusto quando mi comunicò il mio stupefacente risultato ("non voglio sapere come hai fatto e non voglio indagare, Rokocoko, comunque grazie a questo voto puoi ancora recuperare la tua insufficienza" - ovviamente mi rifiutai di studiare per l'ultima interrogazione, perchè recuperare in quel modo non mi avrebbe reso onore. Il gesto, la furbata singola in sè, ci stava alla grande, ma solo se fosse rimasta fine a se stessa. Fu un po' il primo dei miei innumerevoli atti insensati)...

















Un'altra elaborazione, un altro Teo da scoprire. Sabato ci facciamo un seratone, questa è una certezza. Sperando che non svenga come quella volta al Toqueville. Ma là non c'ero nè io, nè gli arabi nè i Cavalli; soltanto diciotto cocktail a base di vodka, che il ragazzo aveva risorse illimitate. In disco come nella vita, in fin dei conti: a volte deve soltanto rendersene conto. Un po' come ammettere a se stessi che l'album più bello del 1997 non è Be Here Now... perchè Richard Ashcroft ha tirato fuori dal cilindro Sonnet e Lucky Man ed è dura... ma ai tempi, figuratevi un po', io per lui ero soltanto Christian Ziege: niente più che un tipo con la tipa che ci piaceva giuocare a calcio con la maglia del Bayern Monaco.
E ce ne sarebbe abbastanza per continuare per ore. Ma tanto sabato ci faremo un seratone, e questo mi basta.

La Cami (E Tre!) Impazzisce Quando Parlo In Inglese

Fine serata inaspettato, di chiacchiere easy col Varanone più sciallato che mai. Magari si potesse recuperare quella sciallatezza... Stasera fuori dalla pizzeria ce n'era un po', devo dire la verità, ma quello che resta, quando ormai è l'una e cinquantasei, è l'odore di pizza unito alla saggezza varanesca.

E quindi? Joe si scopre migliore, a volte. Oltretutto, ha scoperto che può parlare di tette con Colei Che Lo Istiga. E non solo! Può parlare anche di Mordicchiamenti! Scandaloso! Ma quello che rimane è la saggezza varanesca.

Perchè la Slalom è buona, Joe ne ha bevuti chissà quanti litri a partire dall'estate '99, ai tempi la Cambusa era davvero quel postaccio inospitale che tutti ricordano, e le freccette e i punkabbestia che slinguavano con i propri cani... ma anche di questo discorso, quello che resta è la saggezza varanesca.

Ho dato puntelli a chiunque, stasera, ed in effetti ho beccato chiunque, missing three women but it doesn't matter, (leggi il titolo), ancora una volta è il Varanone a trovare le parole giuste, peccato che non possa trascrivere nulla di ciò che mi ha detto, è un po' come quei tizi pieni di soldi che non possono scrivere il nome del loro dio, don't you think? (ancora il titolo del post)






















Lo incorono, stasera, come ho fatto una quindicina di mesi fa. You are the king. Per tutti gli altri, invece, il messaggio dev'essere abbastanza chiaro: this is Breathing Underwater, e nessuno di voi è autorizzato a buttarmi giù dal piedistallo. Siete avvertiti.

I'm not going to tell you once again.

mercoledì, giugno 27, 2007

848 - Non Posso Nominare La Cami In Due Titoli Consecutivi, Dai. O Forse Sì?

Venerdì sera poco prima di uscire mi era salita la voglia di fare un salto all'Idroscalo, per la precisione al Solaire; volevo beccare la Donna Della Mia Vita, altrimenti conosciuta come Colei Che Mi Istiga A Parlare Di Tette Su Messenger. Alla fine non se n'è fatto niente, che i miei soci non c'avevano voglia. I soliti debosciati del cazzo. Sì, Nick e Bagnino, i debosciati siete voi. Anzi, non debosciati. Debosciati del cazzo (Varanone dammi ragione!!!).

Domenica avevo fatto più di un pensierino per il Solaire, che in terrazza c'era "E Mario Mario, e Mario Più!!!". Si preannunciava un seratone, ma io avevo già dato in quanto ad esagerazioni, e poi troppi sbattimenti e troppe sturie. Niente Solaire, ma va bene così.

Lunedì sera i raga capeggiati da Luki mi invitano all'Idroscalo per vedere lo spettacolo di Crozza. Da notare l'approccio accattivante: eddai è aggratis! Ma io sono alla Saletta Universal (STUPENDA!) a vedere Smokin' Aces (STUPENDO! ALICIA KEYS DA IMPAZZIRE).

Si arriva a stasera, martedì, ed ecco che vengo nuovamente invitato all'Idroscalo per andare a sentire quel comunistadimerda di Daniele Silvestri che quando dicevo che era un genio per aver scritto un pezzo sublime come "Aria" la gente mi sputava addosso; ovviamente non posso, che sono al cinema a vedere un filmetto sulla Prima Guerra Mondiale.

No, alla fine voglio dire, se sabato non vado a bermi otto vodkalemon al Solaire, veramente, prendetemi a schiaffi. Ormai tutto il mio mondo gira intorno all'Idroscalo, e non posso continuare a fuggire. Dovrò affrontare il mio destino, non credete? Magari come ho fatto quella sera di metà gennaio, quando una gita in piazza Stovani si rivelò un'esperienza fantastica. E chi lo sa.




















Si finiva la serata, io ed il Bagnino Partente, dopo il Rhabar, dopo l'Old Fashion, dopo un paninazzo ed un bigliettino insensato ma non troppo, su un materasso trovato in mezzo alla strada.

In più, rispetto ad oggi, avevo solo le tonsille. La voglia è rimasta la stessa.

lunedì, giugno 25, 2007

Mentre Chatto Con La Cami

Definire questa frenesia? Passeggi e quel marocchino che non conosce la semiotica, o forse sì, ma lui stava fermo sia col rosso che col verde, non arrivava nessuno e lui immobile, cosa aspettava? Che io partissi forse, ed infatti così è stato, son partito come sulla salita che portava a Piancavallo, che don Luigino teneva un'andatura folle ed arrivava sempre primo, e poi là sopra il panorama e l'ombra e svaccarsi per terra, l'altro giorno ho cercato una sua foto giù al baretto ma non l'ho trovata, forse meglio così, forse è meglio smettere di ascoltare Canzone di Vasco, ed anche chiacchierare con la Cami non aiuta a fare chiarezza, ecco allora vado avanti.

E intanto i giorni passano i ricordi sbiadiscono e le abitudini cambiano e... è stato splendido

Ancora frenesia, ora parte Liberi Liberi, cos'è sta foto? Chissà se il tizio si chiamava Ciampamondo Santo, la Sarina si dimentica sempre. Intanto arrivano telefonate e messaggini, oggi ho perso due chiamate e non le sto recuperando, ma un altro paio le ho ricevute, la prima era da un numero di fax e sapeste che piacere mi ha fatto!, ma va bene anche se alla fine il passato è passato, non è vero?

E come mai non ricordi più?

Smokin' Aces è un bel film. Esce tra tantissimo, ma ricordatevi di andare a vederlo. C'è Alicia Keys messa giù da gara, e poi il protagonista che smascella dimostra di saperne una cifra. E poi c'è Ben Affleck c'è Andy Garcia c'è Ray Liotta oh, voglio dire, è un bel film. Questi, signore e signori, sono gli Smashing Pumpkins di Corgan William Patrick inteso Billy.

And I knew the silence of the world...

E ci vorrebbe un chiloombas a sto punto. Perchè quando parte Lily my one and only te ne sei già andato ammale, capisci? Forse, dico forse, il vecchio Joe potrebbe aver sbagliato qualcosina. Quando sceglie i locali non sbaglia (sì, devi commentare dicendo che ti ho fatto conoscere il tuo locale preferito) (chi deve commentare LO SA!), ma quando butta se stesso sul foglio bianco a volte sbaglia. Dovrebbe mettere a nudo se stesso e non fare lo stesso con gli altri, sapete? E' una vecchia regola non scritta di Breathing Underwater. Se non viene rispettata, Joe poi sta male.

No, Disarm la skippo in tempo zero.

Ci starebbe bene quella foto del Varanone, a questo punto. Se avrò voglia dello sbattimento la vedrete. Ma sì va...


Will you help me understand? And I believe in you, you're the other half of me...

venerdì, giugno 22, 2007

Joe Rokocoko vs R.L.

Arrivo all'appuntamento in anticipo, come al solito, brutto come il sole delle due del pomeriggio che ti scioglie la faccia e i pensieri. Mi dirigo verso la viettina e sistemo il regalo sotto la sua macchina. E' solo un particolare, se lo dimenticherete avrò raggiunto lo scopo.

E' un pomeriggio di sole, sto andando a scrivere la parola fine, R
.L. non sa far altro che essere sempre più bella. E decisa. Non mi sono portato dietro il pennarello, che già altre volte avevo creduto potesse scrivere in modo indelebile: con questo caldo, la scritta si squaglierebbe in tempo zero. Oggi ci si marchia a fuoco, è inutile scappare. Mi sono goduto l'ansia dell'attesa, ho condiviso vita, non speranze e disillusioni al telefono col Bagnino, che rimanere da solo da mezzogiorno e mezzo in avanti mi avrebbe ucciso. Sono carico. Gli ho detto di pensarmi, e lui lo sta facendo. Arriva il primo messaggino mentre io ed R.L. abbiamo già cominciato a parlare. "Dunque, si sparisce così?"

Chiacchieriamo. Non ci può essere una fine se non c'è un inizio. Questo sembra un dialogo tra due che si lasciano ed invece non lo è. Joe sguazza nel paradosso, si appoggia alla cancellata e nasconde la faccia, poi si rialza, s'illumina in un istante, arriva un altro messaggino del Bagnino. Mi perdo nei suoi occhi, ripenso alla sera del Camarillo Brillo ma la mia bocca non riesce ad emettere suoni. E' un pomeriggio caldo ed assurdo. Assurdo come quel cinque maggio là, ma senza il Krepa che si riempie di birra in oratorio per dimenticare la disfatta. Come quella sera fuori dal Murphy's quando Audrey mi disse "dobbiamo parlare": che poi finì che non parlammo, che in certi momenti le parole non vengono fuori. Come quel pomeriggio a Muggiano ad impazzire telefonando alla MarySuperStar, chiedendo notizie dell'ex-Divina che non rispondeva al cellulare. Ancora la sensazione di vuoto, aver dato tutto ma non avere chance. Non posso nemmeno odiarla, che le mani avanti effettivamente le aveva messe. Cadendo, non si farà niente. Io invece, come nel gennaio del '95, mi spaccherò come minimo due denti, che le mani avanti non le metto. Ma l'errore, ancora una volta, è mio.

Margine di manovra non ce n'è. Lasciare uno come me senza possibilità di replica non è mica semplice; quando accade, il cielo è capace di ribaltarsi in un secondo. Ma oggi non sta succedendo. Tornando all'Orion Square Garden Paradise il sole mi picchierà in testa, ed io farò una fatica immane sulla mini-bicicletta che mi ha prestato MC, di anni otto. Prima di andare però, c'è da consumare l'ultimo atto insensato; perchè l'uscita è fondamentale, ed io voglio darle forma e sostanza. Mi sdraio di fianco alla macchina (ricordate?), allungo il braccio e tiro fuori il regalo che era appoggiato dietro alla ruota. Lei osserva stupita la scena, il risultato è già ottenuto.

Sì, l'ho messo lì prima di venire a beccarti. Sì, te l'ho preso stamattina. Sì, dopo il messaggino che mi hai scritto. Sì, mi vengono bene questi atti privi di una logica. Sì, se fanno star bene una persona allora vale la pena farli.

Particolari che stridono, io salgo sulla biciclettina e lei sulla ClasseA, io le ho regalato qualcosa che le rimarrà a vita ("sembra bello..."), io le faccio una domanda su un argomento serissimo col sorriso sulle labbra, non ci sarebbe niente da ridere ma questo è un pomeriggio caldo ed assurdo, si chiude con un bacio sulla guancia come neanche ai tempi delle medie.

Resisto alla tentazione di scriverle un messaggino, e poi mi spiace averle fatto fare ritardo. Arrivo all'Orion sapendo che sarò vittima di sbalzi d'umore, ma il calcio ed i bambini ed i raga mi aiuteranno. Mentre vado a chiamare gli ultimi ritardatari negli spogliatoi, scorgo di sfuggita la mia immagine allo specchio. Torno indietro, mi osservo per un istante, mi sorrido, sbuffo, me ne vado. Per una volta guardando quell'immagine non mi è venuta voglia di sputarci sopra.
E' finita e chissà se starò male come un cane. Ma sono fiero e felice di essere me, in questo pomeriggio caldo e assurdo.

Non smetterò mai di volerle bene.

Le Parole Di R.L. Sono Arrivate.

Ma è ancora di Joe, che parla con Nick, l'ultima chicca: "non che mi sia discostato troppo dall'essere single, eh... però diciamo che oggi sono sicuramente più single di ieri" (risate)

giovedì, giugno 21, 2007

Parole.

Le parole del Varano: "devi seguire il tuo percorso... ricordarti di quello che di bello sai dare alle persone... ascolta Mario Più in terrazza al Solaire domenica... ti passa tutto..."
Le parole della Cami: "e ho leggiucchiato un po' il blog di Joe che è proprio da nobel e ci ho ritrovato vascotruelove, così mi è venuta voglia di scrivere"
Le parole del Bagnino: "Ascoltati Enya o qualcosa di simile e mettiti a letto. Ricordati che se le hai trattate tutte da principessa puoi dormire da re."
Le parole di R.L.
Le parole di Jewel: "my hands are small I know but they're not yours they are my own"

Le parole di Joe: "Non voglio perderti. Per nulla al mondo."

martedì, giugno 19, 2007

Si Allontana Correndo.

Mi si avvicina col sorrisone, mi chiede timidamente se può avere ancora un po' di zucchero filato. Ma certo, le rispondo sorridendo. Non ho un grande appeal coi bambini, forse perchè non sono capace di un sorriso mercenario. Ma in fin dei conti, l'occasione è talmente particolare che il sorriso mi viene spontaneo. La bambina, tutta felice e contenta, mi ringrazia e se ne va. Piccole cose, piccoli gesti consolidati nel tempo, belli ma facilmente dimenticabili.
Lei però, la bambina con la maglietta azzurra, è stata capace di qualcosa di più.
Siamo alla fine della giornata, della festa, e sto smontando alla bell'e meglio la macchina dello zucchero filato (la prolunga!!!). I bambini e le mamme sono tutti in fila, stanno uscendo. Noto con la coda dell'occhio che Maglietta Azzurra mi guarda e poi si gira per controllare la fila e tutto il resto. Ha fretta, sa di avere poco tempo. Allora incrocia il mio sguardo e decide di correre verso di me; mi porge la sua mano e mi sorride senza dire nulla: mi sta regalando una caramella. Rimango stupito, senza parole per mezzo secondo, poi sorrido, prendo il dolce regalo e la ringrazio mentre lei si allontana correndo tutta felice.

I secondini non gradiscono perdite di tempo di questo tipo.

lunedì, giugno 18, 2007

Breathing Non Serve A Niente.

Ti vedo felice e penso: cosa c'è di peggio della felicità?
Non ti mette paura?
Io mi metto nei tuoi panni ed ho paura.
PAURA!
Come ho spiegato al Bagnino, nel momento in cui l'Italia va in finale ai Mondiali siamo tutti felici, e per tre giorni non facciamo altro che pensare alla partita. Però più si avvicina, e più quella sensazione svanisce, perchè subentra la paura. Cazzo, ora dobbiamo per forza vincere, perchè perderla coi francesi sarebbe tremendo. Non mi interessa vincere: mi interessa non perdere. Non sono più felice: ho troppa paura per esserlo.
Come sempre, il calcio spiega tutto ("ma è possibile che parli sempre di calcio e droga?" "calcio, droga... e tua sorella!" -risate-).

Si dice che Chuck Norris, tra le altre innumerevoli cose, possa raggiungere l'orizzonte.
Ma solo Joe Rokocoko può odiare la felicità.

domenica, giugno 17, 2007

Quella Volta In Cui S. Tentò Di Uccidere Joe.

E' che l'ultima volta che ho avuto voglia di una bici
(sì, devo ritrovare me stesso, è ufficiale)
sarà stato il 97 forse
(no, perchè l'anno scorso mi hanno detto che mi sono snaturato no, ed io ho negato)
S. mi fece provare sta bici, se ti va bene mi dai diecimilalire, o forse venti chi lo sa
(ed avevo ragione, perchè quello era il vero me stesso)
allora io, Dylan e compagnia bella andiamo a farcene un giro
(ora, ora mi sento snaturato)
com'è come non è, per tornare a casa c'è da fare il ponte
(è dura)
e alè, su per la salita imitando i vari Chiappucci del momento
(nel senso, a volte i cambiamenti li affronti con nonchalance)
arrivo su, vado a tutta per godermi la discesa
(mentre altre volte ti rendi conto che quell'adrenalina che senti è proprio il tuo io che si snatura)
e minchia, minchia, ma sto frenando eppure la bici non rallenta
(sì, ok, forse snaturare non è il verbo più adatto)
dunque, questi sono i freni, io sto frenando, ma la bici non rallenta per niente
(fareste meglio a leggere prima tutte le parti non tra parentesi)
e sto andando a schiantarmi a velocità folle giù dal ponte di Santa Rita
(ma il problema non è il cambiamento, cazzo)
e riesco miracolosamente a non schiantarmi
(anzi... anzi! cazzo, ma era ora!)
e quando torno dico a S. che ci sono dei problemini ai freni
(è che ad un certo punto, nel mezzo della tempesta, ti devi chiedere per forza dove stai andando)
lui ride, ed io ora che sto scrivendo sento che sto per piangere
(io potrei anche non essermi mai mosso, in realtà)
sto piangendo
(sono eclettico di natura)
e piangerò sempre
(ma certe domande te le devi fare per forza, non ce n'è)
ma lui ride, mi dice che effettivamente si è dimenticato di dirmelo
(ho pensato ad Audrey ieri prima di dormire)
che la bici ha un problema ai freni
(a quanto tempo è passato, per fare un bilancio voglio dire)
allora ci ridiamo su, la bici non la prendo, se la metti a posto ok se no non se ne fa un cazzo
(a quante cose lei non sa di me)
chissà se veramente avrò una bici, prima o poi
(a quante cose rimangono a metà strada fra lei, me, il mio futuro)
ma questa è una di quelle storie che dovevo tirare fuori.
(è salita l'inquietudine)
Ora avrei proprio voglia di una discesa senza freni.
(è stata questione di un attimo)
E forse anche Dylan un pochino piangerà.
(ma io veramente voglio andare avanti con tutte le mie forze)

Already Seen.

Coca cola.
"Pesante di brutto la scena in cui padri e figli si salutavano. No, non mi sono commosso... però pesante..."
"Ma perchè vuoi trasformare un'amicizia in una tragedia?"
Corona.
"Quando Fifty scrive 21 Questions, capisci?, le chiede, se io non fossi quello che sono mi ameresti? Mi ameresti sull'autobus come su una Bentley? Ti farò ventuno domande, e parlano tutte di noi. Se non profumassi così di buono mi abbracceresti? E ti piacerebbe fare le cosine con me? E' un concetto banale in fondo, tutti quelli che sono diventati famosi dicono di ricordarsi da dove arrivano. Ma qui si parla d'amore, capisci? Cazzo, com'è che prima mi schifavi ed ora mi desideri? Fifty diventa ricco e famoso ma si ricorda di quando gli sputavano in faccia..."
Sambuca con ghiaccio.
"C'è una bella differenza tra sapere una cosa e sapere di saperla, giusto? C'è il mondo, in mezzo. Perchè lo sai che Macaulay Culkin non muore alla fine di Papà ho trovato un amico, in fondo l'abbiamo visto adulto e pippante molti anni dopo. Però non puoi fare a meno di piangere durante il film per la sua morte. Ecco. Ecco, forse mi sono spiegato."
"Las Vegas è stata costruita sulle percentuali. Tutti i giochi hanno delle percentuali fisse, il banco deve sempre e per forza vincere, da lì non si scappa. Certo che se vinci 35 mani consecutive al tavolo del baccarat, allora il discorso è diverso. Ma se giochi tanto, alla lunga stai perdendo."
Sambuca con ghiaccio.
"Ho deciso che non dormirò per tre giorni. Ah ah ah, non ti sembra una soluzione logica e consequenziale?"
"Ma io sono il primo che non si darebbe una chance, ah ah."

Breathing Ha Creato Dei Falsi Miti.

Certe volte Joe ha voglia di farsi lo sbattimento.

Joe Spiega Se Stesso E Poi Scopre Che Vasco Ha Già Detto Tutto.

Ci fosse stato
un motivo per stare qui
ti giuro sai
sarei rimasto sì
son convinto che se
fosse stato per me
adesso forse sarei laureato
e magari se lei
fosse stata con me
adesso... sarei sposato
Se fossi stato
ma non sono mai stato così
insomma dai
adesso sono qui
vuoi che dica anche se
soddisfatto di me
in fondo in fondo non sono mai stato.
Soddisfatto di che
ma va bene anche se
qualche volta mi sono sbagliato.

(Vasco Rossi - Liberi Liberi)

Qualcuno, in queste poche righe, ritroverà una discussione di pochi giorni fa. Brividi. Vuoi che dica anche se, soddisfatto di me, in fondo in fondo non sono mai stato...

sabato, giugno 16, 2007

4.50

Il cielo è azzurro e tu stai dormendo. Io sto pensando a te; nei meandri dell'anima riassaporo il tuo abbraccio, le tue mani calde. Chiudi gli occhi ed inclini la testa leggermente. Come sei bella. Questo viaggio onirico è destinato a finire presto. Sono proprio fortunato, perchè tra poco ti rivedo. Non vedo l'ora. Cielo azzurrissimo. Posso addormentarmi.

venerdì, giugno 15, 2007

I Drain The Colours From The Sky And Turn Blue Without You.

Passi una giornata con un pensiero fisso in testa, realizzi che il motivo per cui hai creato il blog non esiste più, ti schifi perchè non hai ancora risposto a TommyBoy, ti senti teso perchè domani entri in carcere, sorridi per un secondo ripensando alle chiacchiere col Varano. Poi pensi a qualcos'altro e non sorridi più. Infine torna il pensiero fisso. (ma tutto insieme?)

Certo che quando Joe è così criptico, fa quasi incazzare. Vorrei regalarvi un tramonto, ma non c'ho voglia dello sbattimento. E poi continuo ad avere problemi con blogspot. I Drain The Colours From The Sky...

giovedì, giugno 14, 2007

Perdere, Vincere, Vivere.

Mi gioco stasera l'ultima partita con loro. E' una sensazione strana, in fin dei conti le storie che arrivano in fondo logorate dal tempo non fanno troppo male. Ma un po' sì. Questa è una storia bella, iniziata nel maggio del 2003. Quello era un periodone, eh.
I miei piccoli boys finivano la prima elementare: li portai a giocare la prima volta insieme a Ringhio al torneo del Romano Banco. Campo troppo grosso, pallone troppo grande, sconfitta inevitabile, nonostante Tommy U. detto il Trattore, il mio giocatore preferito (dopo Julius R), macinò chilometri su chilometri. Fu l'inizio di un'avventura incredibile, fatta di peregrinazioni in giro per i campi di Milano e provincia. Una storia bella. Quanti sabato mattina passati a non rispondere a quel telefono che squillava nonostante i miei dettami: non chiamatemi prima delle undici! E quanti pomeriggi a prendere il freddo in faccia sperando che mi facesse ripigliare perchè i miei venerdì sera erano sempre più devastanti. Quante volte ho ripetuto i consigli dell'ultimo momento, quando manca un minuto all'inizio della partita. Calcia forte, non aver paura del contrasto, allarga il gioco, appena hai la palla tira che metti il portiere in difficoltà, non ti fermare se ti saltano...

Oggi mi gioco l'ultima partita con loro, in un torneo insulso ma che, non più tardi di una settimana fa, mi ha saputo regalare delle emozioni irripetibili. Dall'anno prossimo si cambia, si ricomincia, forse ancora dalla prima elementare, forse no. Lascio i miei raga ad una svolta, che l'anno prossimo vanno in prima media. Sentiranno la mia mancanza come io sentirò la loro, ma sono sicuro che tutto questo abbia un senso. Io sono contento così. Abbiamo vinto tanto, insieme, il che non fa mai male; e dalle sconfitte abbiamo sempre imparato qualcosa (io e i raga, dei genitori meglio non parlare).

Questa è una storia bella, di quelle che finiscono ma lasciano un ricordo strepitoso, perchè da domani non torneremo estranei. Io sarò sempre il loro Mister, e loro i miei raga. Per una volta, chiudere qualcosa di bello non farà troppo male.

Stasera, il capitano lo farà Tommy U detto il Trattore. Stavolta vinceremo.

E La SoCiA Compie Gli Anni

Eh, spiegare la SoCiA in un post è un'impresa Diabolika. Considerando che sono spesso vittima di Amnesia, e che la mia mente è in preda a Dissonanze di ogni tipo, trovare un po' di luce Solaire è come cercare un ago in un Circo Loco. Il risultato sarebbe Minimal, mentre lei è tenacemente Deep: guai a non scavare un pochino, sarebbe una Folies De Pigalle.

Ma in fin dei conti, lo scopo del mio scrivere non è mai spiegare ma illuminare a tratti. La SoCiA è il succo all'Albicocca nelle nostre Colazioni Da Tiffany, è la persona che Consoli a modo tuo e sai che funziona, è una sensazione continua di JetLag; perchè la SoCiA è una ma è anche Trinity.


In poche parole, una ragazza Gold (P). Chi trova un amico trova un tesoro. Chi trova una SoCia si perde nella Metempsicosi.

Auguri V@le!!!

...And Promise To Be Your One And Only. I'll Make You Feel Happy, And Leave You To Be Lost In Mine...

Trovata per caso sta sturia. Più di quattro giorni per dare le risposte, è stata una faticaccia. Fatelo anche voi, è divertente. Una sola persona tra di voi ha l'obbligo di farlo. Non dico chi è, perchè sarà la prima a farlo di sua spontanea volontà. E quindi, tiriamo fuori ste 41 canzoni...

1) quella che vorresti aver scritto: By Starlight - Smashing Pumpkins
2) quella che vorresti fosse stata scritta per te: Dolcissimo Amore - Irene Grandi
3) quella che ti fa venire in mente la tua infanzia: Man In The Mirror - Michael Jackson
4) quella che riassume la tua adolescenza: Romantico - Mao
5) quella che ti fa venire in mente un'ex: A Week Next June - White Town
6) quella con cui vorresti svegliarti: Burnout - Green Day
7) quella che vorresti per un tramonto: Il Volo - Zucchero
8) quella da suonare con gli amici sulla spiaggia: Polly - Nirvana
9) quella che ti fa venire voglia di ballare: 9PM ('Til I Come) - ATB
10) quella che non vuoi sentire mai più: Drinking in L.A. - Bran Van 3000
11) quella che odiavi ma ora ami: Windowlicker - Aphex Twin
12) quella che vorresti per il tuo matrimonio: Two Become One - Spice Girls
13) quella che vorresti al tuo funerale: dal minuto 50 al minuto 55 della serata di Sven Vath alle Dissonanze
14) quella che descrive perfettamente un momento della tua vita: Ridammi Il Sole - Zucchero
15) quella che ti piace nella collezione dei tuoi genitori: Jersey Girl - Tom Waits
16) quella che piace ai tuoi genitori nella tua collezione: Max - Paolo Conte
17) quella che non conosceresti se non fosse per un tuo amico: Still D.R.E. - Dr. Dre
18) quella che ti fa venire in mente la tua prima cotta: Vai Vai Vai - Irene Grandi
19) quella che ti fa pensare al sesso: Da Due Ore Non Ti Amo Più - Alessandro Grazian
20) quella che ti fa pensare alla solitudine: Ciao - Vasco Rossi
21) quella per quando sei incazzato: Lifetimes- Slam
22) quella con il miglior finale: For Martha - Smashing Pumpkins
23) quella con il miglior inizio: Starla - Smashing Pumpkins
24) quella che ti estrania di più dalla realtà: Soma - Smashing Pumpkins
25) quella più triste: Anima Fragile - Vasco Rossi
26) quella che quando la senti ti fa sentire troppo cool: Pull Shapes - The Pipettes
27) quella più brutta che hai in casa: qualcosa di Ligabue

28) la migliore di una colonna sonora: Sweet Jane - Assassini Nati
29) la migliore cover: Tainted Love -Marylin Manson
30) la migliore da sentire in viaggio: Surface To Air - Chemical Brothers
31) quella per uscire con gli amici e darsi al devasto: Tell Me Why - Supermode
32) quella che ascolteresti mentre sei nello spazio e si sgancia il cordone che ti lega alla navicella (tanto sai che vengono a prenderti): Phoenix - Daftpunk
33) quella con cui sostituiresti "we are the champions": Tonight, Tonight - Smashing Pumpkins
34) quella che ti mette addosso ottimismo: My Culture - 1 Giant Leap feat Maxi Jazz & Robbie Williams
35) quella che fa più paura al buio: Fallin' - Angelo Badalamenti - Colonna Sonora Twin Peaks
36) quella da cantare sotto la doccia: Niente Di Più - Lunapop
37) quella per la tua città: Fatti Un Giro - Articolo 31
38) quella con il miglior duetto: Amore Mio Infinito - Bugo e Viola
39) quella con il testo più originale: Io Mi Rompo I Coglioni - Bugo
40) quella con il testo più bello che hai mai sentito: Thru The Eyes Of Ruby - Smashing Pumpkins
41) quella su cui fare l'amore: Digital Love - Daftpunk

mercoledì, giugno 13, 2007

Troppo Difficile Sistemare, Dare Un Ordine...

Quando non conoscere il personaggio è una perdita incommensurabile.

TorinTorello's Daddy: "ma quelli lì.. guardali, sono i miei giocatori (età 14-15 anni, stanno giocando a pallavolo con delle coetanee) (sembrerebbe un discorso serio)... ma porco zio... ma anzichè giocarci a pallavolo, perchè non se le scopano tutte che gli farebbe anche bene!!!"

Col tempo, Joe ha imparato a spiegare le sue sensazioni sbattimentose. Non sarà mai assertivo ai massimi livelli, ma dei passi avanti li ha fatti.

JR: "Se d'improvviso senti un rumore forte, cosa fai? Ti giri a guardare, cerchi di capire cos'era, da dove veniva. Ti guardi attorno un attimo, in cinque secondi è finito tutto. Ma un gatto, per lo stesso rumore, rimarrà con lo sguardo fisso nella direzione del rumore per almeno dieci minuti, capisci? Ha bisogno di molto più tempo per riacquistare sicurezza."
"Quindi tu sei il gatto"
JR: "Esattamente."

E poi ho parlato con Jodie su messenger stasera. Dovevamo sposarci, sapete? Poi sono scappato. Sì, lo sapete. Ma io... devo smetterla di prendermi tutta la colpa... Telefonata di stamattina con un'altra persona importante:

JR: "Ok ma siamo io e te, quindi 50 e 50 ok? Io lo so quello che ho fatto nel mio 50"
"Ma le cose si sono rovinate, lo capisci?"
JR: "Lo capisco, ma so con certezza che potevo e dovevo fare qualcosa che non ho fatto. Non posso non guardare in faccia la realtà. Io potevo muovermi all'interno del 50%, e non mi sono mosso al meglio. Del tuo non ne parliamo certo ora..."
"No, davvero, devi smetterla di addossarti sempre le colpe che non hai"

JR: "50 e 50."
"Finiscila. Certe volte le cose non vanno punto e basta"
JR (ride): "Ti odio, perchè mi dite le stesse cose... porca puttana!" (ride ancora)

E il gran finale? Stavolta non c'è. E' solo Joe.

JR: "eddai passa"
"ma non lo so, che devo mangiare presto sono di fretta"
JR: "EDDAIIII!"
"(sospira, sorride) sì sì, eddai ok (sorride)"
JR: "ho proprio voglia di vederti. Need to see you and feel you next to me, come dice 50Cent in 21 Questions"
(sorride)

(Joe Rokocoko, 11/06/07 21.54)

lunedì, giugno 11, 2007

nApoli

Il fatto è che voi Paul non lo conoscete.

Cioè, alcuni di voi lo conoscono anche, eh. E qualcuno anche meglio di me eh.

Però... però sta storia del Napoli, voglio dire. Cioè io lo capisco nel modo giusto.

Ma come faccio a spiegarvi chi è Paul?

Lo vedo pochissimo, ultimamente. Sto strunz! E' da un po' che latitiamo. Ma io lo so che questo è un periodo, e passerà. Torneremo a farci le nostre serate che cominciano con una birra tanto per stare in compagnia, e terminano al quarto giro di Negroni smezzato che ci si racconta l'un l'altro i segreti più profondi. Un'amicizia alcolica? Ma no, cosa c'entra. Paul è Paul, cazzo. E' uno che non lo fai commuovere con queste dieci righe, eh. Ah ah. Dai, non si commuoverebbe nessuno. Ma è uno che c'è stato, quando doveva esserci (Nepliget, ambulanza, momenti cruciali di Joe). E che tornerà ad essere lì quando servirà. So che sarà lì ad ascoltare le mie follie, perchè io di follie ne farò e le racconterò a lui. E quando gioca il Napoli

cioè, il Napoli, voglio dire

cazzo ragazzi, è tornato in serie A. Uno che ne capiva di vita, emozioni e sentimenti, pur avendo studiato poco, diceva che una partita di calcio è l'insieme delle vicende personali dei ventidue in campo, più i panchinari, più gli allenatori, più tutte le persone che compongono le due società, più tutte le persone legate all'uno o all'altro club come tifosi. Minchia, non è poco. Ed allora, oggi che il Napoli torna in serie A, io posso anche star male pensando a come ha passato la vigilia della partita il buon Paul. Ed in realtà ora sto bene, perchè il Napoli ce l'ha fatta.

Ma sto male, perchè quando raggiungi un obiettivo così grande

e sei lì che ti sembra di essere la persona più felice del mondo

arriva un momento in cui ripensi a quante ingiustizie

quante batoste

quanti pomeriggi di pianto dopo StudioSport

ed allora piangi e fai fatica a prenderti la felicità che ti spetta

perchè questa gioia immensa non ti ripaga di tutto

cioè, vorresti, spereresti che ti ripagasse

ma io Paul lo conosco

lo conoscono anche altri, ma io per questa cosa lo conosco meglio

oggi Paul è felice, ma ha ripensato ai momenti bui, ed ha pianto.

Da domani guarderà al futuro con felicità. Ma stasera non dormirà.

(Joe Rokocoko, 10/06/07 20.50)

Innocence/Experience

Mi fa passare l'appetito ed il sonno.
Altera la mia mente e la frequenza cardiaca.
Una volta che sto con lei mi sento euforico ed il cuore batte forte, poi quando la sua mancanza comincia a farsi sentire cado in fasi di tristezza acuta e so che l'unico rimedio è prenderne ancora un po'.
Con lei mi sento vero al 100%, rivelo me stesso, il mio io più profondo esce allo scoperto perchè si sente al sicuro; mi comporto in maniera spontanea e tranquilla, e provo sensazioni quasi inconfessabili.
Mi fa sentire forte, invincibile. Mi fa passare le paranoie, mi fa credere che niente possa scalfirmi.

Migliora il modo in cui sto in mezzo agli altri. Mi dà allegria immediata.
Mi manda in sbattimento pensare che vorrei una vita equilibrata anche senza di lei, ma inevitabilmente mi trovo a credere che con lei sarà sempre e comunque meglio.






Ma voi a cosa stavate pensando?

domenica, giugno 10, 2007

Joe Loves Sunsets

E' una tradizione, e come tale io ed il Bagnino Conservatore ci teniamo a rispettarla.
E' un po' come la storia del succo all'albicocca. Voglio dire, è una cosa che non si discute: se non c'è la Socia non bevo il succo. E se non ci sono io, lei non lo beve. Stop, niente discussioni.

Così, quando si sta per chiudere la casa (la festa, il weekend), il Bagnino consegna la macchina fotografica a Joe e sentenzia: va', e scatta le ultime foto. Allora Joe si dirige verso quello spicchio di paesaggio, rimane immobile qualche minuto, e poi prende a scattare. Questa è la fine di Travedona, my friends...

Ma più che una fine, è solo un altro inizio. Torni a casa con questo cielo in testa e con la voglia di riviverlo al più presto. Non sappiamo quando sarà...

ma la prossima volta sarà ancora più grossa.

Saraj: This Is Dancing!

Non ci credo che alla fine il Bagnino Spacciatore di Foto mi ha veramente consegnato il cd

Non ci credo che sono stato io a scattare questa foto

In poche parole se ripenso a Travedona
non ci credo ancora

sabato, giugno 09, 2007

Dialogo Interiore?

"E' di un'intelligenza che definirei quasi arrapante. Anzi, tolgo il quasi."

GiadinaMonAmour

Improbabile dialogo avvenuto negli spogliatoi di Settimo Milanese dopo la vittoriosa prestazione dei miei contro il Vighignolo. Ovviamente, oltre al calcio, i miei bambinetti hanno altri interessi culturalmente stimolanti...
ET: Mister, ma tu sei mai andato in televisione?
JR: Bah, sì un paio di volte...
MC (diffidente): EEEEEEh già e quando?
JR (già scocciatissimo): Mah... tipo nel 2000 mi ricordo
MC (non contento della risposta): Eh già il duemila, mo'...
JR: Sì il duemila, tu avevi quattro anni, io no. Comunque poi un'altra volta
ET (interessatissimo): Ma cosa facevi?
JR: Ma niente c'era una trasmissione del cavolo su raitre... 'na schifezza... però poi sono stato all'ultima puntata dell'isola dei famosi nel 2003... hi hi hi ho baciato Giada De Blanck... haahha ero innamoratissimo!
MC: Non ci credo, non è vero
JR (e mo' basta!): Ma che cazzo pretendete oh? Mi chiedete le cose e poi non accettate la risposta? Ma minchia!

venerdì, giugno 08, 2007

Stavo Riflettendo...

Certo che senza la preziosa collaborazione della Acmi (e non è la prima volta!) non sarebbe stata la stessa cosa.

Ora me ne vado a dormire. Mi sparo un po' di Justin nelle orecchie, poi We come 1 di Faithless e forse Ellen Allien. E rileggerò un messaggino che mi è arrivato stasera.

Le paranoie le ho buttate via tutte.

giovedì, giugno 07, 2007

Bisogna Girare In Via Ugo Foscolo

A Zacinto

Né più mai toccherò le sacre sponde
ove il mio corpo fanciulletto giacque,
Zacinto mia, che te specchi nell'onde
del greco mar da cui vergine nacque

Venere, e fea quelle isole feconde
col suo primo sorriso, onde non tacque
le tue limpide nubi e le tue fronde
l'inclito verso di colui che l'acque

cantò fatali, ed il diverso esiglio
per cui bello di fama e di sventura
baciò la sua petrosa Itaca Ulisse.

Tu non altro che il canto avrai del figlio,
o materna mia terra; a noi prescrisse
il fato illacrimata sepoltura.

mercoledì, giugno 06, 2007

L'Occhio Di Riguardo.

L'uomo del weekend, secondo l'opinione del saggio Varanone, è stato Dani. "Ti ho visto in gran spolvero", gli aveva detto Nick al momento dei saluti. "Io sono sempre in gran spolvero", aveva risposto ridacchiando Dani. Abbiamo ridacchiato un po' tutti, a dir la verità (ridacchio ancora adesso).
In effetti, il buon Dani ha regalato momenti importanti, tirando fuori chicche di questo calibro: "bisognerebbe costruire una catapulta ad energia solare" (l'argomento era "come rispedire negri ed affini al loro paese") oppure "vabbè i ladri dici che non ti possono portare via niente da qui... ma se ti accendono tutte le luci e se ne vanno, ti rovinano!". Gran spolvero.
Il Varanone, da parte sua, ha sfornato una prestazione che definirei maiuscola (sono a corto di idee, Luki): se alle dieci di sera erano tutti completamente obnubilati dall'alcol, il merito è decisamente suo. Barman di assoluta classe e di notevole destrezza, il Varanone ha dapprima, volutamente, calcato la mano spingendo noi tutti verso gli abissi della perdizione. Poi, da coccodrillo più che da varano, si è reso conto di quello che aveva combinato, ed ha cominciato a girare per casa con la videocamera in mano ripetendo alla disperazione pochi, precisi concetti: abbiamo perso il controllo, la situazione ci è totalmente sfuggita di mano, siamo tutti fatti come cani sciolti, il degenero ci inghiottirà, ecc ecc. Sembrava di essere all'Amnesia, grazie a te.
Certo che ormai andare ad una festa e non vedere il culo di Nick è praticamente impossibile: luci ed ombre per lui, che da vero fuoriclasse non può permettersi una giornata fuori fase, chè la gente si aspetta sempre molto da lui. Più luci, certamente, anche se quelle della stanza erano spente (ma la maglia del Barça si è vista benissimo). Quasi solo luci, a ripensarci, che in consolle ha spaccato (oh Nick metti My music is black di Obi Baby... non ci credo che mi ha ascoltato) ed il pomeriggio ha affrontato dei contest che manco Johnny Knoxville. L'impresa più ardua però, mi sa che è stata dividere il letto per due notti con monsieur l'albanese. Praticamente solo luci, e per fortuna che quando apri la porta del bagno sei delicatissimo. Sennò altro che David. Stracult. (e da brividi l'occhiolino domenica pomeriggio)
"Perkovic, che cazzo c'hai? Sei venuto su in motorino?". Venerdì sera per acclimatarsi il nostro artista cazzuto non ci ha messo molto. Motorino, motorino, o la macchina di Paperino, la 313, che sei sempre con la testa di fuori. Come Ace Ventura. Alla fine gli occhi rossi ti vengono per forza. Sabato sera lo aggredisco, gli tiro una testata sulla spalla, poi ci dividono, di giorno sguardi d'intesa, io a lui, lui a lei, lei a lui, io al coltello di Torin Torello l'amore è bello, lui ridacchia con la sua inconfondibile risata (iiiiiiiih ih ih ih voi siete malati!), per la prima volta mangia seduto a tavola insieme a tutti gli altri, in squadra insieme a Dani (in gran spolvero anche calcisticamente) ce la intendiamo di brutto, senti come sale sto pezzo di Sven, questa è la serata alle Dissonanze. Ma l'unica vera dissonanza è la sua. Mentale, cognitiva, totale. Inimitabile Perkovic.
Torin Torello, dal canto suo, accompagnato dall'inseparabile Forme, si è goduto il weekend fino a quando non ha deciso di aprirsi il cranio. Dopo giorni e giorni, la dinamica non mi è ancora chiara, ma tant'è. Quello messo peggio, a dir la verità, era il mai molesto Forme, che sabato sera ciondolava pericolosamente chiedendo che qualche anima pia gli preparasse un caffè. Lui non si ricorda, ma pazienza. Torin Torello si è ritrovato con 284 foto scattate e, credo, la stessa cifra di Heineken ingurgitate. Classica ormai la scena in cui si ritrova con birra e cocktail in mano, con l'indecisione che lo attanaglia e l'angoscia che gli si staglia sul viso: finisco la birra, la appoggio, inizio il cocktail, li bevo insieme, me li rovescio entrambi addosso, o cos'altro? Praticamente leggendario.
La leggenda narra di uno Jagermaister rimasto intatto. Stessa sorte per il limoncello. Al Braulio, invece, ci ha pensato Silvietto: uno shottino solo perchè a quell'ora tutti avevano già dato tutto. Anche lui.
Non rimane che parlare dell'hombre (no puedo vivir without you, dice la sua canzone preferita, che ovviamente io gli ho fatto scoprire), il cosiddetto Bagninazzo Dalla Ciolla Impertinente. Devo cambiare tono, ritmo, intensità. Travedona, ho detto una volta, è un luogo dell'anima. E' il posto dove l'amicizia ed i sentimenti esplodono, dove tutto è successo, tutto succede e tutto succederà. Non ci parliamo per ore, stiamo distanti, ma lui, come quel personaggio di Harry Potter che se mi ricordassi il nome sarebbe stupendo, ecco, ha un occhio col quale può vedere ovunque, e l'ha puntato su di me. Mi tocca poi rendergli conto di ogni spostamento, ma senza parlare. Che io ho la sintassi, lui l'immaginazione. Ma quella buona, quella reale. Quella che non si può sbagliare, ma si realizza. Ha visto veramente con il suo occhio, o dice tanto per dire? Io dico che quell'occhio esiste veramente. L'ha buttato su di me non so quanti anni fa. Oggi più che mai gli dico grazie, non solo per quell'occhio di riguardo ma per tutto ciò che ne è conseguito. Il resto del suo weekend è una corsa folle, completamente nudo, per quel prato immenso come il suo cuore. Arrampicandosi poi sull'albero ha offerto un deprecabile spettacolo, ma a noi piace così. E' la gioia di vivere fatta a persona, qualche eccesso glielo si può perdonare.

Dunque mancano le donzelle e Joe Rokocoko.
Di Joe vi scatenate voi nei commenti.

E certo che non scrivere niente sulle femminucce farebbe nascere un caso, eh. Ma io adoro lasciare le cose a metà...

martedì, giugno 05, 2007

Riprendersi Tutto.

E' un segno quasi imperscrutabile, che piano piano va via, anno dopo anno. Finirà per non esistere più, un giorno. Per adesso è ancora lì. Pochi centimetri, sottilissimo, qua sul petto, sulla destra. Ho ricontrollato stamattina se c'era ancora: se mi guardo allo specchio distrattamente non posso notarlo, devo osservare con attenzione. Dopo tanto tempo, più o meno diciotto anni, quel segnetto è rimasto. E' sempre più sottile, ma è qui.

Qui nella testa invece, qui nel cuore, è rimasta quell'immagine di due amici che ridono, si confrontano, si parlano in silenzio mentre la macchina percorre i chilometri in giro in fuga dagli sbattimenti; perchè non sono stato capace? Perchè mi sono bloccato? Tornerà mai un'occasione? L'universo mi stava aspettando ma ho chiesto un minuto per pensarci su: da lì in poi solo rimpianti, perchè indietro non si torna. Mai.

Era un pomeriggio di metà giugno, non li avevo diciott'anni. Lei non sapeva dove fossi, ci saremmo sentiti prima o poi. Niente cellulari, ma tutti a due a Milano perciò prima o poi ci si incontra. Mi avrà pensato tutta la mattina, sarà stata male, io di come stavo non voglio parlarne, non ne parlerò mai. Ci sentiamo verso l'una.
"Allora, cosa mi combini?"
"Eh."
"..."
"Cazzo. Vengo da te dai."
Non trovammo nuove strade o nuovi orizzonti. Era un bel casino ma la vita doveva andare avanti, e noi facemmo girare il nostro mondo come sempre. Facemmo l'amore perchè così era giusto che fosse, non c'era neanche poi troppo da dire. Ho dei ricordi confusi di quel pomeriggio caldo ed inquieto. Mi ricordo una carezza che conteneva un milione di parole. Sarebbe stata dura, da lì in avanti. Ma il carattere ce l'avevamo eccome.

Poi un giorno il destino decide di cominciare a giocare un po' con te, a farti ripensare a molte certezze. Chi lo sa se davvero indietro non si può tornare. Basta una mail sconclusionata, un aperitivo, un abbraccio. Certi conti non si possono proprio chiudere. Puoi vivere un'intera storia d'amore in due giorni, puoi angosciarti, puoi buttarti in mille esperienze una via l'altra, puoi ammazzarti di paranoie. Ma quand'è tempo di tornare indietro, non c'è modo di invertire la rotta.

Passammo un'estate indimenticabile. Le persone che subiscono un danno, diceva la locandina di quello stupendo film con Juliette Binoche e Jeremy Irons (l'uomo per il quale il Bagnino ha perso l'epididimo), sono pericolose, perchè sanno che possono sopravvivere. Mi sentivo così: era tutto dannatamente duro, difficile, bastardo. Giorno dopo giorno, problema dopo problema. Io, lei, l'insonnia, il lavoro al mercato, il futuro che incombe. E più era dura, più ci provavo gusto. Sapevo che mi avrebbe fortificato, e poi in fondo avevo lei a fare da scudo, nulla poteva scalfirmi.

Il passato diventa futuro, l'intreccio di anime si completa, chi mi ha veramente abbandonato, se non sono stato io? Rimango qui, ancora oggi, ripensando all'infinita serie di coincidenze che mi hanno portato dove sono. Non so se sono arrivato lontano, ma so da dove sono partito e so che non lo dimenticherò mai. Il taglio è ancora qua sul petto. Quasi imperscrutabile, come l'orizzonte di una storia che non vuole nascere. E' tempo di riprendersi indietro tutto quanto, Joe.

E chi lo sa se stavolta potrai rimandare di un minuto.

Forse Non Servivano...

1) "E a Travedona, alla fine, ogni momento, ogni episodio è degno di nota."

2) "stare insieme ha veramente tutto un altro senso."

3) "un sogno ad occhi aperti, così reale da mettere inquietudine."

Servono Spiegazioni?

1)


























2)





















3)

lunedì, giugno 04, 2007

Pensiero. Sogno. Immaginazione.

Pensiero.
Travedona, sabato pomeriggio. Chissà che ora è, c'è Nick in consolle, l'esaltazione è già totale perchè il regalo per il Bagnino Pizzettato, ecc ecc Re Dell'Ospitality (Varano Copyright) fa veramente brutto: vai con il mixerino per gli iPod, oggetto del desiderio da mille anni più o meno. Si viaggia nel tempo, questa che parte è Lady di Modjo, la devo cantare a squarciagola, "i feel love for the first time"e ho la pelle d'oca, "and i know that it's true i can tell by the look in your eyes" anche Silvietto è emozionato, mi chiede di che anno è sta canzone, siamo nel Duemila ti rendi conto?, "nel duemila avevo..." e non riesco a sentire la fine della frase; dopo Modjo dev'esserci per forza Spiller, "and if this ain't love", mi chiedo io, "why does it feel so good?".
Chissà se la partitella sotto l'acqua è stata prima o dopo, bah, so solo che la Sarina che colpisce il pallone di testa è spettacolare... in squadra con Dani e l'albanozzo mi diverto parecchio, l'ultimo gol è da panico con l'albanese che si ritrova la biglia tra i piedi senza sapere perchè, ed il Bagnino è beffato... ed è ora di tornare dentro stanchi sudati e...
E a Travedona, alla fine, ogni momento, ogni episodio è degno di nota. Quando ognuno ci mette del suo, condividendo con gli altri la propria vita, regalando la propria esperienza e mettendola al servizio degli altri, ecco, quando succede questo, stare insieme ha veramente tutto un altro senso. Un senso magnifico. Questo è il mio pensiero di sottofondo per tutto il tempo trascorso con la Bagnino's Crew.
Sogno.
Ecco, se nei vostri sogni non c'è il prato di Travedona, voglio dire, allora non sapete sognare. No, non sto scherzando, i'm not joking. Se vi siete persi quel prato, vi manca davvero qualcosa. Se invece in quel prato vi siete persi (da soli o in compagnia), allora sarete d'accordo con me. Ma di quel prato, in fondo, ho già parlato troppe volte.
Non so, di preciso, nè quante volte sono stato a Travedona, nè in quanti ho letti ho dormito, nè con quante persone ho diviso di volta in volta la stanza. Ma, soprattutto, non so dirvi a che ora è partita la macchina del fumo sabato sera: so solo che da quel momento in poi la sala è diventato un girone dantesco: "il Girone dei Fattoni" (Dani Copyright). Tutto sfocato, la maglia del Barça che tutti devono indossare, le improbabili occhialate, il Varanone che sforna cocktail a tutto andare, le donzelle che si agitano in pista, qualcuno che non si ricorda dov'è il bagno, la musica che rimbomba anche al piano di sopra, ed alle dieci di sera sono

TUTTI
COMPLETAMENTE
UBRIACHI.

Questo è il sabato sera del Bagnino's Birthday: un sogno ad occhi aperti, così reale da mettere inquietudine. (Varano dixit: "abbiamo perso totalmente il controllo della situazione")
Immaginazione.
Per scrivere bene ci vuole tanta immaginazione ed una buona sintassi. Ecco, io sulla sintassi costruisco il mio piccolo mondo, avversativa su consecutiva, con uno sfrenato uso di anacoluti e dislocazioni a destra e a sinistra. Cazzo, toccatemi tutto ma non la mia sintassi, perchè Breathing si fonda su quello, perchè Joe è sintassi allo stato puro, perchè in fondo mi manca solo l'immaginazione. Eh già.
O forse è soltanto che, come tutti sanno, la realtà a volte supera la fantasia. Non so darmi una risposta esauriente, e come spesso accade smetto di farmi domande alle quali non so rispondere. Certo non potevo immaginarmi (era il novembre del '95) che sarebbe andata a finire così. Certo che se a volte non osi non ottieni niente, e certo che posso dire di tutto, ma non che il Bagnino non avesse ragione. Il Bagnino aveva ragione, perchè -udite udite- lui ha sempre ragione. No, non stropicciatevi gli occhi, avete letto bene. Il Bagnino ha sempre ragione, ed il motivo è semplice. Perchè lui di immaginazione ne ha, ed anche da vendere. Ma è quell'immaginazione buona, che viene dal cuore, che non si può sbagliare ma realizzare. Eravamo rimasti, mesi e mesi orsono, al grido di Natalie Imbruglia, "i wanna travel through time", mentre stavolta, tornando a casa, becchiamo per caso in radio Serenata Rap di Jovanotti. Qualcosa, con un pizzico d'immaginazione, vorrà pur dire.

Vorrà dire che scriverò un post meno criptico, per esempio, per ringraziare tutte le persone che hanno partecipato al "viaggio". Chiudo il capitolo avendo in mente l'ultima immagine di una persona che mi saluta con un sorriso ed uno sguardo di cui si può anche morire; chiudo la porta dell'immaginazione, perchè abbiamo volato davvero troppo in alto, ma non a chiave. Chiudo, ma non a chiave. Lascio uno spiraglio alla reminescenza: mi aiuterà, e non poco.