Quella Volta In Cui S. Tentò Di Uccidere Joe.
E' che l'ultima volta che ho avuto voglia di una bici
(sì, devo ritrovare me stesso, è ufficiale)
sarà stato il 97 forse
(no, perchè l'anno scorso mi hanno detto che mi sono snaturato no, ed io ho negato)
S. mi fece provare sta bici, se ti va bene mi dai diecimilalire, o forse venti chi lo sa
(ed avevo ragione, perchè quello era il vero me stesso)
allora io, Dylan e compagnia bella andiamo a farcene un giro
(ora, ora mi sento snaturato)
com'è come non è, per tornare a casa c'è da fare il ponte
(è dura)
e alè, su per la salita imitando i vari Chiappucci del momento
(nel senso, a volte i cambiamenti li affronti con nonchalance)
arrivo su, vado a tutta per godermi la discesa
(mentre altre volte ti rendi conto che quell'adrenalina che senti è proprio il tuo io che si snatura)
e minchia, minchia, ma sto frenando eppure la bici non rallenta
(sì, ok, forse snaturare non è il verbo più adatto)
dunque, questi sono i freni, io sto frenando, ma la bici non rallenta per niente
(fareste meglio a leggere prima tutte le parti non tra parentesi)
e sto andando a schiantarmi a velocità folle giù dal ponte di Santa Rita
(ma il problema non è il cambiamento, cazzo)
e riesco miracolosamente a non schiantarmi
(anzi... anzi! cazzo, ma era ora!)
e quando torno dico a S. che ci sono dei problemini ai freni
(è che ad un certo punto, nel mezzo della tempesta, ti devi chiedere per forza dove stai andando)
lui ride, ed io ora che sto scrivendo sento che sto per piangere
(io potrei anche non essermi mai mosso, in realtà)
sto piangendo
(sono eclettico di natura)
e piangerò sempre
(ma certe domande te le devi fare per forza, non ce n'è)
ma lui ride, mi dice che effettivamente si è dimenticato di dirmelo
(ho pensato ad Audrey ieri prima di dormire)
che la bici ha un problema ai freni
(a quanto tempo è passato, per fare un bilancio voglio dire)
allora ci ridiamo su, la bici non la prendo, se la metti a posto ok se no non se ne fa un cazzo
(a quante cose lei non sa di me)
chissà se veramente avrò una bici, prima o poi
(a quante cose rimangono a metà strada fra lei, me, il mio futuro)
ma questa è una di quelle storie che dovevo tirare fuori.
(è salita l'inquietudine)
Ora avrei proprio voglia di una discesa senza freni.
(è stata questione di un attimo)
E forse anche Dylan un pochino piangerà.
(ma io veramente voglio andare avanti con tutte le mie forze)
(sì, devo ritrovare me stesso, è ufficiale)
sarà stato il 97 forse
(no, perchè l'anno scorso mi hanno detto che mi sono snaturato no, ed io ho negato)
S. mi fece provare sta bici, se ti va bene mi dai diecimilalire, o forse venti chi lo sa
(ed avevo ragione, perchè quello era il vero me stesso)
allora io, Dylan e compagnia bella andiamo a farcene un giro
(ora, ora mi sento snaturato)
com'è come non è, per tornare a casa c'è da fare il ponte
(è dura)
e alè, su per la salita imitando i vari Chiappucci del momento
(nel senso, a volte i cambiamenti li affronti con nonchalance)
arrivo su, vado a tutta per godermi la discesa
(mentre altre volte ti rendi conto che quell'adrenalina che senti è proprio il tuo io che si snatura)
e minchia, minchia, ma sto frenando eppure la bici non rallenta
(sì, ok, forse snaturare non è il verbo più adatto)
dunque, questi sono i freni, io sto frenando, ma la bici non rallenta per niente
(fareste meglio a leggere prima tutte le parti non tra parentesi)
e sto andando a schiantarmi a velocità folle giù dal ponte di Santa Rita
(ma il problema non è il cambiamento, cazzo)
e riesco miracolosamente a non schiantarmi
(anzi... anzi! cazzo, ma era ora!)
e quando torno dico a S. che ci sono dei problemini ai freni
(è che ad un certo punto, nel mezzo della tempesta, ti devi chiedere per forza dove stai andando)
lui ride, ed io ora che sto scrivendo sento che sto per piangere
(io potrei anche non essermi mai mosso, in realtà)
sto piangendo
(sono eclettico di natura)
e piangerò sempre
(ma certe domande te le devi fare per forza, non ce n'è)
ma lui ride, mi dice che effettivamente si è dimenticato di dirmelo
(ho pensato ad Audrey ieri prima di dormire)
che la bici ha un problema ai freni
(a quanto tempo è passato, per fare un bilancio voglio dire)
allora ci ridiamo su, la bici non la prendo, se la metti a posto ok se no non se ne fa un cazzo
(a quante cose lei non sa di me)
chissà se veramente avrò una bici, prima o poi
(a quante cose rimangono a metà strada fra lei, me, il mio futuro)
ma questa è una di quelle storie che dovevo tirare fuori.
(è salita l'inquietudine)
Ora avrei proprio voglia di una discesa senza freni.
(è stata questione di un attimo)
E forse anche Dylan un pochino piangerà.
(ma io veramente voglio andare avanti con tutte le mie forze)
2 Comments:
At 18 giugno, 2007 12:47, Anonimo said…
...sottile la metafora della bici...pericolosa e divertente allo stesso tempo...come l'amore...vero Joe??? certo che i freni avresti potuto sistemarli tu, anche se questo sarebbe stato veramente snaturalizzare il tuo carattere...
At 18 giugno, 2007 19:03, Joe Rokocoko said…
è forte sto joe rokocoko. io che lo conosco bene posso assicurarvi che i fatti raccontati sono veramente successi, le metafore ed i paradossi sono reali. l'accordo era che joe provasse la bici, perchè dentro di sè non si sentiva sicuro di volerla. il fatto che i freni non funzionassero lo indussero a seguire altre strade, a perseguire altri obiettivi... mai snaturarsi... mai...
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