BREATHING UNDERWATER

ultimo giro di bevute. il bar sta chiudendo, il sole se ne va. dove andiamo per colazione? non troppo lontano. sono stanco amore. sono stanco.

venerdì, maggio 30, 2008

Arriva Mourinho...


giovedì, maggio 29, 2008

Nika Mi Vuole Bene!

Ci sono certi giorni in cui è più bella che mai; sono tornato oggi a casa sua dopo mesi e mesi, all'epoca dell'ultima visita pensavamo talmente tanto al futuro da non avere idee. Ci incontriamo così per un aperitivo a base di succo (ma non all'ananas, per carità) e cracker. Scappo via veloce, alla fine, perchè mi sparo il quarto film della settimana (e domani mattina che c'è Maradona di Kusturica all'Apollo non posso andare a vederlo, voglio piangere): sono fresco come forse solo nel '96, ritorno ai pensieri iniziali, a lei bella come non mai, all'imminente partenza per Travedona, all'uscita di quel giornalino che mi ha fatto perdere tempo e basta. Appeso al frigorifero c'era ancora quel biglietto con su scritta una data, una data che ai tempi era lontanissima nel futuro, che sensazione strana rendersi conto dei mesi che sono passati. Sono stato assente, è vero, ho latitato, non lo nego. Ma tutto sembra poter girare in maniera diversa, ora. Aspetto con un po' d'ansia la fine di giugno, è presto per parlarne e poi oggi è il compleanno del Bagnino, non ci si può mica far prendere dall'inquietudine così. Anche il suo modo di cucinare è migliorato: mi ha guardato cenare senza maglietta, altrimenti la imbrattavo col sugo, e sorridendo mi ha dato del perfetto terrone. Io so il perchè di quel sorriso: allora intasco il complimento, lo ributto qui, ma tengo tutta la commozione per me. Grazie Ale.

Fate Gli Auguri A Quel Ricchione Del Bagnino, Dai.


Primo Regalo Di Compleanno.


lunedì, maggio 26, 2008

A Far Le Penne Davanti Alle Major... E Le Major Mute.

Una chiacchierata tranquilla sotto una pioggia lieve, poi giù in metropolitana, raccattiamo la macchina e mi accompagna a casa. E finisce che sono davvero contento del weekend.

Anche con questa inquietudine che mi è rimasta addosso. Perchè ogni volta che giriamo un angolo e ci allontaniamo da un qualcosa, va a finire che scopriamo lati nuovi e particolari che solo allargando l'orizzonte si potevano vedere. Allora tutto torna in discussione, anche ciò che prima era certo.

Io, per esempio, sono certo che da qui a venerdì sarà una settimana di sbattimenti. Poi saliremo a Travedona: e sarà un badabum badabum badabum cha cha.

giovedì, maggio 22, 2008

____\0/_____ Aiuto!




mercoledì, maggio 21, 2008

SCHIFOSI!


Giovedì Al Dundy, Serata A Tema!

joe rokocoko³ scrive:
cmq giovedi se passi
al dundy
vieni con una maglia da calcio
serata a tema

ahuhahaha
voglio vedere toro con la maglia fluorescente tossica del borussia dortmund inizio anni novanta
quella che poi usavano negli aeroporti in caso di nebbia
duecento megatoni di luce fotonica!
IL CAMPIONE D'ITALIA!!! scrive:
ahahahahahah
allora io vengo con quella arancione dell'olanda
joe rokocoko³ scrive:
siiiiiiiii maddooooooooo
così all'interno del locale
bisogna mettersi la maschera da saldatore!!!

lunedì, maggio 19, 2008

Sedicesimo Scudetto: E' Stupendo Essere Interisti.

Capitolo Uno: il sorriso di Balotelli.
Marietto, come lo chiamo io, TurboMario per i giornalisti, è un ragazzone di diciassette anni italianissimo e nero. Di per sè questo fatto non conta nulla, non ha una grossa rilevanza sportiva, ma mi fa godere. Da interista non soffro quando ci accusano di non avere italiani in squadra, ma piazzare lì a difesa del Tricolore un nigga dalla faccia simpatica mi mette allegria. Marietto, dunque, è un teenager che non può ancora prendere la patente ma sa intrufolarsi tra difensori e portiere e piazzare il colpo letale. Marietto è diventato il mio idolo quella sera di Coppa Italia (noi siamo in finale, i cugini NO) in cui piazzò una doppietta alla juve. Marietto, oltre che essere una promessa come calciatore, è un ragazzo che sa ancora ridere. Badate bene, anche Martins rideva, e molto. Ma solo lui capiva perchè (la sua ignoranza tattica faceva piangere). Anche Adriano rideva, e molto, ma solo dopo abbiamo capito il perchè (beveva come un alpino). Marietto è diverso. Marietto gioca, corre, sbuffa, soffre, s'incazza, litiga con bastardi mercenari d'ogni tipo che lo provocano e lo picchiano: poi però i conti volgono sempre in suo favore. Lui reagisce con il sorriso sincero di chi ancora non capisce tutto (beato lui!). Franco Rossi, uno che non capisce nulla di calcio ma capisce tutto di vita, dice che Marietto gli ricorda Romario. Secondo me Franco Rossi ogni tanto beve, ma la freddezza sottoporta o ce l'hai o non ce l'hai. Se Marietto continuerà a ridere, Franco Rossi ci avrà azzeccato ancora una volta.

Capitolo Due: lo strano rapporto del Bagnino con il giuoco del calcio.
Ho la sfortuna -o il privilegio?- di conoscere il Bagnino Pizzettato dall'età di cinque anni. All'epoca, il bambino era già uomo, dunque aveva preoccupazioni diverse dal resto della combriccola di via Scrosati. Noi pensavamo al calcio, al calcio, e poi ancora al calcio. Quando arrivava la primavera ci fidanzavamo con le nostre compagne di classe, ma poi il calcio prendeva il sopravvento su tutto. Il Bagnino invece, già uomo e quindi avanti di una quindicina d'anni rispetto a tutti, pensava alle femminucce, alle femminucce, e poi ancora alle femminucce. A primavera, quando in noi maschietti scattava l'ormone, lui... pensava ancora alle femminucce. I suoi piedazzi piatti non gli permettevano di avere un grande appeal con il magico giuoco del calcio, perciò le femminucce erano il suo campo d'interesse unico e specifico. Questo, capirete bene, denota profonda saggezza: ma come sempre è successo nella Storia, chi precede i suoi contemporanei non viene totalmente capito. Chiedete a Giordano Bruno (non l'attaccante del Napoli della Ma-Gi-Ca) o ai suoi seguaci. Il Bagninazzo, non capendo un emerito cazzo di calcio, e non sapendo camminare dritto per via dei suoi piedacci piatti, veniva visto da tutti noi come un tipo un po' freak. La freakitudine poi, è una dote che non si perde. Non sto a specificare quali siano le sue passioni oggi (femminazze?): ma di certo, se l'avete visto avventurarsi in un dribbling o in due palleggi non ve lo potete dimenticare. E dunque, mentre alle tre di pomeriggio la tensione era alle stelle, il Bagninazzo ignaro degli ultimi sei mesi di campionato mi chiedeva, ingenuamente: ma quello lì in panca è Ibrahimovic? Ma Pezzo, ma cosa ci fa in panca? Ma non gioca? A quel punto, già nervoso e scazzatissimo, e consapevole di non poter spiegare in trenta secondi la storia medica del ginocchio di Ibrahimovic, ho provato a rispondere alle sue domande euforiche. No Pezzo, non gioca. Sì, sta bene, si è allenato, ma non può giocare. No, non fare affidamento su di lui, è legnoso. Cazzo Pezzo porca troia, è stato fermo un po', figa, s'è andato a curare via dall'Italia, sarà legnoso. Ma si è allenato?, ancora speranzoso il Bagnino. Sì, malinconicamente chiudo io. Si è allenato, penso tra me e me, ma oggi non ci servirà a un cazzo.
Parma - Inter 0-2 (Ibrahimovic, Ibrahimovic)

Capitolo Tre: il mio pseudolavoro mi manda in pappa il cervello.
Tra le varie immagini della festa scudetto dell'anno scorso, ne porto una nel cuore un po' più stretta delle altre. Sono io sotto il mio portone che chiamo il Bagninazzo a Key West. Messo giù il telefono, festeggiato lo scudo e tornato a casa, il mio pensiero era subito andato all'anno seguente. Perchè l'anno prossimo, mi ripetevo continuamente, vinceremo lo scudo e ci sarà anche il Bagnino a festeggiare con me. E saremo insieme in Duomo.
Già, piazza del Duomo, la seconda immagine del Quindicesimo Scudetto. Un tripudio di bandiere, di gente festante, di birre strapagate e di gente con cui affratellarsi, improvvisare cori, balletti, riti esoterici, partite a shangai, petizioni contro i cetriolini nei Big Mac. Una piazza come l'avevo sempre sognata. Una piazza di fratelli. Una piazza piena di quei colori che sono da sempre nella mia vita. Un qualcosa di indescrivibile. Tornato a casa a tarda notte, dopo aver salutato i ragazzi all'Arengario, avevo subito pensato: l'anno prossimo torneremo in Duomo. Vinceremo lo scudetto e torneremo a colorare la piazza. E sarà stupendo.
La lunghezza di un campionato non si può misurare in mesi, in settimane o in giornate. Certo, inizia alla fine di agosto e finisce a metà maggio. Certo, sono trentotto giornate. Ma se la prima ora di partita col Parma, da sola, è durata dieci anni di vita, immaginatevi voi il resto. Quello che mi ha mandato veramente in pappa il cervello, comunque, non è stata la sofferenza sportiva nè la campagna mediatica di odio che ci ha visti vittime. A farmi scoppiare la testa sono state le mattine al cinema, attraversando quella dannata piazza del Duomo completamente deserta, facendomi tornare alla mente le immagini dell'aprile 2007. Ogni film all'Apollo era un ricordo, ogni proiezione all'Odeon una spinta a crederci, a sostenere i ragazzi; perchè prima o poi, in qualche modo, ci avrebbero fatti tornare lì. Lì dove la mattina i piccioni la facevano da padrone. Lì dove i turisti fanno le loro belle foto e i tamarri fanno le vasche. Io ho attraversato per tutto l'anno quella piazza, guardando la facciata del Duomo e pensando: a fine campionato noi saremo di nuovo qui. Sarà di nuovo tutto nostro, e sarà stupendo. Torneremo noi qui a festeggiare. Noi, noi e nessun altro. E sarà stupendo.
Non so quanti film ho visto, non so quante volte ho pensato allo scudetto da celebrare. Ma so che ieri pomeriggio, sotto la pioggia battente, quelle mattinate di pensieri e sogni sono diventate realtà. Come diceva il Gran Coniglio, l'attimo della realizzazione vale più di mille preghiere.

Epilogo.
Ho passato anni interi a chiedermi il perchè delle sfortune calcistiche dell'Inter. Ho giocato qua in cortile pomeriggi, settimane, mesi, anni interi imitando i miei idoli interisti: gente con due palle così come Lothar, o personaggi insulsi come Dennis. Ho stretto la mano ad Antonio Paganin che mi sorrise, e sono stato preso in braccio da Lorieri che mi preparò un panino ad Appiano. Ho pianto per il rigore sbagliato da Fontolan contro l'Aston Villa, e strappato la foto di Ronaldo e Vieri quando l'infame andò a Madrid. Mi sono sempre chiesto perchè gobbi e bastardirossoneri vincessero e noi stessimo lì a guardare, a soffrire, a comprare gente sbagliata senza alzare mai la testa. Ho visto un presidente rendersi ridicolo comprando centinaia di giocatori e cacciando allenatori che avevano in mano lo spogliatoio. Ho visto attuarsi l'acquisto del più forte giocatore del mondo, e dovuto accettare che altri più potenti di noi potessero annullare ogni nostro sforzo con metodi illeciti. Ho sofferto per vent'anni. Sofferenza. Lunga. Duratura. Pura.
Poi abbiamo scoperto un pezzettino di verità. E da lì ho cominciato a godere. Ho cominciato a credere che se t'impegni, alla fine ottieni il risultato che meriti. Ho ricominciato ad amare il calcio perchè ognuno aveva, finalmente, ciò che si meritava. Rubi? Vai in serie B. Sai giocare sette partite all'anno? Vinci la Champions ma in campionato arrivi dietro di trenta punti -l'anno scorso- e venti -quest'anno.
E ho visto tutti gli altri affannarsi, in quel modo goffo e ridicolo che è proprio di chi non ha scuse ma cerca comunque ogni appiglio per nascondere annate fallimentari o figure di legno epocali. Oggi, lo urlo con tutta la forza che ho, è un gran giorno per essere interisti. Immagino sia uno schifo per tutti gli altri, ma sinceramente non me ne curo troppo. Saranno loro a preoccuparsi di noi. Io sono troppo in alto per sentire le loro inutili sperequazioni da perdenti. Noi siamo campioni d'Italia. Loro no.

Ed è bellissimo.


Varano Meets RokoLoko @ Unison Day

BACK TO BACK!

domenica, maggio 18, 2008

18 MAGGIO 2008

Noi siamo campioni d'Italia.
Voi no.

venerdì, maggio 16, 2008

Sì Ma La Mossa Dei Binari L'Ho Inventata Io.

E se fosse veramente quella la nostra missione, "portare felicità nella vita delle persone"? Il Bagnino blaterava baldorieggante e baldanzoso: boutade blasfema o bramosia di beatitudine? Ma no, cazzo, aveva ragione lui. Ieri Dundas per pochi ma buoni, il Cuba Libre di Cristian ed il ritorno dell'Uomo-Fissa (PPPPPUK!). Solo al Dundas si può venire umiliati in maniera così smaccata. Ordino un succo all'albicocca, Silvio s'inalbera, comincia a gridare, "ah, lui vuole un succo all'albicocca, va bene, ci mancava solo questa, un succo all'albicocca!", salta di qua dal bancone col succo in mano, esce, attraversa la strada, io lo rincorro e imploro pietà, ma ecco che il succo finisce sui binari del tram. Le corride le abbiamo abbandonate tanto tempo fa, with the lights out it's less dangerous e le foto davanti all'insegna regalano manate nei coglioni e sorrisi strappati (dalle mie mani, me l'ha insegnato Fabri in quinta liceo). Qualcuno tornerà dalle Mauritius prima o poi, qualcun altro partirà per le Seychelles forse, o per le Bahamas, poco importa, l'unica risposta che cerco è alla domanda iniziale. E' davvero quella la nostra missione? Io ho smesso di crederci un po' di tempo fa. Se avessi il cd con le foto di capodanno 2005 questa serata di pioggia sarebbe più che perfetta (come Lazzaro Santandrea, che lui non piangeva ma si pioveva addosso). I miei sbambinetti domani giocheranno ed io sarò felice, ora ci starebbe bene una sambuca con arachidi e cattivi ricordi: ho improvvisamente voglia di mangiarmi una Morositas, forse ripiegherò su un Magnum alle mandorle ma non sarà la stessa cosa. Nemmeno Franchino è più il barista dell'Orion Square Garden Paradise Circus: il tempo passa davvero per tutti.

Tanto In Italia Siamo Convinti Che Debbano Per Forza Vincere i Democratici...

Tutto sto affanno per vedere chi la spunta tra Obama e Hillary, e poi chi cazzo glielo andrà a dire che alla fine vince McCain?

giovedì, maggio 15, 2008

Mancini E Le Stampelle.



















La settimana di Parma-Inter sta procedendo, come dire, in maniera del tutto particolare... E comunque no, queste non sono le ciucce della SexyGirl! Lo dico per quella maliziosetta là che poi fa podi podi sul monitor...

mercoledì, maggio 14, 2008

Ognuno Ha Gli Idoli Che Si Merita.

Attanagliato dal mal di stomaco e stufo di alcune persone capaci solo di propinare banalità e gesti mai sinceri. La settimana di Parma-Inter comincia male, è il caso di dirlo.

lunedì, maggio 12, 2008

Il Prescelto.
















Tutto il prepartita a imitare Maurizio Mosca, "come gioca Baloteeeeelliiiiiiii", e poi sul 2-1 un vecchio dietro di me che commenta con il compare di mille sventure: ue ma te vist cume giuga el Balotelli?

Torno a casa incazzato e ben poco propenso ad accettare l'ennesima delusione... poi ripenso ai due vecchietti, la loro involontaria gag, il sorriso di SuperMario... Domenica sarà durissima, cazzo... ma Balotelli è il nostro Chosen One, non dimentichiamolo. Dai ragazzi...

Movida.


domenica, maggio 11, 2008

Benvenuta, Aurora!




















Fuori non sempre è tutto semplice...
Ma sono davvero felice che tu ora sia qui con noi.

giovedì, maggio 08, 2008

I Ragazzi...


Tornassi Indietro Almeno...

Amoredelleelementari, fine novembre 2007:

mi accorgo adesso che è giovedì, sarà che piove, mentre si ride forte il resto della gente si abbuffa, usciamo fuori dal locale mentre un pazzo sta parlando alle mosche, (che farò alle 3 del pomeriggio...e poi?) e ho attraversato tutto il ponte a piedi mentre il pazzo mi corre vicino, mi urla forte: "ero anch'io un'artista che per la fame poi ha perso la vista" e poi mi tira forte per la giacca urlando: "questa terra è tutta da bruciare" urla, si aggrappa forte ad un lampione, poi mi chiede se ho da fumare. Ma vattene scemo, vai e vai ad impiccarti dove vuoi, che me ne torno per i fatti miei. (Che farò alle 6 del pomeriggio...) e sono tornata sotto casa tua anche se non è più come allora e il tempo è stato giustiziere per i miei e per i tuoi anni. io non ricordo più le tue parole, tornassi indietro almeno troverei le tue collane di girasoli.

mercoledì, maggio 07, 2008

Wedding Touch.

C'è una cosa che mi fa impazzire del Dr. House ed è che a lui, come a me, la gente... lo fa.
"Ma come ti fa, in che senso? Ti fa schifo? Ti fa ribrezzo? Ti fa che cosa?", mi chiede il Bagnino alle ore 19 di domenica. "Ma no, mi fa e basta. Mi rende fatto... la fattezza, capisci? Come una droga. A me la gente... mi fa."

Eravamo partiti verso le dieci e mezza. Belli come il sole, oh sì, splendidi splendenti senza bisogno di bisturi perfetti. Monna Rokocoko elargisce complimenti, io mi auto-elogio nominandomi erede diretto di David Niven, il Bagninazzo è tronfio e sboroneggiante nel suo abito nuovo: uno scintillante gessato terronesco, con gagliardo abbinamento camicia nera (A NOI!) e cravatta bianca (a voi). Si parte. Ah, bè, prima si raccattano su le donzelle. Amoredelleelementari!!!

Blow It di Lemos ci carica alla grandissima: pezzo d'apertura di Magda al Time Warp, non so se mi spiego. Il Bagnino lascia le sue soronità ramazzottiane e si dedica alla minimal per una decina di minuti. Si esalta. Le donzelle chiacchierano e se la ridono, devo ancora scegliere che cravatta mettere ma so che ci penserà qualcun altro per me. Mangiare il muffin è stato come inghiottire una felpa di pile, ma va bene così. In Italia di Fabri Fibra movimenta lo spirito, Cernusco stiamo arrivando, va lì che bella l'Esselunga tutta bianca. "Ma sai Albe, dove mi piacerebbe andare in vacanza quest'estate? In Austria!". Si ride... ma chissà poi perchè.

La sposa è sempre in ritardo e Michelozzo, bè... Michelozzo è tranquillo, i grandi giorni vanno goduti dall'inizio alla fine: se ti emozioni troppo, se ti prendi male, alla fine il risultato non è mai quello che speravi. Un po' come se dovessi vincere lo scudetto nella sfida contro la Roma... se ti prendi male, poi perdi 3-1 in casa. Oppure nel derby! Che goduria sarebbe... ma se il tuo presidente dice che vale più di una finale di Champions, è ovvio che prendi due perazze. Ma tutto questo a Michelozzo non importava, l'altra mattina. Lui era lì tranquillo. "Mi hanno fatto fare un aperitivo...", si interrompe, ridacchia. Jim Carrey diceva, in quello stupendo film (Man on the Moon), che il silenzio è comico. Michelozzo ha il senso del silenzio, degli spazi vuoti. Ci guarda e vede delle belle persone, non c'è che dire. Noi pensiamo lo stesso di lui. Tre quarti d'ora non passano mai, ma tanto chi ci corre dietro?

In chiesa, per fortuna, io ed il Bagninazzo non siamo seduti accanto. Ovviamente ci mettiamo lo stesso a fare i coglioni, perchè non sia mai che si prendano le cose troppo sul serio: poi perdi di derby e ci rimani male. Il momento clou è il "Padre nostro" recitato, come vuole il mitico pretazzo di provincia, tutti mano nella mano. La sciura davanti a me si avventura e compie un passo verso quelli "dell'altra sponda". Da destra cominciano a spingermi perchè anch'io devo compiere lo stesso gesto, ma sfoggio una nonchalance che manco un giocatore di poker. Guardo allora il bambinetto che alla mia sinistra mi tende la mano: a quel punto cedo. Alla fine della preghiera però, gli stringo la manina un po' più forte del dovuto perchè creare un po' di scompiglio alla Gascoigne mi piace troppo. Amen.

Foto, riso, lattine, bla bla, arriviamo alla Villa dopo che il pretazzo ha fatto i complimenti all'AleGranny per come ha partecipato alla Messa: secondo me l'ha notata soltanto perchè sbucava con la sua testolina in mezzo alla folla di fedeli. Che cazzo di bisogno c'era di mettersi i tacchi, io dico! Già sei alta quattro metri e trenta!!! Ma dicevo della Villa. Cerchiamo il nostro tavolo, immaginiamo ciò che succederà in limonaia e ci spostiamo verso il laghetto per l'aperitivo. Guarda i cigni, guarda il gavedano, guarda le papere, guarda che siamo al terzo bicchiere, senti i pescetti come sono buoni, sono le tre di pomeriggio e vicino a casa della Kotta si sta giuocando una partita. Arriveranno sms. Però... buoni sti pescetti... Albi cazzo non puoi mangiarteli tutti, schifoso!

Bacio, bacio, bacio, eeeeeeeeeeeeeeeeeeee bravi viva gli spooooooooosiiiii. Vai col vinello. C'è una sedia vuota al tavolo, il cameriere ci guarda insospettito (ma è avanti a noi di una trentina di mosse): è andato fuori un attimo a fumare. Seconda portata: è andato in bagno. Sorbetto: il vostro amico dov'è, è ancora fuori? Tagliata di vitellone: è andato a chiamare, voleva sapere i risultati. Il BBilan ha vinto, la Roma pure, la Fiorentina ha perso. Sì ma lui tifa Ternana! La Ternana ha vinto due a uno. Ridiamo, ci affratelliamo con parenti, colleghi, l'animatore che suona otto strumenti e si infoia da solo. E' un matrimonio, puro e semplice. Il pranzo sta durando un'eternità, ma il vinello freschissimo aiuta a superare tutto. Gli sposi impegnati in pose bucoliche, la nonna che si emoziona, l'Amoredelleelementari che mi riempie di complimenti, la SG che mi manca, la malinconia che mi prende ad una certa ora. Torno da solo al laghetto, ma qualcuno mi sta seguendo. Il sole se ne sta davvero andando?

Tra un bicchiere e l'altro siamo arrivati al taglio della torta. Sono le 18.29 e mentre tutti si stanno radunando fuori, io e il Bagnino ci dirigiamo verso la toilette. Camminiamo sciallati e sicuri nei nostri abiti scintillanti, io davanti di qualche passo finchè, completamente immerso nei miei pensieri, mi faccio da solo una domanda, rispondendomi poi con un gesto ormai leggendario. "PEZZO, MA COSA FAI? FAI SPALLUCCE DA SOLO??? SENZA CHE TI CHIEDA NIENTE???"

Ebbene sì. Talmente assorto nei pensieri che volavano e spaziavano dall'estate del 1998 fino a quello stesso pomeriggio, mi chiedevo che senso avessero molte delle azioni compiute, dei traumi causati, delle preoccupazioni e delle ansie che mi avevano rovinato. La risposta in un gesto spontaneo, alcolico e definitivo: spallucce. Ad una domanda che io stesso mi ero fatto! Il Bagnino scoppia a ridere, io corro ad ingozzarmi con le torte -che di solito non mi piacciono, ma questo è un matrimonio e tutto deve scorrere liscio.

E quindi si torna all'inizio. Vedo la felicità negli sguardi di amici intimi e parenti, guardo la ValeRoga bella come non mai, mi emoziono e ridacchio pensando ad un giorno così che, sono sicuro, per me non arriverà mai. Ma per una volta, per obbligo morale ed intellettuale, scaccio la dissonanza cognitiva e rifiuto l'idea che "tanto non me ne frega un cazzo". Non può essere così. Io li vedo felici, sono tutti così immersi in quel tepore, mentre io mi stacco e guardo tutto da un angolino. Io non sono come loro, pezzo, mi capisci? La gente mi fa, lo vedi come sto? Mi è presa una malinconia totale. Noi non siamo come loro... ma chi ha sbagliato, ne sono sicuro, siamo noi. Sono io. Essere felice per gli altri mi fa stare male, è inevitabile. L'ho imparato nel bagno della taverna, addì 31 dicembre 2004. Sono il Dr. House che guarda attraverso una vetrata la bambina dodicenne che rivela ai suoi genitori il terribile segreto che si cela dietro alla sua malattia. Sono nel suo sguardo, nella sua anima che si nutre dei sentimenti degli altri perchè i suoi, ormai, sono troppo nascosti e pericolosi. La gente mi fa: è davvero una droga.

E quando l'effetto della droga si fa negativo, non c'è altra soluzione che correre da lei e godersi i fuochi d'artificio -magari insieme ad un marocchino completamente ubriaco, perchè no. La mia vita fatta di dissonanze può ricominciare. Torno a casa con l'autobus, mi sono cambiato le scarpe e quindi sono in abito e Nike Gold. Sono spossato dall'ubriachezza e dalla giornata, in tasca ho chiavi, cellulare e cinque euro, lo zaino lo lascio in buone mani. Il suo ultimo commento riassume tutto. "Sembri un uomo in carriera sbattuto fuori di casa".

Ultimo fuoco, ultimo botto, ultima corsa. Congratulazioni, ragazzi.

martedì, maggio 06, 2008

Sometimes There Are No Words...


lunedì, maggio 05, 2008

"Se Non Avessi Trovato Dio, Chissà Che Fine Avrei Fatto."

Avrei voluto dedicare uno dei miei post belli, quelli che scrivo quando sono ispirato e ho tante cose da raccontare, alla giornata di ieri. Invece stamattina vengo a sapere che... qualcuno se n'è andato...

Qualcuno che aveva tante cose da dire e da dare agli altri. Io non dimenticherò mai i suoi insegnamenti, il suo entusiasmo, la sua capacità di trasmettere emozioni positive.

Ci sono persone destinate a cambiarci, a stravolgere i nostri schemi e ribaltare le nostre regole. Ancora una volta quindi, mi ritrovo ad immaginare chi sarei ora se non avessi avuto la fortuna di incontrare una persona come Don Danilo.

Allora nonostante tutto trovo un briciolo di forza, di speranza.

-Don, come hai fatto a capire che quella chiamata che sentivi era quella di Dio? Che quella era la tua strada?
-Ma ragazzi, ma quando Dio ti chiama tu non puoi più avere dubbi! Leggevo la Bibbia e mentre mi immergevo negli insegnamenti, mi pervadeva una sensazione... come se... non ne potessi più fare a meno... pensavo, ma come ho fatto a stare senza di te tutto questo tempo? Allora quella era la chiamata... non puoi non riconoscere la voce di Dio!

domenica, maggio 04, 2008

Pubblicare Post Quando Nessuno Se L'Aspetta.


sabato, maggio 03, 2008

Un Povero Pagliaccio Che Risponde Al Nome Di Beppe Grillo.

Filippo Facci che asfalta Beppe Grillo. Non male davvero.

(a parte la storia dell'omicidio colposo plurimo, evento abbastanza sconveniente da utilizzare danni di quel poveraccio di Grillo... anche se in fin dei conti è lui che si batte per un parlamento senza pregiudicati: ma una volta che saldi il tuo debito con la giustizia, perchè mai ti dovrebbe essere preclusa a vita la carriera politica? In nessun altro Paese del mondo esiste una norma del genere.)

Quattro Maggio.

E allora domani mattina prenderò e andrò a Cernusco Lombardone. Il resto verrà da sè. L'abito spacca e la tensione sarà altissima. Arriveranno notizie. Prenderò quel che viene. Se il ritorno sarà una corsa, tanto meglio. Domani non sarà una giornata qualunque.