BREATHING UNDERWATER

ultimo giro di bevute. il bar sta chiudendo, il sole se ne va. dove andiamo per colazione? non troppo lontano. sono stanco amore. sono stanco.

giovedì, novembre 30, 2006

Quando Vi Dico Che Ho Degli Impegni Di Lavoro Mi Ridete In Faccia, Chissà Come Mai

Cioè, io magari al telefono vi offro un piatto di tagliatelle, ma poi sta a voi rifiutare, non è che dovete prendermi sul serio, altrimenti io poi cosa mangio?
Ma poi meglio così, visto che mi è tornata la sindrome dei Mondiali: Germania-Italia, tre intervalli e tre gite al cesso per sboccare. Più che la tensione, ad uccidermi fu la tosse inesplosa all'interno della cassa toracica. Gustosa comunque la scena in cui scruto il colore e ritrovo le benagol alla fragola, peccato che sono solo a casa. No, dico, mi ha chiamato MDB (e bella Fabri), così mi ritrovo alle prese con qualcosa di serio. Meno male che al giovedì c'è il Dundas.

Se domani mi sveglio con 38 di febbre è la fine.

Capite il 5%? E' Pure Troppo...

Un paio di messaggini da leggere appena sveglio (grazie Erica!), un pranzo inaspettato ("nascondi la collezione di tramonti"), un libro prestato, le chiacchiere col bagnino, una mail della miamiglioreamica letta troppo tardi (accidenti!), un discorso di venti minuti ai bambinetti che lunedì avevano esagerato, il mal di gola che torna a farmi compagnia, Burdisso che segna una doppietta, in definitiva un giorno come tanti altri, forse, o forse no.
"...rivedo un'immagine di noi due pura e genuina..."
Per la prima volta ho vissuto questo giorno senza amarezza, e anzi, con la consapevolezza che certe cose, pur non smettendo mai di esistere, possono finire.

Joe ci mette sempre un po' di tempo. Ma alla fine arriva.

Quel 30 novembre, l'Inter vinse a Vicenza con doppietta del Cholo. Joe era felice.


La adoro.
("...liscio liscio liscio... anch'io conto...")

mercoledì, novembre 29, 2006

Nove.

Provare a spiegare, a raccontare, non avrebbe nessun senso. Vi può bastare sapere che quel giorno pioveva? No. Ma quel giorno non conta per voi (esiste solo per due persone), torna e sempre tornerà, ed è inutile fare finta di niente...
Quel pomeriggio pioveva, ecco.
E tutto ebbe inizio.

Grazie lo stesso, Audrey. L'intensità del viaggio conta molto di più del modo in cui si è concluso.

my life has been empty, my life has been untrue
and does she really know, who i really am?
does she really know me at last
dead eyes, are you just like me?

martedì, novembre 28, 2006

Robbinho, Questo Lo Puoi Commentare.

Nikodejan scrive:
io voglio diventare magazziniere dell'arsenal
Nikodejan scrive:
voglio pulire le scarpe
joe rokocoko scrive:
devi essere laureato in magazzinologia alla stamford university di timisoara

Quando L'Ultima Voce Che Sento E' La Sua, Vado A Letto Tranquillo.

"E' dura cominciare a vincere quando hai sempre perso", dice Tom Waits nella splendida "Fumblin' with the blues". All'epoca avevo sedici anni e non potevo capire il significato profondo di questo verso. Sono passati nove anni (o mancano due giorni?) e tanti avvenimenti hanno sradicato le mie convinzioni, stravolto la mia vita, formato la mia personalità; oggi torno a pensare a quelle parole nelle quali ritrovavo la mia esistenza e rivivo un po' di quel tormento che solo l'amore può dare.
Poi torno ai pensieri di oggi, al mio incedere lento e disarticolato alternando ai periodi gotici quelli di latitanza; mi chiedo perchè mi sento davvero a casa solo quando Junior Jack mi aiuta a riprendermi nei sabato mattina post serata (della serie: pantaloni della tuta stile pusher e bottiglia d'acqua che finisce in un'ora), e poi perchè la nebbia ultimamente mi dà così fastidio? Una volta l'amavo, accidenti, ora m'infastidisce, forse la carico di significati miei (l'incertezza non rende le cose magiche, caro Varano... o meglio, a volte succede, ma non sempre...).
E allora aveva proprio ragione lui, maledizione, una volta che sei abituato a perdere, ad essere preso a schiaffi dalla vita (o dall'amore, nel mio caso), è davvero dura godere di una vittoria; quasi non la si riconosce nemmeno la nuova sensazione.
Non rimane altro che godersi ogni istante, ogni sfumatura, ogni sorriso strappato, ogni bacio rubato, ogni messaggino inaspettato: non rimane che coltivare, come al solito, il proprio orticello di buoni sentimenti ed insane manie. Il 7 dicembre andrò a sentire Roger Sanchez all'Amnesia o Sven Vath al Cocorico? Riuscirò, mercoledì, a vedere chi devo vedere e a dire ciò che vorrei dire?

Intanto, per non saper nè leggere nè scrivere, vado a calarmi di Tachipirina. Mi sa che la sciolgo in un Long Island, che mi piace esagerare. Se non finisco in ospedale, domani ci si ritrova qui.

lunedì, novembre 27, 2006

Lavoro?

Improbabile conversazione al Dundas cafè tra MisterCravatta e Amoredellelementari:

MC (scoglionato): Cazzo che palle domani al lavoro...
A (d'impulso): Ma tu non devi lavorare! Devi fare l'amore!
MC (quasi a giustificarsi): Sì ma nel mio ufficio sono tutti uomini!
A (sorride maliziosamente): Anche nel mio!


Indimenticabile prestazione di Dani al Rolling sabato sera.
Si avvicina, vuole bere il mio cocktail, mi chiede cos'è.
Eh boh me lo fa il Varano, è vodka tipo la pesca cioè è dolce, c'è qualcosa non lo so senti è dolce, senti a me piace perchè... cioè è dolce.
Lo assaggia, mi ridà il bicchiere disgustato ed esclama:
MA PORCO ZIO CHE SCHIFO! MA NEANCHE ALLA SPIA RUSSA GLI HANNO DATO DA BERE UNA ROBA COSI'!!! MA CHECCAZZO C'E' DENTRO, L'URANIO???

Infine stasera scopro che, in effetti, è normale che io riesca a scrivere ed essere produttivo solo quando sono a casa, perchè, come mi ha detto una persona che ne sa una cifra (perchè ha studiato, non perchè come me le cose le ha imparate dalla strada), "il setting è fondamentale".

Oh, le voglio troppo bene proprio perchè è così diversa da me... e perchè lo so che poi se la mena quando la prendo in giro.. hi hi hi.

Stop Di Mento. (Cronaca Di Un Giovedì Al Dundas)

Birra media.
"E bella Silvio, lo sai che oggi il mio socio non c'è? Va che ti sto preparando una playlist della madonna! Tu intanto mettimi... Sì, sì, grandissimo, Ibiza estate '99 va bene... senti come spacca..."
"Ma io più o meno so sempre tutto. Tu dimmi cos'hai pensato, cosa ne pensi. Ma come di cosa stiamo parlando? L'hai visto il gol di Crespo? L'ha stoppata col mento. Nel calcio, quando devi segnare, anche uno stop di mento ti aiuta..."
Birra media.
"Sbaglio o Toro appena entrato ha esordito con un Orto Mio??? Ah, mi pareva..."
"Domani vado all'Amnesia. Devo. Ho bisogno di drogarmi cazzo... ne ho bisogno!"
"Silvioooooo, ma questi chiccazzo sono? Come? Ti hanno chiesto di abbassare la musica? Ma tu dimmi..."
Birra media.
"Erica, l'anno prossimo ce ne andiamo a Ibiza. Però non ci facciamo 25 giorni come ha fatto Silvio eh... andiamo a fare le chiusure dei locali, e via. Ibizaaaaaaaa!!!"
"No allora, sfatiamo questo mito. Ok Ale, quel regalo era da parte mia, e su quel bigliettino a forma di croce c'era la mia scrittura. Però la rosa e il ketchup non ce li ho messi io! Erano gli altri che mi tiravano sempre in mezzo!!!"
"Una volta al Rolling col Varano che non lavorava ho bevuto qualcosa come dieci cocktail. Ho fatto amicizia praticamente con chiunque, a fine serata conoscevo tutto il locale. E al Solaire, quando suonava Ralf, dalle undici alle due non ricordo nulla. Ma quella piadina che buona che era..."
Birra media.
"Ue socio, ti volevamo fare un po' di invidia!!! Siamo alla quarta birra uaglio'!"
"L'altra settimana usciti da qua dopo cinque medie abbiamo beccato la ValeRoga. Chissà checcazzo le abbiamo detto... Boh!"
Birra Piccola.
"Ma ste goleador da dove cazzo sono saltate fuori?"
Stelle.
"A Jesolo avevamo fatto amicizia col portiere notturno dell'hotel. Figa gli facevamo gli scherzi, lui voleva dormire e noi gli rompevamo i coglioni. Una notte l'abbiamo fotografato, l'abbiamo mandato in paranoia totale. Bei tempi..."
Casa.
"Ma senti, non l'ho mangiato perchè non mi piace! Ma che bello sentire la tua voce."

Diabolicamente Joe.

Settimana di latitanza dovuta, cercata, voluta, inevitabile, anche se lunedì sera dopo quella cena da McDonald avrei potuto (voluto, dovuto?) rimangiarmi da subito la parola data (scritta).
Perchè là si era consumato l'ultimo, grottesco atto di una storia che, evidentemente, non doveva e non poteva finire così.
Martedì rubo un aperitivo ma ancora non basta (mettono della bella musica da Promod, tra l'altro) (no, non ho fatto aperitivo da Promod, lì sono andato per sbirciare nei camerini), mercoledì Crespolino mi regala un gol, giovedì aperitivissimo al Dundas... e ancora non basta.

Venerdì sera Joe Rokocoko meets Diabolika @ Amnesia.

Entriamo e sono carichissimo, è da tanto che non faccio una serata di quelle giuste. Non ci sono tensioni nè sbattimenti, ci sono solo io, un paio di persone con le quali condividere tutto, la musica e la voglia di lasciarsi andare.
DI-A-BO-LI-KA!, sento gridare in lontananza, ogni tanto bisogna pur uscire a prendere un po' d'aria no? Ci scappano due parole veloci ma intense con una persona capace di gesti straordinari e folli e bellissimi e... e capace di farmi piangere un sabato mattina, per esempio... e capace di aprire il suo cuore e cercare il mio abbraccio e stringermi fortissimo...

Allora rientro, in disco bere Sbagliati è troppo out per me ma questo passa il convento, mi fermo per un istante a pensare al significato di questa serata, alla decisione di criptare la mia vita scappando dal blog... ripenso alle parole che mi sono state appena dette e capisco che davvero sto sbagliando, ci sono persone che tengono a me in un modo che neanche potevo immaginare, scappare anche da loro non mi servirà a niente, non è giusto.

Ho sempre bisogno di un po' di tempo, per arrivare da solo all'essenza delle cose.

E questo rimane, dunque. L'Amnesia mi ha regalato molto di più di quanto potessi sperare, non solo follia ma gesti e sguardi ed un rientro a casa surreale, un abbraccio lungo un viaggio, i ricordi di quella volta al Trinity che si fanno vivi più che mai, ma stavolta non ci sono e non ci saranno incomprensioni, sbattimenti, storie malate. C'è la voglia di ricominciare, di vivere, di condividere e di stordirvi con le mie immancabili paranoie.

Grazie Vale, è da due giorni che mi sento felice ed il merito è tuo.

Il resto è un cielo che piange alle cinque del mattino e la voglia di risalire in casa è pari a zero, allora due coccoline con l'Alice giù in cortile riscaldano il cuore e l'anima. Joe è tornato.

lunedì, novembre 20, 2006

Can A Taste Of Love Be So Wrong?

Dundas Cafè, Laurea del Bagnino Episode Two.
Non so che ore sono, il tempo non ha nessun significato in occasioni come questa. Hei... hei vieni qui, dammi la mano, andiamo su. Sì andiamo su un attimo.
Eccoci, dunque. Il tuo sguardo nel mio, senza effettivamente bisogno di parole, perchè in fondo abbiamo parlato anche abbastanza, ieri. Ma tanto poi ho voglia di parlare ancora.
"E' difficile da dire..."
Ascolto la sua voce, penso a tutto e a niente, obbligo il cervello a volare con la fantasia ma non è possibile. Sono strapieno, non c'è che dire. Senti che fattezza uaglio'. E' giusto che sia così, certe botte le puoi prendere solo se sei anestetizzato. Ed io lo sono... eccome se lo sono.
Mi parla, mi dice mezze frasi. Vorrei che non fosse così in difficoltà. Vorrei che nessuno soffrisse, le chiedo se ci tiene a me, la sua risposta arriva dopo minuti e minuti di silenzi, di sguardi affranti ("tu vali tantissimo"), di sorrisi. Non la posso proprio vedere quando s'intristisce... quant'è dolce.
Mi parla, cerca di spiegarmi senza odiarsi (non ci riesce), senza farsi odiare. Sento che il mio cuore sta battendo fortissimo, ogni colpo è una cannonata che mi scuote dentro, mammamia che fattezza, non mi era mai capitata una cosa del genere; evidentemente reggere la situazione non è semplice. Ma sarà la fattezza (alcool e uno sguardo al cielo stellato) o qualcosa d'altro? Inutile specificarlo, il terrificante mix è stato servito per bene...
Dalla consolle mi regalano Telecomando degli Otto Ohm... Grazie ragazzi... hei senti sto pezzo (la guardo negli occhi) "per risalire a galla dopo aver toccato il fondo mille volte..."
E' ora di scendere.



E allora non mi rimane veramente altro da fare che tenere in standby il blog e sparire per un po' di tempo. Tanto lo so che tornerò prestissimo. Ma mi piace l'idea di poter veramente scappare da tutto e da tutti.
Forse anche da lei.
O forse no, non lo so.

sabato, novembre 18, 2006

709 - Non Torna Molto Più Di "Qualcosa".

Mi sono appena guardato allo specchio, con gli occhi rossi scrivo di corsa mentre Vasco mi dice che "senza un amore così, io posso stare sì"...

Non riesco ad essere davvero altro se non così, e se così non va bene, allora... c'è una via di uscita? Non so, ma qualcosa dovrò pur fare.

Grazie a tutti, per tutto. Ci vediamo stasera, eh.

giovedì, novembre 16, 2006

708 - Qualcosa Non E' Andato Come Doveva.

E' bastato uno scambio di battute col Varano, seguito da un abbraccio, per riportare tutto nella giusta dimensione. Il vecchio Joe, sempre uguale a se stesso, è qui tra voi. Qui su queste pagine, qui al Dundas, qui in piazza Wagner...
Ma chissà poi qual è il vero Joe. Continuo a frequentare gente che non vedevo da troppi anni, l'effetto è sensazionale, mi ritrovo tutto ad un tratto a toccare con mano una verità che forse ho sempre saputo: perchè il tempo può cambiarti, può stravolgerti, ma l'essenza, l'anima, lo sguardo, no, niente può scalfirli.
Tutto così scontato? Riflessioni su riflessioni ascoltando Mao e Vasco e i Daftpunk... mattinata intensa... e ieri notte a rileggere mail di cinque anni fa, che rischiavano di andare perdute per sempre. Dov'è finito il vero Joe?
Qualcuno l'ha visto, sì. Nick per esempio, quella notte ad aspettare l'alba al freddo sul traghetto.
E Dylan in quel grigissimo pomeriggio di marzo di otto anni fa.
Quello era il vero Joe, un Joe che non avreste mai conosciuto, un Joe che non aveva bisogno di scrivere, come in fondo è stato per tanto tempo, stupido accorgersene solo ora, credevo di aver aperto il blog per un motivo, invece era l'unico che non avevo veramente.
Ancora una lezione da parte del Varano, col sorriso sulle labbra ma non per questo poco serio: ho fatto quel che ho fatto, ed ora sono così. Come mi ha detto Brifa ieri: non mi vergogno degli errori di gioventù, se poi mi hanno fatto diventare quello che sono.
Forse il vecchio, il vero Joe, conosceva il significato della parola "diventare".
Perchè quello nuovo, quello che tutti conoscete -pensate di conoscere- non lo sa proprio.
Mi rileggerò qualche mail di cinque anni fa; ai tempi, oh sì se ero il vero me stesso...


"ma poi è questione di un attimo, è una sensazione che nasce e finisce lì, che si crea in quell'istante preciso, mentre il resto diventa temporaneamente inconscio, ma prima e dopo c'è la vita di sempre, di cui quel "noi" nn fa parte, si dissolve da solo."

E Quindi E' Tutto Per Te

"Perché senza dubbio tu sei una
Che si merita il meglio di me
Senza ombra di dubbio ne vali la pena
E quindi è tutto per te
I miei quindici anni tetri
La prof che mi odiava la fuga da casa
Il tuffo da sei metri e quando scopri
Che nessuno guardava
Il posto di blocco l'amore non corrisposto
Quando ho rubato e poi m'hanno preso
E neanch'io ci credevo che avevo fatto il botto
Il taglio sul ginocchio la bici nel fosso
Il pugno nell'occhio ogni semaforo rosso
Fu per arrivare a te
La mia prima sbronza anche la seconda
Il poster nella stanza il viaggio in ambulanza
Fu per arrivare a te
Dormire alla stazione la manifestazione
Il quaderno con scritto il testo della canzone
Fu per arrivare a te
Ogni donna sbagliata il diploma per un pelo
Quella gomma bucata mentre tuona il cielo
Fu per arrivare a te"

Senza Dubbio - Articolo 31

Dedicata A Chi Ama Le Mie Dediche.

martedì, novembre 14, 2006

Ha Funzionato, E Questo E' L'Importante.

Oddio, ma quando riuscirò a togliermi il vizio di stare fino alle due su messenger? Mapppòòòòòòòòrcaputtana domani mattina devo andare al cinema!!!

Stasera agli allena dei bambinetti mi è venuto un numero pauroso.
Fine allenamento, li caccio in spogliatoio. Sono le sette, mi aspetta una buona mezz'ora di urla, cori, gente che non trova le calze, le scarpe, gente che litiga sotto la doccia, eccetera eccetera.
Mi ricordo di uno stratagemma che usavo qualche anno fa: chiedevo la loro complicità, dicendo che dovevano muoversi perchè quella sera dovevo andare in discoteca.
All'inizio la cosa funzionava: si guardavano l'un l'altro divertiti, ed effettivamente si muovevano, cercando di farmi un favore. Chissà cosa cazzo si immaginavano nelle loro menti bacate, ma tant'è: funzionava, e alla grande.
Ovviamente, avendone largamente abusato, il trucco non ha più sortito l'effetto sperato. Dunque sono anni che combatto contro la loro atavica lentezza.

Stasera invece li ho gabbati alla grande. Porco cazzo, ma come ho fatto a non pensarci prima!

Entro in spogliatoio, e faccio da subito la voce grossa, esagerando: AVETE OTTO MINUTI PER FARVI LA DOCCIA ED USCIRE DALLO SPOGLIATOIO!
Orca miseria, sembrano effettiavamente intimoriti, qualcuno ha cominciato a svestirsi in tutta fretta. Questo è il momento di accattivarseli: devo renderli complici di qualcosa... già... e cosa, se non...
Dai raga, muovetevi, che devo andare a trovare la mia fidanzata!

Impazziscono letteralmente. Scatta una bolgia di mani che rovistano nelle borse, si accalcano nelle docce, qualcuno ovviamente azzarda la domanda "ma chi è, ma come si chiama, ma com'è, è bella?". Rispondo che non ho tempo per le loro domande, si devono soltanto muovere. Ridacchiano divertiti, il truccone sta funzionando alla grande.

Anche perchè -e qui sta la genialità del vecchio Joe- effettivamente qualche bimbetto mi aveva visto il giorno prima alle prese con una gentil donzella. "Io l'ho vista!, io l'ho vista!" grida il portiere, sempre attento anche fuori dal campo (Mourinho sarebbe fiero di lui).
DAIIIIIIIII MUOVETEVIIIIIIIIIII!!! Gli do la carica perchè stanno un po' tirando il fiato.
"Ma mister ma dove andate? Cosa fate? Andate in discoteca?"
VOI INTANTO MUOVETEVIIIIIIIII!!! Allora, in realtà è una sorpresa, lei non sa che passo a trovarla, le faccio una sorpresa! Ma se voi non vi muovete non posso farla! DAIIIIIII!!!

Incredibile, in 17 minuti sono tutti fuori (record assoluto in 4 anni e mezzo che li alleno).
Ed io ho il tempo di spararmi una docciazza di quelle che ti spazzano via ogni pensiero.

Quanto alle sorprese (a parte il fatto che non ho una fidanzata, ma questo è un trascurabile dettaglio), bè, direi che c'è tempo...

lunedì, novembre 13, 2006

Senza Mai Fermarsi, Mai.

Certo che il gotico non passa mai di moda... Meno male che c'è il Varanone, sempre presente coi suoi consigli sparati in modo diretto, che devono arrivare in fretta e il più possibile in profondità. Quanta saggezza racchiusa in quest'uomo, sempre pronto a fuggire dalla saggezza stessa.
Ma la cupezza che mi attanaglia? Chi lo sa, per una volta avrei davvero bisogno di parlare. Non sto latitando dal blog, lo sto facendo nella vita reale. Ieri ho bigiato sia il PGold che il primo tempo dell'Inter: non sono più il ghepardo di una volta...
In compenso sono andato a vedere Scoop di Woody Allen. E poi ho beccato su Flux il video di un gruppo che si chiama "I Love You But I've Chosen Darkness": sta cosa mi ha flashato... Perkovic tu ne sai niente? E il video delle tipe che fanno la lotta coi cuscini? L'hai visto? Para One... segnati sto nome.

Il vero scoop, in realtà, era stata la sua presenza nel pomeriggio alla partita dei miei bambinetti (vittoriosi 4-1 nel superderby contro la Lorenteggio).

"Guarda che cielo ti sto dedicando..."

E poi via, d'altra parte ogni esperienza ci deve insegnare qualcosa: sto riscoprendo il piacere di ascoltare le storie degli altri, vedere come si sono evolute le situazioni... e poi mi fermo a pensare che ognuno, in fondo, nella propria personalissima solitudine, compie il suo cammino. Chi si ferma è perduto.

Andiamo avanti, allora.

sabato, novembre 11, 2006

Qui Con Te.

E così, mentre ti addormenti,
e il vuoto e il buio e la tua
espressione serena,
posso sognare
stando attento che tu non mi veda
cavalcare quell'onda
scappare così in alto
dare un senso, una forma, una sostanza
alla follia di averti con me.
Riapri gli occhi
mi sorridi
-sai sempre cosa sto pensando?-
ed alla fine, dolcemente,
vorrei dormire qui con te.

giovedì, novembre 09, 2006

Stasera Odio il Mondo Intero.

"Quando l'ultimo albero sarà abbattuto, l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato, vi accorgerete che non si può mangiare il denaro." (Corvo Rosso) (oddio ma non starò mica diventando comunista? Ah ah ah!)

mercoledì, novembre 08, 2006

Loro Imparano Da Me, Io Imparo Da Loro.

Ancora agli allena dei bambinetti.
Sono lì con loro mentre stanno in fila in attesa di fare l'esercizio. Condurre la palla, guardare il compagno, crossare, bla bla bla.
Improvvisamente l'ettenzione di G.G. (non Allin) cade su una scritta sul pallone: Mister!, questi pallone li fanno in Pakistan!
Eh bè, dico io, magari li fanno cucire pure a dei bambini come voi... anzichè mandarli a scuola li fanno lavorare.
G.G. sorride.
Eh G., tu ridi, ma queste cose dovrebbero farci capire quanto siamo fortunati... a loro rubano l'infanzia, mentre voi qua vi preoccupate di... irrompe F.R. detto "il Coordinato", gli chiedo cosa c'è.
(tono piagnucoloso) Ma mister io lo devo fare di destro il cross? Ma sono mancino come faccio?
Ma F., porca miseria, ma lo vedi? Quante preoccupazioni inutili... pensa che in Pakistan i bambini devono cucire i palloni, non possono andare a scuola, ricevere un'educazione... quante cose dovremmo provare a cambiare, non credi? Eh? Anzichè stare a preoccuparci di questioni così insignificanti...
F.R. si guarda un po' in giro spaesato, poi borbottando mi risponde: sì ma non ho capito, il cross devo farlo di destro o no?!

Sorrido.
Perchè sì, dovrebbe essere così spensierata l'infanzia... per tutti...

Meg

700 post andati, malinconia ricordando i tempi di Duke Nukem e Carmageddon (GOTCHA!), e poi sentirsi mancare il fiato guardando una foto di Meg Ryan. Già, Meg, presente anche quando non lo sapevo, oggi più che mai.
Non sto latitando, per una volta non potete lamentarvi, e se non rispondo ai messaggini è perchè riesco a scrivere solo se ho un motivo (non ero arrabbiato ieri sera, ma mi hai chiamato in un momento sbagliato!).
Per il resto, ora scappo dall'ufficio, mi svacco un po' a casa, poi i bambinetti. Com'è ancora lontano l'aperitivo di domani...

Nel frattempo, Jodie se n'è andata un'altra volta. A presto, luce dei miei occhi. Il Natale, lo sanno pure i milanisti (forse), è qui dietro l'angolo.

martedì, novembre 07, 2006

Ti Fai Piccola Piccola...

(per la prima volta lascio scrivere qualcun altro sul mio blog. Questo qualcun altro è Albi: ne aveva bisogno... ed io mi faccio volentieri da parte.)

Anty non c'è più.
Il pensiero mi è davvero inconcepibile. Il non vederla nel suo angolino davanti alla porta mi lascia un senso di vuoto immenso che è impossibile da spiegare.
E allora grazie Anty, grazie per questi 9 anni, grazie per la prima camminata per Milano sotto alla pioggia, fermandosi ad ogni portone col culo per terra, grazie per i divani rotti e per le gambe dei tavoli rosicchiati, grazie per le matasse di pelo in giro per casa, grazie per aver difeso la casa più volte e per avermi aspettato ogni sera, grazie per la coda che sbatte sul letto in segno di saluto quando sai che non dovresti essere li, sul letto, dove appena accendi la luce ti fai piccola piccola...
grazie per il gioco del sasso per cui sei ormai famosa. grazie per tutti i sassi lanciati e per tutti quelli riportati, grazie per le mele mangiate "seduta bene" e per le porte aperte con le zampe perchè ormai è ora di alzarsi, grazie per le coccole sul divano fatta su a ciambella, grazie per la macchina in cui ti infilavi e non c'era modo di farti scendere, anzi nascondevi il muso sotto il sedile "così non mi vedono e io posso rimanere qui".grazie per le corse nei prati e per le feste di ogni giorno, grazie, davvero di cuore, per essere stata parte della mia vita e di quella di molti altri che oggi hanno versato lacrime. oggi ti immagino così, in un paradiso pieno di sassi e un sacco di gente che li lancia e ,ovviamente, con un po' di bamba sulla coda. ciao antina

Altrimenti Non Ci Credo.

Eccola, è arrivata la bottiglia finalmente. La stavo aspettando, che ho portato qua al Rolling un po' di amici e voglio che si divertano. Voglio che mi vedano come un boss, ah ah, ma chi ci crede. Io sono già a posto (grazie Mary, anche se in ritardo...), mezzo VodkaRedBull mi ha fatto entrare nel giusto mood. Mi distraggo un attimo e la bottiglia di vodka è già finita: poco male, sono un uomo dalle mille risorse (forse solo al Rolling), eppoi la gente sta cominciando a scaldarsi.
Vedo Forme scatenato, sento un clima sereno, non è una cosa così scontata. Mi concedo una Redbull così, senza nessuna aggiuntina alcolica... una roba mai vista. Comincio coi miei giri. Scherzo con la Sarina, mi metto a parlottare con la Silvia, mi informo sugli spostamenti di Arlo e co., obbligo Toro a seguirmi in ufficio perchè ho paura che mi vogliano rapinare (ih ih ih).
Torno al tavolo, ballo, rido e scherzo con la Vale, il livello alcolico sale, non vertiginosamente ma sale. Mi sento veramente bene. E poi ecco che una mano mi prende.

Mi prende e mi faccio prendere, e mi faccio prendere perchè mi prende. In poche parole: mi prende.

Sì, balliamo. No, non c'è bisogno di parole. Senza parole, quindi, ci avviciniamo e, uh, siamo in mezzo alla pista ma la gente è sparita (un classico? forse no). Neanche gli spintoni mi svegliano da questo fremente torpore, non sento niente se non la dirompente forza d'urto emozionale e fisica dell'abbraccio. La vedo sorridere anche se ho gli occhi chiusi, non è un sogno, le carezze le sto sentendo davvero. E pure, ahahahah dai così mi fai venire i brividi!, tutto questo, le mie guance sì, ooooddio ho bisogno di bermi un cocktailino va'...

Il Varano (sempre sia lodato) mi guarda e sorride, e mi prepara "il solito" (vodka alla pesca e redbull - gli Invisibili alla fragola me li tengo per le serate house). Scende che è una meraviglia... e vabbè ma qua è tutta una meraviglia. Stringimi, più forte altrimenti non ci credo, più forte, più forte... altrimenti non ci credo.

Ok, torniamo a controllare cosa succede al tavolo. Oddio ma sono tutti stravolti... e siamo a metà serata! Unbelieveble, sono stravolto anch'io ma non dall'alcol. Ancora qualche giro, grasse risate, la Sarina che soccombe nello sbiascichìo, "non capisco questa musica" entra direttamente nella leggenda, mi ribalto sul divanetto. Ma chi è che fa gruppetto laggiù? Proprio loro... e chi l'avrebbe mai detto...

Mezzo cocktail ancora, l'Ale si scatena (più avanti dichiarerà: "ieri mi sono divertita tantissimo, giovedì portami 4 euro", sto ancora ridendo), appaio e scompaio, se Toro si alza dal divano proverà l'effetto "botola che si apre improvvisamente sotto i piedi": non ce la fa più.

Ed ancora un momento intenso, un lamento che racchiude mille desideri e mille giorni passati ad inseguire l'orizzonte, fantastichiamo, vorremmo essere proprio... proprio là, per vedere se davvero il mare non si può mai sposare col cielo. Ma chissà poi perchè...

Tienimi per mano, ti tengo per mano, sparirò al momento dei saluti (senza volerlo). I tuoi messaggini mi scalderanno l'anima, non c'è tempo per i rimpianti. La serata è finita. La serata. E che serata.

Davvero, davvero speciale.

lunedì, novembre 06, 2006

...E Soffrire.

Non dovrei essere al pc, ed invece ci sono. D'altronde non era nei programmi neppure andare a vedere The Departed, ma vabbè, quello è stato piacevole. Essere al pc invece no.
Fa sempre uno strano effetto sentirsi importanti, rendersi conto che per qualcuno un nostro piccolo gesto può fare la differenza. Allora, tornato a casa già tardissimo rispetto agli orari che mi ero teoricamente imposto, ho comunque acceso il pc. E controllato la posta.

E allora già che ci sono, provo a colmare il vuoto di questi tre giorni lontano dal blog. Giovedì serata kafkiana, presente e passato che si intrecciano lasciandomi un sorriso sincero. E quando in Cambusa è partita quella canzone... che bella... "eravamo alla stazione sì ma dormivamo tutti" le canto sottovoce nell'orecchio mentre lei fa lo stesso con me.

Venerdì sensazionale al Rolling... immenso il Varanone ("una serata senza Varano è come un inverno senza metano" sentenzierà alla fine Joop), livelli di fattezza alcolica esagerati per tutti, io riesco a starne incredibilmente fuori... e poi un paio di messaggini da imparare a memoria, perchè il cellulare ne tiene solo nove e qualcosa dovrò pur cancellare, mannaggia.

Sabato inquieto, domenica di alti e bassi: aperitivo con Jodie, chiacchiere leggere con la mitica Sarina e con la Vale, un trancio di pizza mangiato su una panchina e poi un film io e lei incuranti dell'ora (soprattutto lei).

Si torna all'inizio. Alle cattive notizie, al motivo per il quale sono al pc.

Non ho soluzioni, non so indicare la strada giusta da seguire, qualsiasi consiglio rischierebbe di essere banale o inutile. Perciò ti dico solo: va', e sii uomo. Tra due settimane, e non prima, ne riparleremo. Ora devi (puoi) soltanto essere uomo...

giovedì, novembre 02, 2006

Parole Che Ho Tenuto Da Parte.

"basta osservarti e vedere che anche se continui a ballare i tuoi gesti, i tuoi movimenti si fanno più morbidi... lo sguardo si sposta verso il basso e i tuoi occhi cambiano luce... a causa del leggero strato di malinconia che di colpo ti pervade." (12/05/06)

Non Ricordo Altri Suoi Gol In Partite Importanti.

Questo è Materazzi.


Dovreste averlo già visto segnare, in qualche occasione particolare.

Si E' Involuto In Maniera Preoccupante, E' In Crisi.

Questo è Ibrahimovic.


"Ibrahimovic, per quanto mi riguarda, può fare tutti i giochetti che vuole: odio ammetterlo, perchè è un gobbo maledetto, ma io lo adoro" (Joe Rokocoko, 23 Febbraio 2006)

Forse Non Vi E' Chiara La Data Precisa Del Natale.

"La penalizzazione? Puahahahahha! A Natale vi abbiamo già ripreso!"

(Ah, questo è Stankovic. Teo, ti batto al fanto grazie al suo gol nel derby. Ma quanto ti rode?)

(Crespo, Stankovic, Ibrahimovic, Materazzi)

Questo è Hernan Crespo.

(ssssssshhhhhhhhhhhh!!!)

mercoledì, novembre 01, 2006

Quante Emozioni Mi Regala il Dundas...

Two Years Later, Joe And Mr. Teddy @ Mirty's Party

Novembre - Scrivere Solo Sospirando In Un Sabato Senza Sole

Agosto, a detta dei Perturbazione, è il mese più freddo dell'anno. Prendo, condivido e porto a casa. Settembre, a detta mia e del Bagnino, è il mese più bello dell'anno. Qui prendete e portate a casa voi. Ed ora che questo caldo mese di Ottobre è finito, ci tocca riflettere un attimo, mi sa.
Più che altro, mi tocca.
Nessuno si sarebbe aspettato un Ottobre così caldo, questo è da dire. Ma certo, per alcuni il clima si è fatto decisamente troppo bollente; d'altra parte, Ottobre è il mese del grigio, della rassegnazione, dell'eterno ritorno. A Settembre sei ancora in grado di sognare, ripensando alle vacanze appena finite e pregustandoti un anno che passerà in fretta (i sogni aiutano a vivere, l'avete già sentita?). Ma poi arriva Ottobre e ti rendi conto che no, che non passerà così velocemente. Eterno ritorno. Anche se caldo e burrascoso, Ottobre non può deluderti nè sorprenderti. Neanche questo sole ti può illudere... sarebbe stupido... eppure ci si casca sempre... lo dice anche Vasco, non è vero?, "ci s'illude ancora sì"...
Ed allora è meglio buttarsi a capofitto nel presente. Un presente fatto di vento, di buio che non ti lascia scampo annunciandoti l'imminente arrivo dell'inverno. Così, ti tocca per forza ripensare ai momenti già passati, alla fatica che hai fatto... e a volte, miracolosamente, si riescono a trarre delle conclusioni non scontate. In fin dei conti, dopo un Ottobre così duro, Novembre sarà una passeggiata.

Ed in fondo, come sempre è stato, la vera goduria è leggere la vita di Joe Rokocoko nelle parole, nelle frasi, nei post che non vengono scritti ma vissuti. A Novembre non sarò su queste pagine. Sarò là fuori. Col cellulare spento ed i miei infiniti sbattimenti.
Tanto sapete dove trovarmi. Specialmente il giovedì.

Novembre. Meglio non pensarci troppo, mi sa.