BREATHING UNDERWATER

ultimo giro di bevute. il bar sta chiudendo, il sole se ne va. dove andiamo per colazione? non troppo lontano. sono stanco amore. sono stanco.

domenica, agosto 19, 2018

Devi Scendere a Como Borghi.

Il treno è stranamente puntuale e mi costringe ad un imprevisto sbattimento in biglietteria, ma la fortuna aiuta i previdenti quindi mi piazzo nel mio posticino con qualche minuto di vantaggio sull'orologio. Scappo da Milano raramente, quando accade ho sempre i miei buoni perchè. Il caldo insopportabile in fin dei conti è soltanto un pretesto.

Non parliamo di Vincent Gallo e Buffalo '66, ma forse solo per caso (succederà qualche giorno dopo, in effetti); restiamo impegnati con le sue bimbe tutta la mattina, se offri l'aperitivo io offro il pranzo, la pizza lascia la sua firma sulla mia maglietta bianca e ci facciamo delle sane, grasse risate. Il tempo di un pomeriggio vola, il tempo di oltre vent'anni ci ha plasmati, divisi, allontanati, poi quasi d'incanto, deliziosamente, riavvicinati, creature riappacificate, consapevoli eppure ancora sognanti; ci godiamo questa nuova veste, anche se in fondo ci siamo visti tre volte negli ultimi dieci anni. Ma è giusto così. Le chiacchiere si fanno meno leggere, più profonde, obbligatoriamente intime. Sai qual è il tuo unico difetto, secondo me?

Ed è a questo punto che il pomeriggio di caldo infernale si fa gelido in un istante; non posso non ascoltare, eppure vorrei tanto non sentire. Ma ho bisogno di rivivere alcuni momenti, e di ascoltare questa donna che sfodera uno dei suoi talenti più preziosi, addolcendo una realtà troppo amara anche solo da assaggiare, figuriamoci inghiottire. Fa sempre male riflettere sui propri errori, ma Audrey sa come alleggerire ogni circostanza. Parla, sbuffa, gesticola, ridacchia, infine riesce a convincermi che tutto si sistemerà. Mica poco, di questi tempi.

Così il gelo passa in un lampo ma sul treno di ritorno mi è impossibile non lasciarmi un po' andare; non c'è bisogno di rimuginare su ciò che è stato con Audrey ma la lezione, ahimè, andava imparata molto prima. E' una dolorosa ammissione che mi accompagna per quest'oretta verso Cadorna, dolorosa ma utile, dolorosa ma costruttiva, spero. Mi scuoto, provo a dannarmi, a scalciare, ma non si scappa da questo vagone, da questo binario, da questo viaggio. Io non lo so se quello è il mio unico difetto, ma so che è ancora lì ben saldo e questo basta a regalarmi qualche notte insonne. Così poi ripenso alle chiavi della Ypsilon perse ad Eppan fuori dallo stadio e il sangue si gela di nuovo nelle vene, non c'è redenzione nè rimedio, certo vorrei scriverle in questo esatto momento ma poi a cosa servirebbe? Allora rispetto gli insegnamenti di Audrey e del Bagnino (lui c'entra sempre) e provo a lavorare su ciò che sarà, perchè quel che è stato è stato e non si può cambiare. Saprò reagire diversamente, sarò l'eroe positivo, sarò in grado di amare ancora e di essere amato; Audrey ne è certa.

E se ce l'ha fatta Vincent Gallo in Buffalo '66, c'è davvero speranza. Anche per me.