BREATHING UNDERWATER

ultimo giro di bevute. il bar sta chiudendo, il sole se ne va. dove andiamo per colazione? non troppo lontano. sono stanco amore. sono stanco.

lunedì, luglio 14, 2014

The Three Princes Of Serendip

Si chiama serendipità e si verifica quando si scopre qualcosa di meraviglioso, o utile, o stupefacente, proprio mentre si stava cercando qualcos'altro. Mi metto alla ricerca di quel brano di 50cent con quel flow pazzesco, come si chiamava?, ah già Outta Control, ricordo i tempi del Rolling con le bottiglie al tavolo, i pizzini del Varano, la MarySuperStar sul palco e tutto il resto... la cerco su iTunes per riascoltarla, che se mi accorgo di averla in versione non ottimale me la ricompro e sto tranquillo. Schiaccio play e saltano fuori queste cinque note di pianoforte, un beat differente, avvolgente, ipnotico. Ma io ho cliccato su Outta Control com'è possibile che sia partita questa canzone? Ascolto meglio ed è impossibile non procedere all'acquisto, così indago, approfondisco, scopro; quel genio di Curtis James Jackson ha inciso due canzoni con lo stesso titolo, ed una più stratosferica dell'altra. Si chiama serendipità, l'ho già detto? La ascolto dieci volte, ma non bastano, il  clima si fa malinconico e sono appena tornato a Milano dopo il weekend a Diano con gli amici del Campione che tra meno di un mese si sposa. Mi fa impazzire Fifty perchè devi fare una fatica bestiale a seguirlo, al punto che spesso è inutile, quasi dannoso, cercare i suoi testi; imparando le parole si perde il gusto del controtempo, è serendipità al contrario. Ed è questa alla fine la parola del giorno, il tassello che sono riuscito ad incastrare, il senso che voglio dare a questi tre giorni. Bisogna fare fatica, una fatica bestiale, poi pazienza se il punto di arrivo non è quello programmato, certo ci vuole un po' di fortuna ma senza la tenacia chissà dove saremmo.

Domani compro i biglietti e sarò virtualmente in America, il continente della serendipità per eccellenza. Chiudo gli occhi e do la buonanotte a Colombo, Fleming e tutti gli altri. La ascolto solo un paio di volte ancora, lo giuro.

lunedì, luglio 07, 2014

DOOKiE

Ho scritto a TommyBoy ma non ho ottenuto risposta, ed anche questo non aiuta, devo ammetterlo, anche se in tutto questo lui non c'entra nulla. Dopo due mesi di silenzio, forse c'è qualche cosa da dire, qualche scelta da spiegare. Ed ora parte The Path dei Purple Disco Machine e questo suono deep mi deve accompagnare in un viaggio spinoso. Ho scelto tante cose, ed ho scelto anche di sbagliare. Non so se per tre anni o per ventisei. Ma devo aver sbagliato, e parecchio, perchè non credo che ci si trovi nel punto in cui ci si trova soltanto per caso. Non posso e non voglio crederlo. Altrimenti tutto è lecito ma in un mondo senza valori e senza regole non ci voglio stare. Esistono scelte ed esistono valori. Ho scoperto tardi, troppo tardi, grazie ad amici indomabili e qualche donna paziente, che esistono altri colori oltre al nero e al fucsia. Me lo disse anche quel babbo di merda all'esame di maturità, la tua è una visione un po' manichea della realtà. Già. Allora ho concesso e mi sono concesso troppo, anche quando avrei dovuto mantenere antiche promesse, che però mi costavano troppo. La solita, vecchia vigliaccheria di un Joe che non deve esistere più. Non posso mentire a me stesso, Breathing è oltre lo specchio, allora sono complice, sono connivente, sono parte del problema; non sarò mai Ringhio e tu non sarai mai Luki, al massimo io Danny DeVito e tu Schwarzy, ma non si può andare oltre; perchè oltre a tutto c'è il rispetto, ci sono le risposte mai date, c'è stato il mio tentativo silenzioso di trasmetterti un disagio, un desiderio, quasi un destino. Ma tu non hai mai voluto fare i conti con te stesso ed allora li farò io per te; ma non voglio una vita morale, figuriamoci, sono già morto di regole e pressioni. E' che non accetto ingiustizie. Predico tanto e razzolo poco per quella paura di sbagliare che mi ha fatalmente accompagnato da che ho memoria; non accetto i miei errori ma riesco ancora a riconoscerli. E qui, di errori, ce ne sono stati parecchi. Prima di quelle due sambuche, prima di quella sera al Dundas, prima ancora della cassettina dei GreenDay. Qualcosa è andato storto, e non voglio più essere complice. Non inseguo la rettitudine morale ma non voglio sguazzare nel fango. Ed ora che sono a metà strada, e TommyBoy non risponde, a la Meravijosa fa quel che può, e Pianeta prova a rasserenarmi via whatsapp, non so se tenderti la mano o cercare di risalire da solo. Ci penso un po' su. Ma Breathing non sbaglia mai, ed anche questa è già una scelta.