BREATHING UNDERWATER

ultimo giro di bevute. il bar sta chiudendo, il sole se ne va. dove andiamo per colazione? non troppo lontano. sono stanco amore. sono stanco.

lunedì, marzo 30, 2009

Il Giovane Leo.

Al novantatreesimo minuto la squadra di Lionel detto Leo sta vincendo 4-0. Leo ha aperto le marcature; è un pischello di un metro e sessantasei centimetri, più o meno. Ha 21 anni, è ancora un ragazzetto. Allora prende il pallone, minuto 93, all'altezza del cerchio di centrocampo. Prende e va. Si allarga. Gli avversari, già storditi dalle quattro papocchie incassate, cercano di stargli dietro ma non c'è verso. Leo si allarga sulla sinistra, un avversario prova la scivolata da dietro ma lui lo salta letteralmente. In prossimità dell'area di rigore, ecco che in un millesimo di secondo cambia direzione, mandando all'aria i piani del difensore di fronte a lui. Come se si fosse smaterializzato, Leo lo salta e lo passa, trovandosi a quel punto solo di fronte al portiere. Tocco d'esterno sinistro, e palla incredibilmente fuori di un soffio. L'allenatore di Leo, un certo Diego, si dispera in panchina. Il pubblico, estasiato dalla giocata, applaude. E' un tripudio. Più tardi in conferenza stampa, il paffuto Diego dichiarerà: "se Leo avesse fatto quel gol, la gente sarebbe dovuta uscire dallo stadio, pagare un secondo biglietto e rientrare".

Mai commento fu più azzeccato:
http://www.youtube.com/watch?v=_WEz-R8fQXQ

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