BREATHING UNDERWATER

ultimo giro di bevute. il bar sta chiudendo, il sole se ne va. dove andiamo per colazione? non troppo lontano. sono stanco amore. sono stanco.

martedì, maggio 05, 2009

Mi Sveglio Alle Sette Per Andare Alla Partita...

Siamo sul 5-0 per loro quando finalmente posso schierare Peppe detto "Lanzafame". Vai dentro con la maglia numero dieci, anche se in distinta sei segnato col numero otto, perchè tu puoi fare quello che vuoi. Sei il nostro giocatore di fantasia, il risolutore. Sei arrivato all'appuntamento con un'ora di ritardo, ma lo stesso ti ho dato il permesso di venire a giocare. Mi sento buono stamattina, stiamo perdendo 5-0 ma va bene così. C'è il sole.
Peppe entra e, come sempre, cambia volto alla partita. Ora siamo noi arrembanti, creiamo occasioni e pericoli uno via l'altro. Peppe non ruba palloni, li sradica; non contrasta, devasta; non dribbla nemmeno, va dritto per la sua strada; non tira in porta, ma ci entra col pallone. 5-1, grande esultanza, in fin dei conti non tutto è da buttare, e con un po' di fortuna magari un altro gollettino lo possiamo fare.

Il nostro portiere non è d'accordo e, complici gli unici due svarioni di tutta la partita, porta il risultato sul 7-1. Non mi abbatto perchè so che senza questo ritardo, questa gestione dei cambi obbligata, il passivo sarebbe stato molto meno pesante. Urlo ai ragazzi di continuare a giocare come prima, ma Peppe si è innervosito, anche questo è nella norma. Una volta l'ho dovuto allontanare dall'allenamento perchè aveva letteralmente mandato KO Jodyno, un altro mio campione. Lo vedo nervoso, quand'ecco che si avventa su un avversario e gli rifila un calcio secco e potente sulla caviglia a palla ormai lontana. E qui io so esattamente cosa devo fare. "Chiedi scusa Peppe, chiedi subito scusa" gli urlo dalla panchina. Ma non basta.

Certo, questi piccoli tamarri che abbiamo come avversari hanno randellato i nostri tutta la partita senza mai essere ripresi dai loro allenatori, che hanno fatto bellamente finta di niente. Ma io non posso essere come loro. Non posso tenere in campo un giocatore che ha perso il controllo e può fare del male agli altri. Dopo otto minuti la partita di Peppe è finita. Lo richiamo in panchina. Essendo estroso e prepotente in campo, è sensibile e fragile fuori; sta per scoppiare in lacrime ed allora rinuncio a seguire gli ultimi minuti di partita per spiegargli la mia decisione. Ci facciamo una risata su sperando che non ricapiti nulla del genere.

Sono uscito con sette pere sul groppone ma la certezza di aver impartito una lezione di calcio a tutti quanti; giocatori, spettatori, allenatori e dirigenti. E certamente, anche a me stesso.

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