No More Words Just You And I. High. In The Sky.
Mentre il kebab dell'Ali Baba si conferma sempre il più buono, e mentre l'italiano di Hakan si fa sempre più precario ed oscuro ("io voro dona lontano sposare... mio papa lavoro sposare dona tu capisce?, lei molto bela ce bela io ciamo chiamo lei dire no tu tlumba no va bene capito, no va bene, alora io sssempr' sposare visto una vota basare, lei basare uno lei ssempr, no va bene capito?"), poche convinzioni restano alla fine di questo lungo viaggio; poche ma fondamentali. Poche ma sufficienti.
E' bastato tornare all'Orion Square Garden Paradise perchè tutto apparisse un po' più chiaro: quel luogo di redenzione mistica mi ha sempre aiutato, in passato, a ritrovare le forze ogni volta che le avevo perdute. Ci fossero in mezzo sbattimenti amorosi o traumi di vario tipo, lì ritrovavo me stesso e la forza di continuare -o di ricominciare, in certi casi.
Ieri sera invece, i cattivi pensieri non mi hanno abbandonato per un istante. Mi sono sentito profondamente a disagio proprio lì dove speravo di trovare un rifugio sicuro, lontano dal presente ma vicinissimo al passato e ad un futuro che, in fin dei conti, andrà pure affrontato.
C'è ancora tempo, in fin dei conti.
Ma è poco, come sempre.
E forse, in definitiva, è tutto giusto così. Non riporto le parole del Bagnino ma le tengo a mente, perchè per una volta ha detto una cosa saggia. Mi tengo questa sensazione e lascio che mi accompagni fino al prossimo rovescio del destino. Non nomino la parola fine perchè, come mi ha detto qualcuno, questa cosa non finirà mai. L'ha detto anche il Bagnino, ma con altre parole (che terrò sempre a mente).
L'ultimo pensiero prima di scendere dalla macchina va a quel ritorno a casa alle cinque del mattino. Un cielo troppo azzurro, un abbraccio soffocante, un gesto che mi riportava indietro di mille anni, quando tutto doveva ancora succedere. Those were the days. Ora è impossibile scappare dal presente. Ora è impossibile qualsiasi cosa.
Persino i discorsi insensati di Hakan ci hanno lasciato un sorriso amarissimo.
E' bastato tornare all'Orion Square Garden Paradise perchè tutto apparisse un po' più chiaro: quel luogo di redenzione mistica mi ha sempre aiutato, in passato, a ritrovare le forze ogni volta che le avevo perdute. Ci fossero in mezzo sbattimenti amorosi o traumi di vario tipo, lì ritrovavo me stesso e la forza di continuare -o di ricominciare, in certi casi.
Ieri sera invece, i cattivi pensieri non mi hanno abbandonato per un istante. Mi sono sentito profondamente a disagio proprio lì dove speravo di trovare un rifugio sicuro, lontano dal presente ma vicinissimo al passato e ad un futuro che, in fin dei conti, andrà pure affrontato.
C'è ancora tempo, in fin dei conti.
Ma è poco, come sempre.
E forse, in definitiva, è tutto giusto così. Non riporto le parole del Bagnino ma le tengo a mente, perchè per una volta ha detto una cosa saggia. Mi tengo questa sensazione e lascio che mi accompagni fino al prossimo rovescio del destino. Non nomino la parola fine perchè, come mi ha detto qualcuno, questa cosa non finirà mai. L'ha detto anche il Bagnino, ma con altre parole (che terrò sempre a mente).
L'ultimo pensiero prima di scendere dalla macchina va a quel ritorno a casa alle cinque del mattino. Un cielo troppo azzurro, un abbraccio soffocante, un gesto che mi riportava indietro di mille anni, quando tutto doveva ancora succedere. Those were the days. Ora è impossibile scappare dal presente. Ora è impossibile qualsiasi cosa.
Persino i discorsi insensati di Hakan ci hanno lasciato un sorriso amarissimo.
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