Would You Disappear Like Some Of My Friends?
Allora, mi dico io, se proprio non riesce a venir fuori niente, mi basterà piazzare Fifty che canta 21 questions e tutto sembrerà naturale. Ed è così. If I wrote you a love letter, would you write back? Certo che a distanza di tempo tutto assume altre sembianze. Correva l'anno 2003 e l'inquietudine era ai massimi livelli. Poco presente prima di tutto a me stesso, poche idee e troppe vendette da consumare, ma cinque anni sono poi così lontani? Could you love me on a Bentley? Could you love me on a bus? I'll ask 21 questions, and they all about us.
Le ultime note lasciano una malinconia a mezz'aria, sta sempre a noi scegliere il nostro mood, non è vero? Io mi faccio pervadere da alcune sensazioni perchè so che in futuro mi aiuteranno a vivere meglio. Oggi pomeriggio sono scappato giusto in tempo dall'Orion Square Garden, la tempesta stava per abbattersi su di me ma la tempistica è stata perfetta: chiudo la porta di casa e comincio a sentire la grandine. Ogni tanto succede (come nel baseball, mi viene da dire).
I raga, bè, avevano fatto la loro parte fino a un certo punto; tre partite, una sconfitta e due vittorie. Genitori tutti contenti ed io che rimango dieci minuti a fissare il campo sul quale ho combattuto migliaia di battaglie. Ancora malinconia? Ogni tanto ci vuole.
Così come ogni tanto c'è bisogno di riappacificarsi: peccato che sia un'attività a me poco congeniale. Cazzi di qualcun altro, in fin dei conti: bisogna sentirsi a posto prima di tutto con la propria coscienza.
Seguiranno tre giorni molto intensi: comunicherò con l'Egitto, andrò a vedere quattro film (tra cui "Juno": lo aspetto da sei mesi), mi occuperò per conto terzi di un affare molto delicato, archivierò recensioni, manderò poetici sms alla SexyGirl, e via discorrendo. Se ci sarà il sole, bè, sarò anche un po' più contento.
E poi sarà primavera. Torneremo al laghetto a prendere il sole (la half-nigga oggi mi ha chiamato "latticino"), deridendoci vicendevolmente ed immaginando l'agosto milanese, non imminente ma nemmeno immanente: casomai trascendente, che Joe vive nel mondo non fenomenale delle idee. Un po' confuso, come nel 2003. Ma un po' più convinto di allora. Se la cosa più preziosa da trovare è la semplicità, allora a me manca davvero un niente per essere ricchissimo.
I raga, bè, avevano fatto la loro parte fino a un certo punto; tre partite, una sconfitta e due vittorie. Genitori tutti contenti ed io che rimango dieci minuti a fissare il campo sul quale ho combattuto migliaia di battaglie. Ancora malinconia? Ogni tanto ci vuole.
Così come ogni tanto c'è bisogno di riappacificarsi: peccato che sia un'attività a me poco congeniale. Cazzi di qualcun altro, in fin dei conti: bisogna sentirsi a posto prima di tutto con la propria coscienza.
Seguiranno tre giorni molto intensi: comunicherò con l'Egitto, andrò a vedere quattro film (tra cui "Juno": lo aspetto da sei mesi), mi occuperò per conto terzi di un affare molto delicato, archivierò recensioni, manderò poetici sms alla SexyGirl, e via discorrendo. Se ci sarà il sole, bè, sarò anche un po' più contento.
E poi sarà primavera. Torneremo al laghetto a prendere il sole (la half-nigga oggi mi ha chiamato "latticino"), deridendoci vicendevolmente ed immaginando l'agosto milanese, non imminente ma nemmeno immanente: casomai trascendente, che Joe vive nel mondo non fenomenale delle idee. Un po' confuso, come nel 2003. Ma un po' più convinto di allora. Se la cosa più preziosa da trovare è la semplicità, allora a me manca davvero un niente per essere ricchissimo.
1 Comments:
At 17 marzo, 2008 08:21, Anonimo said…
K...e se ci trovassi Kant nella Keta...? sarebbe assurdo...
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