L'Eleganza Del Samuel.
Perdi 3-2 in casa col Siena, e non ci sta. Certo ci sono in campo i bambini, come li chiama Josè, c'è Pandev, due partite in tre giorni dopo sei mesi fuori, fortuna che non c'è più Quaresma (ma chi l'ha schierato?) nè Thiago Motta, scandaloso, nè Dejan, infortunio al rientro dagli spogliatoi (assurdo). Siamo abbastanza nella merda, così più che guardare la partita seguo Wesley in ogni sua giocata. Gli fischiano due falli consecutivi che non hanno senso, s'incazza, viene ammonito, se la prende con Lucio che non vuole passargli un pallone giusto che sia uno, si deprime perchè a sinistra con Samuel e Stevanovic la situazione non è proprio "simpatica", ma continua imperterrito a prendersi ogni pallone, ogni responsabilità, ringhiando sugli avversari e regalando perle di bel calcio. La punizione dai trenta metri, un po' farlocca ma non scandalosa, la butta dentro ingannando il portiere con la rincorsa. Se quest'uomo non è un genio.
Poi Josè si ricorda che è pagato per vincere, e che molte volte la fortuna aiuta chi se la va a cercare. Lascia là davanti l'inutile Samuel (dai, cosa cazzo potrà mai fare Samuelone là in attacco a parte spizzare qualche pallone di testa???) e si gioca gli ultimi quattro minuti cercando un improbabile gol-vittoria. Sarebbe troppo un colpo di culo, dai.
La palla rimbalza davanti ad Arnautovic, che timidamente la butta in avanti, così ci penserà qualcun altro (il ragazzo è timido). Milito la raccoglie con la solita sapienza tattica, la mette a terra e la appoggia indietro per Pandev. Il macedone vede un pericolo per gli altri là sulla sinistra, e d'istinto passa il pallone verso quella figura vestita di nero e blu. Gliela passa perchè non può certo pensare che lì si trovi a passare Samuel, suvvia, un arcigno difensore centrale che cosa ci fa lì davanti al portiere. Pandev passa. L'arcigno Samuel stoppa e spara una mina sul secondo palo da attaccante puro. E' gol. Gol di Samuel cazzo. Chiamo Fabri per la terza volta stasera, anche se in questo caso il gol non è di Wesley.
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