Il Terzo Elemento.
Ma quant'è buono il kebab di Hakan? Sembra passato un secolo, e mi ripresento al suo cospetto vestito per la festa, che in realtà è già andata in scena dalla Sylvie (che è il personaggio del secolo, o quantomeno del mese).
Questa volta però stiamo un po' sulle nostre, e Hakan sulle sue: sarà la cravatta con le tartarughine a bloccarlo, o è rimasto senza parole di fronte all'oggetto del suo amore? Ma no, che quando la vede si scioglie e si rivela docile come un agnellino... E poi noi dobbiamo parlare, parlare e ancora parlare: un'attività che diventerebbe impossibile inserendo tra mittente e destinatario della comunicazione il "terzo elemento", ovvero l'inventore di meta-linguaggi tifosissimo del Galatasaray. Lo lasciamo da parte, ci complimentiamo per le squisitezze, l'Ayran nel cartoncino come il Billy non si può vedere, ed è già ora di partire per la serata (che ovviamente non racconterò mai).
Quando rientro a casa ho l'impressione di essere stato via due giorni, e forse è proprio così. Ho una marea di cravatte nuove (ma cosa me ne farò? e da dove arrivano?), i soldi giusti giusti per ordinare al Castello di Hong Kong un involtino un riso cantonese una porzione di gamberetti piccanti e un cocacolone di salvataggio. Mi chiama il Bufalone e mi chiede di stasera: un po' vorrei mandarlo al diavolo, un po' vorrei piangere. Con estrema calma, e snervante lentezza, cercherò di dar retta a tutti quanti.
Comincio dalla Minou e dalle coccoline sul letto.
Questa volta però stiamo un po' sulle nostre, e Hakan sulle sue: sarà la cravatta con le tartarughine a bloccarlo, o è rimasto senza parole di fronte all'oggetto del suo amore? Ma no, che quando la vede si scioglie e si rivela docile come un agnellino... E poi noi dobbiamo parlare, parlare e ancora parlare: un'attività che diventerebbe impossibile inserendo tra mittente e destinatario della comunicazione il "terzo elemento", ovvero l'inventore di meta-linguaggi tifosissimo del Galatasaray. Lo lasciamo da parte, ci complimentiamo per le squisitezze, l'Ayran nel cartoncino come il Billy non si può vedere, ed è già ora di partire per la serata (che ovviamente non racconterò mai).
Quando rientro a casa ho l'impressione di essere stato via due giorni, e forse è proprio così. Ho una marea di cravatte nuove (ma cosa me ne farò? e da dove arrivano?), i soldi giusti giusti per ordinare al Castello di Hong Kong un involtino un riso cantonese una porzione di gamberetti piccanti e un cocacolone di salvataggio. Mi chiama il Bufalone e mi chiede di stasera: un po' vorrei mandarlo al diavolo, un po' vorrei piangere. Con estrema calma, e snervante lentezza, cercherò di dar retta a tutti quanti.
Comincio dalla Minou e dalle coccoline sul letto.
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