Novantotto Duemiladieci
E sono tornato a cercarti Snake, in ogni nuvola, in ogni soffio di vento, c'è un ricordo di te scritto dai tuoi fratelli, compagni di suonate ed avventure, che mi farà sempre piangere e non c'è soluzione; io ti porto con me, ti guardo e ti penso ogni volta che qualcosa non va, vorrei avere la tua forza per andare avanti ma a volte è così difficile. Tornavo a piedi l'altra notte, dopo una giornata incredibilmente negativa, e il ricordo del tuo sorriso mi ha dato la forza per non piangere, e anzi, per ridere di piazza Frattini illuminata, con i barboni sulle panchine e le scarpe che mi stavano devastando i piedi. Vorrei andare a Granara e parlare con nostri vecchi amici del Centro, quei pazzi schizzati anarco-comunistoidi pieni di sogni e contraddizioni; vorrei sapere che fine ha fatto Beccia, se Francesca vive ancora a Berlino, da bambini eravamo tutti innamorati di lei, se Dario lotta ancora da solo contro i mulini a vento e se tu, là dall'alto, ogni tanto butti giù un occhio. Ne abbiamo tutti quanti bisogno, Snake. Vorrei che tu non te ne fossi mai andato, so che saremmo ancora in contatto dopo tutto, ne sono certo. Ma forse è ancora così, non è vero? Non so che posto abbiamo nell'Universo infinito ma so che certi sentimenti non potranno mai sparire.
Mi manchi
Mi manchi
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