Lo Ammetto, Ma Sottovoce.
Di nuovo al pc fino alle due di notte, facile preda dell'insonnia, ma stranamente senza agitazione e senza ansia, soltanto con la speranza che il vento torni a soffiare alle mie spalle; sono passati otto mesi da quando sono salito su quel treno, dal quale ormai sono inevitabilmente sceso. Ed ora dalla banchina vedo i treni che passano, guardo le facce dei passeggeri, scruto la loro malinconia, mi godo la desolazione di questa piccola stazione che per il momento mi accoglie; ripartirò, questo è sicuro. Non ora, certo, ma ripartirò. Per una volta c'è tempo, per una volta so di aver fatto la cosa giusta, avrei bisogno di tre o quattro birre ma questo è un altro discorso. Domani partita dei bambinetti, poi teatro, infine via nella notte. Mi mancava il vecchio Joe, lo ammetto; ma sottovoce, nella speranza di non essermi boicottato in maniera troppo evidente. Ma così, alla fine, doveva andare.
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