BREATHING UNDERWATER

ultimo giro di bevute. il bar sta chiudendo, il sole se ne va. dove andiamo per colazione? non troppo lontano. sono stanco amore. sono stanco.

lunedì, novembre 12, 2012

Va Subiendo La Corriente

El pescador habla con la luna
Un misto di ricordi, di sensazioni, di pugni nello stomaco e carezze tra i capelli, mi aggredisce (ma sono io a provocare) mentre mi incupisco sul 14 che mi porta in via Kuliscioff. E' passato un anno, anche se non ha senso misurare in questo modo il tempo che è stato, come ovvio, giustiziere inesorabile. Ascolto Mia Martini e Roberto Murolo, non ho voglia di intristirmi, mi tengo stretto l'ultimo abbraccio, l'ultimo saluto, quella lacrimuccia che scese e che lei cercò di non vedere. Finisce tutto, a volte. E fa male, sempre.
El pescador habla con la playa
Oggi non è giornata, e vabbè; ma non lo è da troppo ormai, dall'incredibile sabato sera sotto la pioggia, sotto il ponte di via Koch, sotto la devastazione morale e psicologica che mi sono auto-inflitto, sotto la pensilina aspettando la 321 che mi avrebbe riportato alla realtà. E realtà è stata: guardiamo X-Factor anche se non sento un accidente, ho freddo alla schiena e su Cult c'è Morgan Freeman, la scena della fuga di Tim Robbins potrei recitarla a memoria, le immagini scorrono sullo schermo e la voglia di fuggire, come Andy Dufresne, è tanta. So esattamente su chi posso contare, e questo è un bel vantaggio.
El pescador no tiene fortuna
Provo a spiegarmi, inutilmente, col Bagnino; il tempo è tiranno e non si può risolvere tutto con una birretta insieme. Rimango preda di cattive sensazioni per tutto il weekend, mi illumino a tratti, ma rovinosamente mi spengo; poi, mentre la Meraviglia prova a risollevarmi, DiscoRadio ci regala un gioiello da indossare ad alta voce, un diamante incastonato tra due versi, se starò meglio, un giorno, ricordami di passare un po' di tempo con te. E proprio così è stato, come accade soltanto in quei sogni che non racconti per paura che non si avverino mai.
Sòlo su atarraya.
Allora decido di prendermi un day-off, sfoggio la splendida camicia di AntonyMorlacco in ufficio, le donzelline mi inondano di complimenti ma per le prime tre ore sono assente, assorto, assalito dai ricordi, da quel tram pieno di marocchini che non si accorsero di niente. Oggi voglio e devo pensare al tempo che è passato; voglio guardare quanta strada ho percorso, senza rimpiangere nulla, senza piangere, alzando la testa e tenendo per mano quanto di più prezioso io abbia. Oggi più che mai, so che se tornassi indietro sceglierei ancora te.