L'Uragano Ike, In Confronto...
A un certo punto la situazione si era fatta densa, cupa, irreparabile (all'apparenza). Arrivato al Dundy, avevo cercato di spiegare il mio piccolo contrattempo, ma i raga erano troppo impegnati col palco e dovevano ancora cenare, poracci: rimasto solo col mite Silvietto, Mourinho e i ragazzacci non mi avevano certo aiutato a scacciare i pensieri. A quel punto, tutto il peso era sulle spalle di una persona, che più o meno verso l'ingresso di Mansini era ancora inconsapevole di tutto quanto. Ora, a ventiquattro ore di distanza, ripenso a questa giornata passata insieme: e ho i brividi se provo ad immaginare cosa sarebbe successo senza di lei.
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