Manca l'Uomo Dell'Ultimo Passaggio: Stephane Dalmat!
L'Inter di Mourinho non delude mai, è incredibile: schiera il 4-3-3 e riesce a perdere contro i morti viventi, tale Werder Brema, gente che non vede l'ora di scontrarsi con Standard Liegi, Dinamo Zagabria, Milan e Twente. Insomma, squadre del loro livello. Squadre contro le quali puoi anche perdere se ti chiami Sampdoria o se schieri contemporaneamente il tridente BurManQua.
Ma è davvero necessario parlare di questo tridente? Eddai, si è anche perso un derby giocando in otto contro undici... non stiamo a rivangare. Ultimamente si era vista un'Inter diversa: l'Inter di Roberto Mourinho. Quattro difensori cazzuti: il ritorno di Samuel si è sentito. Quattro maschioni in mezzo al campo disposti più o meno a formazione romboidale: e qui il cocco del Mancio ha dimostrato di essere un degno calciatore. Due punteri là davanti e se Cruz non risolve, s'inventa giocate no-look di tacco che sono meraviglia. In pratica questa è l'Inter di Roberto Mancini (con il solo Muntari al posto di Vieira, ma il conteggio dei falli rimane inalterato) (hahaha il conteggio dei numeri dei falli commessi o cosa?) sotto la guida di Josè Mourinho. Quello che ci voleva per cercare di ammazzare il campionato il prima possibile e concentrarsi sulla Champions. Obiettivo raggiunto a metà.
In Champions la questione cambia radicalmente rispetto al campionato, ed è per questo che da millenovecentosei anni l'Inter non alza il trofeo dedicato a Dobby. Ora però, con buona pace di Fabri e tutti i gufi sparsi per il mondo, l'Inter nonostante una cavalcata imbarazzante si è qualificata agli ottavi. Mourinho non ha stravolto la tendenza manciniana per ora, ma tanto poco sarebbe cambiato: incontrare agli ottavi Chelsea o Manchester United è o non è la stessa cosa?
Mi si potrebbe obiettare: "il Barça di Lionel". Ma in fin dei conti, a furia di provarci e riprovarci, capiterà anche il giorno in cui faremo una grande prestazione in coppa ed elimineremo uno squadrone. Sotto a chi tocca. Da qui a febbraio c'è tempo per prepararsi, cagarsi addosso, dimenticarsi dell'Europa e pensare ai vari Chievo, Siena, Cagliari, Atalanta, che quando arriva maggio i pomeriggi sono caldi e piazza del Duomo gremita è uno spettacolo. Noi non vogliamo mancare.
E poi credo che dagli ottavi di finale in poi Burdisso, Mansini e Quaresma si accomoderanno in panchina. Sospiro di sollievo.
Ma è davvero necessario parlare di questo tridente? Eddai, si è anche perso un derby giocando in otto contro undici... non stiamo a rivangare. Ultimamente si era vista un'Inter diversa: l'Inter di Roberto Mourinho. Quattro difensori cazzuti: il ritorno di Samuel si è sentito. Quattro maschioni in mezzo al campo disposti più o meno a formazione romboidale: e qui il cocco del Mancio ha dimostrato di essere un degno calciatore. Due punteri là davanti e se Cruz non risolve, s'inventa giocate no-look di tacco che sono meraviglia. In pratica questa è l'Inter di Roberto Mancini (con il solo Muntari al posto di Vieira, ma il conteggio dei falli rimane inalterato) (hahaha il conteggio dei numeri dei falli commessi o cosa?) sotto la guida di Josè Mourinho. Quello che ci voleva per cercare di ammazzare il campionato il prima possibile e concentrarsi sulla Champions. Obiettivo raggiunto a metà.
In Champions la questione cambia radicalmente rispetto al campionato, ed è per questo che da millenovecentosei anni l'Inter non alza il trofeo dedicato a Dobby. Ora però, con buona pace di Fabri e tutti i gufi sparsi per il mondo, l'Inter nonostante una cavalcata imbarazzante si è qualificata agli ottavi. Mourinho non ha stravolto la tendenza manciniana per ora, ma tanto poco sarebbe cambiato: incontrare agli ottavi Chelsea o Manchester United è o non è la stessa cosa?
Mi si potrebbe obiettare: "il Barça di Lionel". Ma in fin dei conti, a furia di provarci e riprovarci, capiterà anche il giorno in cui faremo una grande prestazione in coppa ed elimineremo uno squadrone. Sotto a chi tocca. Da qui a febbraio c'è tempo per prepararsi, cagarsi addosso, dimenticarsi dell'Europa e pensare ai vari Chievo, Siena, Cagliari, Atalanta, che quando arriva maggio i pomeriggi sono caldi e piazza del Duomo gremita è uno spettacolo. Noi non vogliamo mancare.
E poi credo che dagli ottavi di finale in poi Burdisso, Mansini e Quaresma si accomoderanno in panchina. Sospiro di sollievo.
3 Comments:
At 10 dicembre, 2008 14:50, Mary said…
voglio al più presto "sospirare di sollievo" ahahaha
ho riso tantissimo leggendo il tuo post;)
At 10 dicembre, 2008 18:32, Mary said…
ma poi il titolo(vecchi ricordi!!!)...ahahah, cmq io la mancanza di Moriero la sento maggiormente...ahahah
At 10 dicembre, 2008 23:28, théo said…
inter-porto
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