BREATHING UNDERWATER

ultimo giro di bevute. il bar sta chiudendo, il sole se ne va. dove andiamo per colazione? non troppo lontano. sono stanco amore. sono stanco.

martedì, dicembre 09, 2008

Manca l'Uomo Dell'Ultimo Passaggio: Stephane Dalmat!

L'Inter di Mourinho non delude mai, è incredibile: schiera il 4-3-3 e riesce a perdere contro i morti viventi, tale Werder Brema, gente che non vede l'ora di scontrarsi con Standard Liegi, Dinamo Zagabria, Milan e Twente. Insomma, squadre del loro livello. Squadre contro le quali puoi anche perdere se ti chiami Sampdoria o se schieri contemporaneamente il tridente BurManQua.

Ma è davvero necessario parlare di questo tridente? Eddai, si è anche perso un derby giocando in otto contro undici... non stiamo a rivangare. Ultimamente si era vista un'Inter diversa: l'Inter di Roberto Mourinho. Quattro difensori cazzuti: il ritorno di Samuel si è sentito. Quattro maschioni in mezzo al campo disposti più o meno a formazione romboidale: e qui il cocco del Mancio ha dimostrato di essere un degno calciatore. Due punteri là davanti e se Cruz non risolve, s'inventa giocate no-look di tacco che sono meraviglia. In pratica questa è l'Inter di Roberto Mancini (con il solo Muntari al posto di Vieira, ma il conteggio dei falli rimane inalterato) (hahaha il conteggio dei numeri dei falli commessi o cosa?) sotto la guida di Josè Mourinho. Quello che ci voleva per cercare di ammazzare il campionato il prima possibile e concentrarsi sulla Champions. Obiettivo raggiunto a metà.


In Champions la questione cambia radicalmente rispetto al campionato, ed è per questo che da millenovecentosei anni l'Inter non alza il trofeo dedicato a Dobby. Ora però, con buona pace di Fabri e tutti i gufi sparsi per il mondo, l'Inter nonostante una cavalcata imbarazzante si è qualificata agli ottavi. Mourinho non ha stravolto la tendenza manciniana per ora, ma tanto poco sarebbe cambiato: incontrare agli ottavi Chelsea o Manchester United è o non è la stessa cosa?

Mi si potrebbe obiettare: "il Barça di Lionel". Ma in fin dei conti, a furia di provarci e riprovarci, capiterà anche il giorno in cui faremo una grande prestazione in coppa ed elimineremo uno squadrone. Sotto a chi tocca. Da qui a febbraio c'è tempo per prepararsi, cagarsi addosso, dimenticarsi dell'Europa e pensare ai vari Chievo, Siena, Cagliari, Atalanta, che quando arriva maggio i pomeriggi sono caldi e piazza del Duomo gremita è uno spettacolo. Noi non vogliamo mancare.

E poi credo che dagli ottavi di finale in poi Burdisso, Mansini e Quaresma si accomoderanno in panchina. Sospiro di sollievo.

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