BREATHING UNDERWATER

ultimo giro di bevute. il bar sta chiudendo, il sole se ne va. dove andiamo per colazione? non troppo lontano. sono stanco amore. sono stanco.

lunedì, aprile 05, 2010

Quella Volta Del Polistirolo.

E allora siamo io, Dylan e Pigi, una mattina d'estate di quasi vent'anni fa. Ci prende da parte Vito, papà di Pigi. Vito fa brutto con uno sguardo, Vito quando parla ti attacca al muro con la forza della voce, e se si mette a urlare, le nuvole si fermano a guardare lo spettacolo maestoso del temporale umano. Con Vito non si scherza cazzo, ed ora siamo noi qui davanti a lui.

Ci conosce, sa che siamo bravi, ci comportiamo sempre bene, io e Dylan in particolar modo, ma stavolta col polistirolo abbiamo fatto un'enorme cagata. A dir la verità la colpa è dei miei due compari di sventura, mannaggia a loro! Io ho sgretolato un mezzo rettangolino contro il muro... ma loro, loro cazzo hanno grattato per tutto il cortile una quantità di polistirolo da far paura: la classica situazione indegna di un paese civile! La Stellina, la Qustode con la Q maiuscola, si è fatta un culo così per ripulire tutto. Siamo stati dei veri gaggi ma, mi duole ammetterlo, io c'entro poco e niente. Siamo in riga di fronte a Vito, che comincia a parlare incutendoci quel sano timore reverenziale. Sono cazzi.

Allora, siete stati voi a fare tutto questo casino?

La risposta è chiara. Siamo stati noi, certo, perchè negare? Tutto il cortile ha visto. Anche se era sera, anche se ci siamo nascosti, anche se... anche se un cazzo, queste sono case popolari e non puoi essere al riparo dagli sguardi altrui nemmeno quando sei chiuso al cesso; ci avranno visto, sicuro, ma abbiamo un'incredibile chance. Convincere Vito che non siamo stati noi, oppure ammettere il peccato, fare gli onesti, chiedere scusa e via dicendo. Vito ci fa ovviamente paura ma, dentro di me, sono convinto di non aver fatto nulla di male. E io sono il primo a dover rispondere.

Allora, siete stati voi a fare tutto questo casino?

No, rispondo con la voce tremolante. Ora tocca a Pigi.

No, risponde con la faccia di chi sta recitando, perchè sa che l'ha fatta grossa.
Dylan, tu cosa dici?
Sì, io sono stato.

Allora Vito ritorna da me: siete stati voi?
E qui cedo. Cazzo, io non ho fatto un cazzo ma porca troia, per colpa di quell'onesto di merda di Dylan, ora sono in questo mare di merda pure io. E devo nuotarci. Mi ci tuffo allora, perchè non ho altra scelta. Sì, sono stato anch'io.
Pigi?
Sì, sono stato anch'io.

Vito è soddisfatto. Ci redarguisce con un mezzo sorriso, perchè sa che noi sappiamo che lui sa, e visto che lui sa, potrebbe farci un cazziatone di quelli stratosferici, invece ci tiene sulla corda, non ci sgrida nemmeno. Ci chiede di non farlo mai più ovviamente, e ci ringrazia per l'onestà dimostrata, tirando una sana pacca sulla spalla a quel bastardo di Dylan. Dylan, porcammerda, sono passati vent'anni ma io non ti ho ancora perdonato!

Ripenso, ogni tanto, a questo bizzarro episodio. Un po' perchè il destino ha allontanato due dei personaggi di questo racconto, un po' perchè mi è sempre rimasta nella testa l'immagine di noi tre in riga, sull'attenti, pronti all'interrogatorio ed a quel che ne sarebbe conseguito. Continuo a riflettere sull'impossibilità, in determinate, specifiche situazioni, di poter professare e dimostrare la propria innocenza. Grattare un grammo di polistirolo contro al muro, in quel momento, valeva come aver inondato il cortile con miliardi e miliardi di stupide, microscopiche palline bianche.

Qualcosa però è rimasto. La convinzione che dividersi la colpa in tre è meglio che prendersela da soli. Oggi a me, domani a te. E poi l'importanza della faccia tosta. Fingere di non sapere, dichiarare spudoratamente il falso, saper tornare indietro, sono tutte qualità che si apprendono con il tempo. Non ci si inventa bugiardi, così come non ci si improvvisa uomini di valore. Anche prendersi un cazziatone da pseudo-innocenti, alla fine, ha il suo perchè.


Vito mi manca molto. Ora chiamerò Dylan e gli chiedo quand'è che andiamo a trovare Pigi.
Sì, siamo stati noi.

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