BREATHING UNDERWATER

ultimo giro di bevute. il bar sta chiudendo, il sole se ne va. dove andiamo per colazione? non troppo lontano. sono stanco amore. sono stanco.

giovedì, marzo 18, 2010

Quella Volta Dei Vasi.

Domani, o dopo, si parte. Io parto. Lui non so. Credo che parta, mi pare, forse fa una tappa in una qualche località di mare, non ricordo. Io perdo le nozioni più elementari alle volte. Mi è sempre successo, succederà sempre. Ma non m'importa. E' la fine di luglio e si parte. Ognuno per la sua strada, e ora siamo qui a prendere il sole. Bello.

Lo vedo inquieto, ovviamente. Fa un caldo allucinante, sudiamo come non mai. La doccia qua fuori è un'idea geniale. Freeeeeedda fredda fredda poi subito al caldo che ti scioglie. Via così. Si parla, ma in realtà faccio parlare lui. Cazzo gli devo dire. Se parlo, concettualizzo. Limito l'astrazione e colgo l'essenza. Ma non posso. Mi farebbe soffrire. Ascolto e me la rido. Arriva Tatiana. Ci sono i vasi da spostare.

Signora ha detto di spostare questi vasi ma io non ce la faccio, ci grida dall'alto. Non c'è un attimo di pace in questa casa vuota, perchè in fondo vuota per davvero non lo è mai, ma proprio mai. Nemmeno al 31 di luglio, nemmeno alle sei di mattina del primo gennaio, mai mai mai, non puoi mai considerarti solo, mai in nessuna stanza. Figuriamoci in giardino. I vasi da spostare, ed ecco l'hombre che maledice sua madre che gli ha giocato l'ennesimo scherzetto. Anche se è roba da poco in confronto alle malefatte degli anni passati. Uuuuuuuuuffffffffff alziamoci e andiamo a spostare sti cazzo di vasi, che Tatiana sta andando in angoscia.

Tatiana, stai calma ci pensiamo noi!

Spostiamo i vasi. Una fatica non immane, certo, ma ora ci vuole un'altra docciazza in giardino. Ci risvacchiamo e parliamo. Poi mi giro un attimo e il Bagnino è sparito, hanno suonato alla porta forse. Rimango un'ora solo. Riemergo dalla sauna all'aperto e lo trovo nella sua stanza al pc che controlla ordini, fatture, fornitori, sculture di palloncini, piantane in saldo al Castorama. Non chiedo spiegazioni, non ne otterrei. Domani si parte. Quest'ultima giornata l'avevo immaginata diversa, ma poi con Albi va sempre così, che ti molla lì come un pirla senza un perchè.

Per fortuna io i miei perchè li ho, e me li tengo ben stretti. Non li faccio nemmeno uscire da questa mia testolina, non do loro forma attraverso le parole, perchè mi farei del male. Sto qui al sole e aspetto. Mi squaglio. Arriverà Tatiana a disturbarci. Rimarrò solo.

Non c'è problema.