Dai Wesley.
I ragazzi sono a Londra, pronti per affrontare il delirio di Stamford Bridge e la super intensità del Chelsea di Drogba, Ballack, Anelka e soci. Io non ci credo, non ci credo per niente; sarò disilluso, sarò cambiato, sarà quel che sarà, ma sto vivendo bene questa vigilia di rassegnazione.
Poi vedrò i ragazzi entrare in campo col nostro simbolo sulle maglie, coi nostri colori, con i nostri fratelli in un angolino a cantare come invasati. E allora in un istante salirà tutto, mi farò riconquistare da questa follia, nadie va a parar esta locura, in un istante il miliardo di ricordi di fede nerazzurra, dalla prima partita a SanSiro, cosa sarà stato?, il 1986?, e allora comincerò a crederci e soffrirò. Soffrirò e magari mi verrà la febbre, come quella volta nel 2003 (Valencia-Inter 2-1 e andammo in semifinale). Soffrirò e soffrirò, per forza di cose e per natura delle cose. Gioirò o piangerò. Ma alla fine avrò un solo pensiero in testa, un solo verso d'amore, una sola ineluttabile verità.
Poi vedrò i ragazzi entrare in campo col nostro simbolo sulle maglie, coi nostri colori, con i nostri fratelli in un angolino a cantare come invasati. E allora in un istante salirà tutto, mi farò riconquistare da questa follia, nadie va a parar esta locura, in un istante il miliardo di ricordi di fede nerazzurra, dalla prima partita a SanSiro, cosa sarà stato?, il 1986?, e allora comincerò a crederci e soffrirò. Soffrirò e magari mi verrà la febbre, come quella volta nel 2003 (Valencia-Inter 2-1 e andammo in semifinale). Soffrirò e soffrirò, per forza di cose e per natura delle cose. Gioirò o piangerò. Ma alla fine avrò un solo pensiero in testa, un solo verso d'amore, una sola ineluttabile verità.
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