Vincent Van G.
Non è malinconia, o melanconia, che dir si voglia, nè amarezza, o dispiacere, o rabbia, e non è nemmeno delusione, già, pare possibile? E' qualcosa di indefinibile, eppure chiaro, di invisibile, eppure presente, hic et nunc, da quanti giorni ormai non saprei dirlo. E la chiacchierata col Bagnino di poc'anzi non ha certo aiutato. Quale allora la direzione da prendere? Mentre provo a fare ordine mentalmente, Eric Prydz mi delizia con Allein; il cielo azzurro fuori dalla finestrella contrasta con il mio umore grigissimo ed autoperforante. Ho scritto su whatsapp a Silvietto ieri sera, sul tardi, e lui mi ha risposto piangente dalla commozione. Ho scritto alla zia della Meravijosa stamattina, e mi ha risposto piangente dalla commozione. O figa, sarò mica così bravo a trasmettere emozioni attraverso la parola scritta? Eppure anche con il parlato non me la cavo male. L'altra settimana, per esempio, ho invocato la resurrezione di Sua Maestà Vincent Van Gogh, ma la mia supplica ha avuto esito negativo. Sarà quello il problema? La risposta me l'ha data il Bagninazzo, sempre lui, poche ore fa: una sera che sono molto molto ubriaco ti racconto com'è andata veramente.
Io aspetto.