BLAUDZUN
Our heart feels like a foreign land
A land not safe from torment
The promises of no man's land
I dubbi che non dovrei avere, le preoccupazioni che provi a scacciare con un sorriso, il berretto da clochard anche se è OBEY, i capelli bagnati, il look troppo estivo per una notte maleficamente fredda; il ritorno a casa con quest'orecchio che mi fa impazzire, un ronzio devastante che rende difficile ascoltare, parlare, masticare, perfino stare in piedi (ma non scrivere, per fortuna). Le mille e più parole che vorrei ancora riuscire a pronunciare, sintassi permettendo sia chiaro; la disperazione cupa di questo pezzo sentito per caso in radio, io che la radio non la ascoltavo mai, mi accompagna in questa notte ronzante, mentre il Cholo festeggia e Josè rimugina; chiuso in questa stanza provo a danzare con i miei pensieri ma è impresa ardua. E pazienza se sembrerò angosciante, o fastidioso, o chissà cos'altro, non posso tenermi tutto dentro ed una soluzione, prima o poi, salterà fuori se davvero la vorrò trovare con tutto me stesso. Questa non è una promessa della terra di nessuno, è la mia parola contro la mia, è il valore che voglio dare a me, a te, a noi due, al tempo che è sempre giustiziere ma che ci ha dato un'altra possibilità; preziosa, irripetibile, inestimabile. Io ho tanti difetti ben visibili ad occhio nudo, ed un cazzo di pregio che invece tengo rintanato dietro un velo di fuorviante superficialità: io voglio capire. Sempre. E comunque. Voglio capire. E lo voglio a qualsiasi costo.
In questo istante, e fino all'eternità. Voglio capire.
A land not safe from torment
The promises of no man's land
I dubbi che non dovrei avere, le preoccupazioni che provi a scacciare con un sorriso, il berretto da clochard anche se è OBEY, i capelli bagnati, il look troppo estivo per una notte maleficamente fredda; il ritorno a casa con quest'orecchio che mi fa impazzire, un ronzio devastante che rende difficile ascoltare, parlare, masticare, perfino stare in piedi (ma non scrivere, per fortuna). Le mille e più parole che vorrei ancora riuscire a pronunciare, sintassi permettendo sia chiaro; la disperazione cupa di questo pezzo sentito per caso in radio, io che la radio non la ascoltavo mai, mi accompagna in questa notte ronzante, mentre il Cholo festeggia e Josè rimugina; chiuso in questa stanza provo a danzare con i miei pensieri ma è impresa ardua. E pazienza se sembrerò angosciante, o fastidioso, o chissà cos'altro, non posso tenermi tutto dentro ed una soluzione, prima o poi, salterà fuori se davvero la vorrò trovare con tutto me stesso. Questa non è una promessa della terra di nessuno, è la mia parola contro la mia, è il valore che voglio dare a me, a te, a noi due, al tempo che è sempre giustiziere ma che ci ha dato un'altra possibilità; preziosa, irripetibile, inestimabile. Io ho tanti difetti ben visibili ad occhio nudo, ed un cazzo di pregio che invece tengo rintanato dietro un velo di fuorviante superficialità: io voglio capire. Sempre. E comunque. Voglio capire. E lo voglio a qualsiasi costo.
In questo istante, e fino all'eternità. Voglio capire.