BREATHING UNDERWATER

ultimo giro di bevute. il bar sta chiudendo, il sole se ne va. dove andiamo per colazione? non troppo lontano. sono stanco amore. sono stanco.

lunedì, giugno 04, 2018

Modern Family, Season 5, Episode 12.

Mi accorgo della puntata quando ormai è quasi finita, eppure c'è ancora tempo per un lampo atomico, un colpo al cuore, un attimo senza fiato. Phil e Jay fanno le marachelle per non perdersi la partita di football, Gloria litiga e fa pace, Cameron si prende la colpa, Claire prende appunti durante l'incontro con i professori e si rende conto della pressione che quotidianamente Alex è costretta a sopportare. Ma Alex dov'è finita? Il mio personaggio preferito è a colloquio da uno psicologo; prova a non farsi intortare, a non mollare la presa, ma il terapista indaga, e insiste, e cerca la sua strada un centimetro alla volta mentre Alex vorrebbe sviare... forse ha fiutato il pericolo, se risponde deve farlo sinceramente ed esporsi non è assolutamente nei piani. E la tua famiglia, Alex? Non voglio parlare della mia famiglia, they don't get me dichiara in versione originale, io so solo che sento questa pressione tremenda... Ma i tuoi fratelli non la sentono! Come mai loro no e tu sì? Siete cresciuti nello stesso ambiente, incalza ancora quello. Ho già visto varie volte questa puntata eppure è sempre come un montante che va a segno sotto al mento, lo vedo arrivare ma sono senza difese, è inutile provare a schivare o parare il colpo. Lo sento avvicinarsi ma abbasso la guardia di proposito, Alex mi fa questo effetto. Come ti fa sentire tutto questo? Silenzio, silenzio, silenzio... Mi fa sentire... un po' sola.

(sbem!, colpito ma non affondato)

Nel frattempo Claire ne ha sentite abbastanza e ha quasi sbroccato, va a prendere sua figlia e senza farla parlare si scusa per non aver mai capito quanta pressione Alex sopporti costantemente... sono ancora in piedi, resisto, non voglio commuovermi, ma il colpo che mi manda ko è a un secondo di distanza, Alex interrompe sua madre stritolandola in un abbraccio inedito e goffo e piangente, sullo schermo e fuori; mi chiedo se questa mia reazione sia spiccata sensibilità o frivolezza un po' naif, e non so darmi una risposta. La puntata finisce ed io un po' mi maledico mentre affondo.

Poi mentre esco dall'ufficio e penso a tutto e a niente, riaffiora all'improvviso nel mio momento inquieto un abbraccio simile avvenuto di recente, con Manu che mi avvinghia e mi ringrazia mille volte al suo matrimonio, pronunciando poi una frase che non riporto ma che resterà scolpita per sempre nel mio cuore; allora mi concedo di essere un po' frivolo, un po' naif, forse anche qualcosa di più.

Ogni tanto, in fin dei conti, si può anche lasciare qualcosa di non detto.

domenica, giugno 03, 2018

Una Notte Non Dormire.

Quando riesco ad accendere il pc è sempre un po' più tardi del previsto, ma il tempo va misurato e giudicato anche in base alle circostanze; e il mio incedere è lento, nervoso, agitato, proprio come quello del pc che mi accompagna stancamente questa sera, amante deluso, ormai quasi abbandonato seppur mai dimenticato. E' il Bagnino, come al solito, a scuotermi, tra una cozza gratinata e una sarda in saor; più tardi in realtà, dopo il caffè, dopo il limoncello, a locale ormai chiuso, splendidi nelle nostre camicie sfoderate per l'occasione, esausti per la mangiata e rinfrescati da un venticello fresco il giusto. Tu hai smesso di scrivere, e questa è una cosa che non capisco e non tollero.

Non voglio dargli torto nè rifugiarmi in qualche scusa; nei ricordi invece, mi ci ritrovo quasi per caso, anche se non per nascondermi ma per spiegare, raccontare, sviscerare aneddoti e situazioni irreali. E così siamo a Travedona back in 2003, un bambino bielorusso da riaccompagnare a Milano e Cùper esonerato dopo il pareggio contro il Brescia; la pazza che suona i Pumpkins al pianoforte e tante coppie che non esistono più. Il Bagninazzo sgrana gli occhi e non può credere al ricordo del ricordo, alla mia capacità mnemonica senza senso ed eternamente incompiuta. Ma non ho voglia di crogiolarmi e allora il tuffo vintage dura poco, ho bisogno di tornare alla realtà perchè ho troppe domande e pochissime risposte. Ci provo ancora, ci provo sempre, cado spesso ma fino ad oggi mi sono sempre rialzato. Per ora va così.

E l'improvvisa ansia del sabato sera, allora? Valla a capire. Mi ritrovo protagonista di serata mentre si griglia sul terrazzo, una birretta via l'altra con il Giovane, CRP e compagnia festante; combatto la sensazione amara parlandone apertamente, è una tattica che funziona ed io l'ho usata di rado. Imparo ancora. Ma alla fine si sono fatte le tre e ci siamo trasferiti da CRP a mangiare un pacco di Oreo doppia crema; siamo io e lui e i biscotti e un'ultima birretta e una partita alla play fino a quando il mio compare comincia a sghignazzare da solo, e si fa prendere dalle lacrime per quanto sta ridendo, e anche se rischia di strozzarsi riesce a spiegarmi: ma ti ricordi quella volta che siamo finiti a mangiare in via Washington?

E come dimenticare. Siamo partiti con un aperitivo innocente da Enzino, io un crodoski tu una birra, e dopo quattro giri è arrivata la telefonata che non aspettavo: mi annoio a casa, vi raggiungo. E così un aperitivo di un paio d'ore è terminato sei ore dopo, CRP la mattina seguente non si ricordava il viaggio di ritorno in taxi, nè di essere stato al ristorante; con Lei era sempre così, piede fisso sull'acceleratore, giù in picchiata a mille all'ora, senza paura e senza sosta dentro al vortice, una birra in più, una sambuca in più, una gita notturna in più, un pezzo di vita in più. Ed è per questo che la mancanza mi attanaglia, perchè al di là del cuore dell'amore e di tutte queste storie che posso anche accettare, io ho perso la mia migliore amica, la persona che più mi faceva divertire, la mia musa ispiratrice, capace di catapultarmi dal nulla in avventure clamorose e di mostrarmi quanto si possa imparare dai propri disastri; una semi-divinità in grado di dimostrarmi che un aereo si può perdere, un amore ritrovare, una notte non dormire. Ecco Robi, pardon CRP, questo è il motivo per cui sento la Sua mancanza amplificata un miliardo di volte; perchè se Lei fosse qui adesso con noi, avremmo finito gli Oreo e le birre, scaricato i joypad... e La staremmo implorando di lasciarci andare a dormire.

Ora Fez, questo secondo me spiega perchè ultimamente sto scrivendo un po' meno di quanto dovrei.