Woman To Woman
Una decina di giorni fa Spotify ha reso disponibili alcune statistiche relative ai brani e agli artisti che ho ascoltato di più quest'anno. Le mie preghiere, primo pensiero, evidentemente sono state ascoltate. Ma come ho fatto, secondo pensiero, ad ascoltare Moomin per oltre quaranta ore? Mi sembrano veramente troppe, considerando poi che di questo semisconosciuto dj ascolto soltanto quattro o cinque brani.
Principalmente, due.
Ossessivamente uno.
Che infatti è risultato essere il pezzo da me più ascoltato nel 2019 (qui però la statistica riguardo il minutaggio manca; pregherò ancora).
Woman to woman, quindi. Quel genio di Moomin prende questo sample dall'originale a firma Barbara Mandrell e lo plasma impregnandolo della sua inconfondibile malinconia house (Loop n. 1 vi aiuterebbe a capire); si viaggia dolcemente per circa cinque minuti, in un crescendo morbido che diventa travolgente, con quel sottofondo a metà strada fra il bohémien e l'elegiaco. E se questo non fosse Breathing Underwater, sarebbe finita qua.
Scopro Woman to Woman che la primavera sta finendo, Spotify mi aiuta a tenermi aggiornato su artisti vicini e lontani, capisaldi della mia esistenza e innamoramenti fugaci, di tanto in tanto mischia le carte e mi ricorda che l'esplorazione è fondamentale; sono settimane calde, e confuse, a tratti sconvolgenti. Sto conoscendo una ragazza. Anzi, ci stiamo conoscendo. E di per sè già mi viene da sorridere perchè le cose accadono, come sempre mi ha rassicurato il Bagnino, quando non te le aspetti. Un paio di aperitivi, uno scambio di audio con i Rem beccati per caso, qualche battuta per sondare il terreno. Sto andando in ufficio e il caldo è già quasi atomico, iniziare il pomeriggio mi fa godere perchè dormo di più ma poi il viaggio in metropolitana è una dannazione, che riesco a mitigare, neanche a dirlo, grazie alla musica.
Così una tarda mattinata scopro che questa ragazza ha quel potere.
Mi scrive, dal nulla, dopo qualche giorno di silenzio, e mentre leggo devo istintivamente fermare la camminata; dietro di me non c'è nessuno, allora mi concedo di rimanere inebetito di fronte alle porte automatiche all'uscita di Villa Fiorita, soleggiata come non mai eppure, in questo preciso istante, fresca ed arieggiata.
Mi scrive, dal nulla, dopo qualche giorno di silenzio, e mentre leggo devo istintivamente fermare la camminata; dietro di me non c'è nessuno, allora mi concedo di rimanere inebetito di fronte alle porte automatiche all'uscita di Villa Fiorita, soleggiata come non mai eppure, in questo preciso istante, fresca ed arieggiata.
Ricordo la sensazione. Ricordo come fosse successo quattro minuti fa, per parafrasare Alanis. Ricordo di aver tremato. Potrei giurarlo. Ho sentito il cuore andare al ritmo dei tamburi della Bombonera, quando entran los bombos e la gente impazzisce intonando soy de Boca desde que estaba en la cuña; l'ho percepito agitarsi e dimenarsi dentro il petto per un tempo indefinibile, pochi secondi eppure infiniti, mentre il cellulare continuava a tremare nella mano e a fatica sono riuscito a passare le barriere. C'è Moomin, in sottofondo. C'è Woman to Woman. Devo fermarmi a respirare, girato l'angoletto. Resto in piedi a scrutare il cielo azzurro per cinque minuti buoni. Ci metto un po' a rispondere, poi invio; qui trema tutto. Questa canzone è un capolavoro, questa ragazza è un capolavoro. E questa cos'è, una lacrima?, ma no, è un sorriso. Repeat. Rileggo. Il mio 2019 è qui. E pazienza se è tutto finito prima ancora di cominciare. Moomin resta.
I messaggi salvati sul vecchio telefono con la riga fucsia sul display restano. Questi mesi restano.
I messaggi salvati sul vecchio telefono con la riga fucsia sul display restano. Questi mesi restano.
Resti anche tu.
Insieme a questa canzone.
Scoperta in una mattinata torrida, azzurra e tremante.