BREATHING UNDERWATER

ultimo giro di bevute. il bar sta chiudendo, il sole se ne va. dove andiamo per colazione? non troppo lontano. sono stanco amore. sono stanco.

venerdì, aprile 22, 2005

Asterisco - Quarta (Penultima) Parte

Mi gelano le gambe. Dunque il passeggero è l'amico Blago, al secolo Aliosha Blagojevic, il ragazzo venuto dalla Jugoslavia che fumava dieci canne al giorno quand'erano poche. Lo conoscevo di vista, ma io dico, proprio lui in questa macchina, proprio oggi, ma come cazzo è possibile? Certo che il destino quando scherza... o forse quando non scherza. Forse lo scherzo sono le vite piatte, le giornate piatte, quelle in cui non incontri un tuo vecchio compagno di classe che non vedevi da dieci anni proprio nel pomeriggio in cui hai parlato di lui... dopo dieci anni che non ne parlavi, chiaro. E allora il destino te lo fa incontrare quel giorno in cui il bagnino ha tirato fuori l'episodio in cui questo tizio alle elementari gli aveva appoggiato il pisello sul banco, così, per dispetto, come gesto di sfida. Cazzo, quando poi lo becchi sull'autobus, quello stesso pomeriggio, gli ridi in faccia perchè ti immagini se lo facesse ora, di spiattellarti davanti agli occhi la sua temibile tega. Il destino scherza sempre; il problema è quando fa il serio. Come le condizioni di Blago. Il suo amico che guida per me non ce la fa. Ma anche lui è ridotto male. Uh, si sta anche sforzando di dire qualcosa. Blago, porca troia. Non doveva finire così questa storia.

"Alberto... hhhhhhh.. (contrae tutti i muscoli, deve sentire un dolore bestiale e fa fatica a respirare). Tu vero amico, io no... provato fatto colpo che tu diceva (un ghigno gli si dipinge per un secondo sul volto insanguinato)... guarda hhhhhhhhh.. (sempre più sofferente). Guarda sotto mio sedile sacchetto come tu chiama giallo eselunga... io tradito te... hhhhhhh io fatto colpo tuta roba qui soto AAAGGGHHH io sto per morire Allllberto..."
"No no no non dire così Blago ci siamo qua noi ora arriva l'ambulanza stai tranquillo..."
"Sì arriva? ambulanza hhhhhhh... ma ora tu come dire guadagnare qualcosa... prendi sacheto mio amico Alllllberto... prendi e scappa io tradito te prima... io... ora... sento male Alberto..."

Sono attimi intensissimi.
Blago perde conoscenza, Silvio è agitatissimo e chiaramente non ha capito nulla di quello che si sono detti Albe e Blago. Io invece ho capito benissimo. Ragazzi, Blago ci ha traditi ma ci sta lasciando in eredità un malloppo della madonna. Magari il tizio che guidava era il tramite per vendere la roba. Chissà. Ebbravi tutti. Ma come cazzo hanno fatto a fare sto incidente? Bè questo purtroppo è un problema ormai irrilevante. Il problema è capire cosa fa l'amico Albe, il festaiolo al quale volevano fare la festa.

"Senti Ca, cosa cazzo facciamo? Qua c'è il sacchetto giallo lo vedi?... Dobbiamo prenderlo dai! Ecco ecco lo tiro fuori ecco... Porca troia prima che arrivi l'ambulanza, andiamocene. Dai dai dai andiamocene, ormai è deciso. Dobbiamo farlo per Blago, me l'ha chiesto lui. Cazzo PORCA TROIA TI VUOI MUOVERE?" Si dirige verso la sua macchina, parcheggiata dall'altro lato della strada. "PORCA TROIA DOBBIAMO ANDARCENE DI QUIIIIIII!!!"
Un attimo porca puttana. Spiego a Silvio di dire che noi non eravamo qui, o se proprio non vuole mentire, che siamo andati via perchè stavamo male di fronte a quella scena, ma è meglio per lui che dica che non siamo qui. Gli faccio capire che il suo silenzio sarà ricompensato. Silvio non potrà che accettare. Per lui non c'è mai problema. Il problema ci sarà per il mio cuore, perchè sta pompando ad un ritmo allucinante da un po' di minuti a questa parte. E ho pure bevuto come un bastardo.

Saliamo in macchina e siamo in un attimo a casa di Albe. Il viaggio dura giusto il tempo di preoccuparci perchè la tizia del centralino avrà sentito due voci diverse, mentre là Silvio era da solo. Poco importa. Silvio non parlerà e non c'è problema. Ho controllato dentro al sacchetto, porca troia che lavoretto che avevano fatto i nostri amichetti. Mai fidarsi degli slavi. Le palline ci sono, e sono pure tante. Ora, è vero, dobbiamo trovare un tramite, non sarà facile ma... in effetti finora è stato tutto troppo semplice. Arriviamo a casa un tantinello agitati, ci chiudiamo in camera ma non saranno certo i Green Day a tutto volume a tranquillizzarci.
Ed in effetti, Billi Joe e soci non ci cambiano l'umore. Ce lo cambiano però i progetti, i sogni, ora che sono a portata di mano, o meglio a portata di cellulare, perchè c'è ancora da trovare un tramite, un compratore. Io e Albe però lo sappiamo che non sarà difficile. No, dopo tutto quello che è successo, ora la strada è in discesa.

Un paio di telefonate del bagnino quella sera stessa, mentre io sclero al telefono con Lucia perchè la gelosia mediterranea si fa sentire ("dove sei non mi hai chiamato con chi sei eri sparito"), ed il gioco è fatto.
Tutto troppo semplice? Forse. Farli succedere, i fatti, è facile. E' rielaborarli che è difficile.