BREATHING UNDERWATER

ultimo giro di bevute. il bar sta chiudendo, il sole se ne va. dove andiamo per colazione? non troppo lontano. sono stanco amore. sono stanco.

mercoledì, maggio 18, 2005

Povia non ha capito un cazzo

L'altro giorno i miei bambini dopo l'allenamento continuavano a cantare una canzoncina che faceva così (mi ricordo solo l'inizio):
mi sveglio al mattino e il sole non c'è
mi stacco le palle e le puccio nel tè.
A loro, nove anni, la cosa che più interessa è dire "mi stacco le palle": chiaro, sono bambini, tutto ciò che è proibito li attrae (perchè, a ventitrè invece no?).
A me invece colpisce la poesia del primo verso, l'introduzione ad un qualcosa che viene dopo: "mi sveglio al mattino e il sole non c'è", come a dire, tutto quello viene dopo, è una diretta conseguenza del fatto che quando non c'è il sole, ci si sente di merda.

Proprio come mi sento io (eppure quando piove io sto bene, soprattutto se sono in giro senza ombrello come stasera: un po' di pioggia addosso fa solo che bene, ti riporta a contatto con la natura): il sole non c'è nella mia vita in questo momento.

Non mi rimane che staccarmi le palle e, perchè no, pucciarle nel tè, o meglio nel succo all'albicocca che mi bevo ogni mattina.

1 Comments:

  • At 21 luglio, 2005 14:03, Anonymous Anonimo said…

    Me la ricordo anche io questa lieta canzoncina quand'ero piccola.....ma nella versione che conoscevo c'era "mi taglio le balle" e non "mistacco le palle"....ah com'è bello vedere che le cose sono sempre uguali....

     

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