La Strada Di Joe.
Via Strozzi.
Sono le nove e mezza, ho rifiutato un passaggio in macchina perchè tanto nessuno mi sta aspettando a casa. Sono distrutto ma mi farò una passeggiata. Sì, mi farà bene. E poi guarda che cielo. Joe... questo sei tu, questa è la malinconia di Joe. Non ci sono case che impediscono la visuale, lo spettacolo del cielo e dei suoi colori indefinibili è più bello che mai. Cammino lento, mi sento bene. Senza rendermene conto inizio a fischiettare "Io cammino di notte da sola" di Amalia Grè. Attraverso la strada.
Via Soderini.
Sto camminando davvero lentamente, per i miei standard. Lento e sciallato. Sciallatissimo. I bambini hanno vinto 4-2 la semifinale, la stagione sta finendo, nessuno mi aspetta a casa, è stata una giornata devastante ed ho voglia di godermi la camminata. Mi sento veramente sciallato, come quella volta che ero uscito dal cinema dopo aver visto "Ingannevole è il cuore" di Asia Argento... che film ragazzi... esci che sei sciallato per forza. Ed io mi sento così. Joe... anche questo sei tu, questa è la tranquillità di Joe, peccato si veda così raramente.
E questo tizio adesso che mi fa dei gesti, cosa vuole? Mi chiama a sè, sta cercando un nome su un citofono, ma non parla italiano. Da come si presenta (barba, cappello, vestito) deduco che è ebreo. E' sulla cinquantina, ma possibile che non parli una parola di italiano? Continua a ripetermi "Berinoff... Berinoff" e poi fa segno sul citofono. Mi avvicino e con tono distaccatissimo gli chiedo "cosa c'è". E lui che ripete "Berinoff Berinoff, merci". Io allora, quasi teatrale: "BERI CHE???". E lui impassibile "Berinoff Berinoff". Guardo sto cazzo di citofono e trovo subito BELINOW. Gli faccio segno picchiettando sul nome, mi dice "merci" e posso tornare sulla mia strada. Più sciallato che mai.
Via Pompeo Neri.
Questa di Berinoff me la devo ricordare perchè la scrivo sul blog, di fisso. Devo buttare un fazzoletto e vedo il cestino là in fondo, penso a Jodie a Londra e sorrido. Il parchetto mi stimola sempre dei buoni sentimenti. Poco tempo fa mi sono dovuto fermare e sedermi su una panchina per scrivere un messaggino che mi si era materializzato in testa proprio mentre stavo passando di qua. Era il 21 aprile e sentivo il cuore che pulsava, lasciandomi una sensazione strana.
Joe... questo è aver incontrato la Divina.
La strada per arrivare a casa è ancora lunga. Ed io la percorrerò con una tranquillità che mi mancava da tempo.
Sono le nove e mezza, ho rifiutato un passaggio in macchina perchè tanto nessuno mi sta aspettando a casa. Sono distrutto ma mi farò una passeggiata. Sì, mi farà bene. E poi guarda che cielo. Joe... questo sei tu, questa è la malinconia di Joe. Non ci sono case che impediscono la visuale, lo spettacolo del cielo e dei suoi colori indefinibili è più bello che mai. Cammino lento, mi sento bene. Senza rendermene conto inizio a fischiettare "Io cammino di notte da sola" di Amalia Grè. Attraverso la strada.
Via Soderini.
Sto camminando davvero lentamente, per i miei standard. Lento e sciallato. Sciallatissimo. I bambini hanno vinto 4-2 la semifinale, la stagione sta finendo, nessuno mi aspetta a casa, è stata una giornata devastante ed ho voglia di godermi la camminata. Mi sento veramente sciallato, come quella volta che ero uscito dal cinema dopo aver visto "Ingannevole è il cuore" di Asia Argento... che film ragazzi... esci che sei sciallato per forza. Ed io mi sento così. Joe... anche questo sei tu, questa è la tranquillità di Joe, peccato si veda così raramente.
E questo tizio adesso che mi fa dei gesti, cosa vuole? Mi chiama a sè, sta cercando un nome su un citofono, ma non parla italiano. Da come si presenta (barba, cappello, vestito) deduco che è ebreo. E' sulla cinquantina, ma possibile che non parli una parola di italiano? Continua a ripetermi "Berinoff... Berinoff" e poi fa segno sul citofono. Mi avvicino e con tono distaccatissimo gli chiedo "cosa c'è". E lui che ripete "Berinoff Berinoff, merci". Io allora, quasi teatrale: "BERI CHE???". E lui impassibile "Berinoff Berinoff". Guardo sto cazzo di citofono e trovo subito BELINOW. Gli faccio segno picchiettando sul nome, mi dice "merci" e posso tornare sulla mia strada. Più sciallato che mai.
Via Pompeo Neri.
Questa di Berinoff me la devo ricordare perchè la scrivo sul blog, di fisso. Devo buttare un fazzoletto e vedo il cestino là in fondo, penso a Jodie a Londra e sorrido. Il parchetto mi stimola sempre dei buoni sentimenti. Poco tempo fa mi sono dovuto fermare e sedermi su una panchina per scrivere un messaggino che mi si era materializzato in testa proprio mentre stavo passando di qua. Era il 21 aprile e sentivo il cuore che pulsava, lasciandomi una sensazione strana.
Joe... questo è aver incontrato la Divina.
La strada per arrivare a casa è ancora lunga. Ed io la percorrerò con una tranquillità che mi mancava da tempo.
2 Comments:
At 24 maggio, 2006 20:00, fayna said…
da stanotte tutti in soderini a fare scherzi al citofono a belinoff
At 25 maggio, 2006 02:28, Anonimo said…
Ho ancora il tuo sms... 21 aprile ore 20:41...
Stavo x trascrivere il testo del messaggio ma subito dopo ho pensato... no, è meglio di no...
io e joe sappiamo cosa c'è scritto... ed è questo quello che conta... questo è ciò che lo rende speciale!!!
("...anche solo x vedere che ti imbronci xchè lascio le frasi a metà..." un piccolo pezzo x dimostrarti che non l'ho cancellato e x farti notare che lasci ancora le frasi a metà scandalo). Bacio!
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