Testate.
A volte la realtà ti colpisce nello stomaco con una violenza tale che ti lascia senza respiro. A volte invece riesci a ripararti lo stomaco, ed allora ti prendi un bel calcio in faccia. Tra i due mali il masochista li sceglie entrambi. Io solitamente scelgo di non difendermi, questo è vero. Ieri l'Ale, il mio amore di seconda media, mi ha fatto il culo per questo ("guarda certe volte ti prenderei a testate in faccia!"). Ha ragione lei d'altra parte, come tutte quelle persone capaci di cogliere l'essenza dei miei comportamenti sballati ("ma tu mi fai incazzare per tutto quello che sta dietro ai tuoi sbattimenti" Varano dixit). Sì, sì, sì, è proprio così, è tutto vero. Ieri sono andato incontro alla realtà sapendo di non avere difese, sapendo di rischiare un urto spaventoso. Ho abbassato lo stesso la guardia senza pensare al male che mi avrebbe fatto, anzi quasi bramandolo. La solita mania autodistruttiva di Joe.
Anestetizzare il tutto con quattro medie, divise tra Dundas, Beerbanti e Boh, non è servito a molto, se non a ritardare la sensazione negativa che comunque prima o poi doveva buttarmi giù. Ed eccomi qua giù, ora, a ripensare alla conversazione di ieri, ai mille tentativi, agli stessi errori compiuti uno via l'altro, ai buchi temporali impossibili da ricostruire, cercando di non pensare al valore che davo a una persona che, come spesso accade, si è tirata giù da sola dal piedistallo che avevo costruito. I soliti errori di Joe.
Certo che però portare TommyBoy al Dundas è stata una mossa azzeccata. Ieri record di presenze, abbiamo tirato le dieci senza neanche accorgercene. La Sarina in gran forma, Fabione troppo serio, Silvietto gladiatore da impazzire, il Varano che è uscito alla distanza... una playlist che spaccava e la felicità nel constatare che la gente ha sempre voglia di tirarsi in mezzo (Toro in uniforme militare era troppo credibile). Per qualcuno tutto questo è a tempo determinato, ma è troppo presto per pensare a certe cose. E poi devo risolvere ancora qualcosa di grosso... qualcosa che è rimasto qui, più o meno tra la prima birra e la seconda. L'amarezza, il rancore che non vorrei mai portare, la via d'uscita da trovare e da percorrere al più presto, perchè una scappatoia c'è sempre ma questa volta non devo usarla. Correrò come un pazzo come ieri sera con Tommy per acchiappare il 14. Una corsa folle, insensata e spaccacuore. Senza mai risparmiare le forze per tornare indietro. Le solite belle parole di Joe.
(Joe Rokocoko, 23/03/07 8.43)
Anestetizzare il tutto con quattro medie, divise tra Dundas, Beerbanti e Boh, non è servito a molto, se non a ritardare la sensazione negativa che comunque prima o poi doveva buttarmi giù. Ed eccomi qua giù, ora, a ripensare alla conversazione di ieri, ai mille tentativi, agli stessi errori compiuti uno via l'altro, ai buchi temporali impossibili da ricostruire, cercando di non pensare al valore che davo a una persona che, come spesso accade, si è tirata giù da sola dal piedistallo che avevo costruito. I soliti errori di Joe.
Certo che però portare TommyBoy al Dundas è stata una mossa azzeccata. Ieri record di presenze, abbiamo tirato le dieci senza neanche accorgercene. La Sarina in gran forma, Fabione troppo serio, Silvietto gladiatore da impazzire, il Varano che è uscito alla distanza... una playlist che spaccava e la felicità nel constatare che la gente ha sempre voglia di tirarsi in mezzo (Toro in uniforme militare era troppo credibile). Per qualcuno tutto questo è a tempo determinato, ma è troppo presto per pensare a certe cose. E poi devo risolvere ancora qualcosa di grosso... qualcosa che è rimasto qui, più o meno tra la prima birra e la seconda. L'amarezza, il rancore che non vorrei mai portare, la via d'uscita da trovare e da percorrere al più presto, perchè una scappatoia c'è sempre ma questa volta non devo usarla. Correrò come un pazzo come ieri sera con Tommy per acchiappare il 14. Una corsa folle, insensata e spaccacuore. Senza mai risparmiare le forze per tornare indietro. Le solite belle parole di Joe.
(Joe Rokocoko, 23/03/07 8.43)
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