Anche Perchè La Voglia Di Vivere E' Sempre Più Grande
Decisamente troppo presto per mettersi a scrivere, e poi sto raffreddore e il mal di testa e le aspirine che mi sto calando a più non posso non aiutano di certo. Ieri Stardust mi ha regalato delle emozioni, e poi Claire Danes è troppo bella ed assomiglia a... lo so io... e allora quando è in pericolo sto male, e quando trova l'amore invece mi commuovo perchè non sto più seguendo il film, sto costruendo un'altra storia di fantasia (più o meno) basandomi sulle immagini che vedo. Una storia bellissima.
L'altra sera tornando a casa a piedi da Bande Nere mi sembrava di volare con Das Spiegel dei Chemical che mi dava la giusta carica. Un'energia che si è tramutata in pensieri a metà strada fra il cattivo ed il dolce, perchè i ricordi di quel primo gennaio '98 sono certamente dolci... oh sì... ed io che corro per via D'Alviano con le Buffalo perchè i mezzi non passano ma io devo arrivare in Stazione Centrale. E via sbattimenti su sbattimenti oggi irripetibili, quanto si stava meglio e peggio senza cellulari, per miracolo arrivo a destinazione e sono in orario, il treno di Audrey sta arrivando e noi siamo così piccoli, così indefiniti così splendidi nel freddo e grigio pomeriggio milanese. E allora questa rabbia che sento dentro cos'è, proprio ora che sto tornando in quartiere e Das Spiegel ha lasciato spazio a Destination Calabria? E' il risultato di un misto di pensieri e sensazioni. Perchè non sto camminando, me ne rendo conto, ma sto ballando. Cazzo quando parte questo pezzo io non riesco a star fermo ed ovunque mi trovi comincio a muovermi a tempo. Questo, cazzo questo sono io. Quello che balla mentre cammina, quello che corre con le Buffalo, quello che si è goduto gli anni ed i tempi passati. Cazzo, ma perchè mi sono dimenticato di tutte queste cose? Chi è stato in grado di cancellare la mia vita precedente? O meglio, chi ci ha provato?
Domande senza senso, in fondo sono io che mi sono dimenticato di ciò che ero. Per fortuna ogni tanto quel mondo mai perduto riaffiora, ed allora anche la rabbia diventa un sentimento positivo: non ho perso quella parte di me... non l'ho persa... dimenticata per un po', sì... ma c'è ancora.
E sono felice di ciò che ho vissuto, oggi più che mai allora. Perchè poteva andare diversamente, e quante cose mi sarei perso. Invece sono ancora tutte qua: dolci ricordi di un me stesso completamente diverso, eppure essenzialmente uguale. Questione d'anima, di cuore, di voglia di vivere.
Quante cose avrei da dirti, se solo tu avessi voglia di ascoltarmi...
L'altra sera tornando a casa a piedi da Bande Nere mi sembrava di volare con Das Spiegel dei Chemical che mi dava la giusta carica. Un'energia che si è tramutata in pensieri a metà strada fra il cattivo ed il dolce, perchè i ricordi di quel primo gennaio '98 sono certamente dolci... oh sì... ed io che corro per via D'Alviano con le Buffalo perchè i mezzi non passano ma io devo arrivare in Stazione Centrale. E via sbattimenti su sbattimenti oggi irripetibili, quanto si stava meglio e peggio senza cellulari, per miracolo arrivo a destinazione e sono in orario, il treno di Audrey sta arrivando e noi siamo così piccoli, così indefiniti così splendidi nel freddo e grigio pomeriggio milanese. E allora questa rabbia che sento dentro cos'è, proprio ora che sto tornando in quartiere e Das Spiegel ha lasciato spazio a Destination Calabria? E' il risultato di un misto di pensieri e sensazioni. Perchè non sto camminando, me ne rendo conto, ma sto ballando. Cazzo quando parte questo pezzo io non riesco a star fermo ed ovunque mi trovi comincio a muovermi a tempo. Questo, cazzo questo sono io. Quello che balla mentre cammina, quello che corre con le Buffalo, quello che si è goduto gli anni ed i tempi passati. Cazzo, ma perchè mi sono dimenticato di tutte queste cose? Chi è stato in grado di cancellare la mia vita precedente? O meglio, chi ci ha provato?
Domande senza senso, in fondo sono io che mi sono dimenticato di ciò che ero. Per fortuna ogni tanto quel mondo mai perduto riaffiora, ed allora anche la rabbia diventa un sentimento positivo: non ho perso quella parte di me... non l'ho persa... dimenticata per un po', sì... ma c'è ancora.
E sono felice di ciò che ho vissuto, oggi più che mai allora. Perchè poteva andare diversamente, e quante cose mi sarei perso. Invece sono ancora tutte qua: dolci ricordi di un me stesso completamente diverso, eppure essenzialmente uguale. Questione d'anima, di cuore, di voglia di vivere.
Quante cose avrei da dirti, se solo tu avessi voglia di ascoltarmi...
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