Don't Leave Me High.
La Prima volta non si scorda mai, soprattutto se quella autentica, di prima volta, l'hai scordata; a quel punto la seconda, la terza o la ventesima diventano, in automatico, la Prima. La Prima che ricordo, quindi, era un pomeriggio di sole dopo una finale persa dai miei bambinetti ai supplementari. Obbligai il Varanone ad uscire, anche se in fondo si era già convinto da solo. Se la ricorda anche lui, quella volta, perchè gli rubarono la moto. Eravamo in Cairoli, c'era un bel concorso e la MarySuperStar, come al solito, aveva il suo bel seguito di fan.
L'ultima, che è quella che si ricorda meglio in termini di memoria, ma più confusamente in quanto a sentimenti, è stata al Dundas sabato sera. Che poi. Io al Dundas manco ci volevo andare; come la prima volta assoluta al Dundas, non la terza o la quarta, no no proprio la prima, io me la ricordo, il posto mi inquietava e non fidandomi del barista ordinai un Campari Mixx. Ho buona memoria, sapete?
La SuperStar anche. Comincia con un vero e proprio tributo agli anni ed agli aperitivi che furono; quelli più belli, che si chiudevano alle nove di sera in piedi sui tavoli cantando a squarciagola. Aprire il concerto al Dundas con Nuvole e lenzuola è quanto di più geniale ed emozionante si possa pensare. La SuperStar ha buona memoria, vive di sentimenti, ne rimane talvolta travolta, forse troppo spesso, ma io non posso non adorare chi tenta in ogni modo di sopravvivere a se stesso. Attraverso la musica, l'arte, la poesia.
Il locale si è ovviamente trasformato e travestito per l'occasione: il peggior bar di Caracas, l'unico posto dove ogni sera è Capodanno, rifugio di balordi ed artisti in cerca di iNspirazione, diventa la cornice ideale per la poesia musicale dei tanto amati Masai. Tanto amati che vado ad un loro concerto più o meno ogni dieci inviti ricevuti. Ed io, stasera, non volevo nemmeno presentarmi.
Ma mi ha chiamato il Bufalone, sempiterna certezza in questo mondo di rapporti fugaci ed amicizie che si sciolgono per incomprensioni, tradimenti, forse soltanto pigrizia. Con il Bufalone il legame è indissolubile, gli rispondo al telefono ogni dieci chiamate (allora è una fissazione!), ma lui non molla, ha bisogno di me ed io sono sempre strafelice di vederlo, buttare giù qualche birra insieme, sragionare sulle donne e su quel rimbambito di Riky.
Arrivano, a seguire in rapida successione, volti e storie d'altri tempi, annidati nel profondo ed annodati da meccanismi che non possono smettere di funzionare; Nick avverte maliziosamente il Varano che la sua ragazza si sta baciando con un altro. Il Varanone risponde in silenzio, con una risata smorzata che vale più di mille battute, che per altro condividerà con me e Titinho qualche secondo dopo. Faccio finta di non ricordarmela, va'.
Qualche secondo dopo, è il Bagnino a regalarmi un sorriso malefico, perchè "senti senti senti che adesso canta Carmen", ci facciamo trasportare confusi e felici, Fez il 3 novembre del 1997 noi c'eravamo! Noi c'eravamo cazzo al concerto di Carmen!, e lui risponde sul finale, "certo, all'epoca la mia fidanzata era l'ex fidanzata di Nick!", i famosi meccanismi che non smettono di funzionare.
Scappo in bagno, la porta non si chiude da troppo tempo ormai ma sono problemi per le femminucce, non per me; sorrido mentre partono le note di You Oughta Know di Alanis, fisso lo specchio e penso, "devo ricordarmi l'esatta percezione di questo momento", la porta è chiusa ma voce e musica sono avvolgenti, penetranti, scuotono l'anima. Alanis! E quell'estate a Travedona del 96, ho buona memoria, ve l'ho già detto? Non ricordo...
Il Circuito Affascinante, piccolo ed ahimè sconosciuto capolavoro di Moltheni, ce lo godiamo cantando dal fondo del locale e dei primi boccali; non riesco ad arrivare al bancone, ma possibile che al Dundas o ci sono tre persone o ce ne sono duecento? Vedo quel che vedo, comunque, evito i tuoi movimenti, Moltheni l'ho sentito dal vivo nel giugno del 2006 ma arrivammo tardi al Magnolia, in pratica riuscimmo ad ascoltare soltanto un paio di pezzi. Con chi ero? Ho buona memoria ma a volte è meglio dimenticare. O anche soltanto far finta di niente.
Certo, ha ragione la SuperStar, quando abbiamo tirato fuori i cellulari per filmare la sua performance sulle note di Fumodenso... è stato il momento più intenso. La volevamo, io ed il Varanone dispensatore di chicche di vario genere, e l'abbiamo avuta. Mi spiace per chi non conosce gli Otto Ohm, ma sono davvero affari che non mi riguardano. C'è tempo per scoprire un altro pezzo stratosferico, High & Dry dei Radiohead, c'è tempo per un'altra birra che non voglio, Nick continua a sbattersi con la videocamera e noi, ovviamente, non possiamo fare altro che infastidirlo. Va così fino alla fine della serata e delle bottiglie, delle chiacchiere e degli ammiccamenti. Mi perdo il Bagninazzo ad un certo punto, ma so che abbiamo parlato a lungo, anche se ora non ricordo di cosa. Sto facendo ancora finta?
La prima volta non si scorda, se ti è rimasta nel cuore. Nemmeno l'ultima, che è più facile da ricordare ma è di sicuro meno in profondità. Tra cinque anni mi ricorderò di questo concerto, ne sono sicuro. Aperto con un tributo che ci rimanda indietro di altri tre anni, e via così fino al prossimo Campari Mixx. Grazie Masai.
L'ultima, che è quella che si ricorda meglio in termini di memoria, ma più confusamente in quanto a sentimenti, è stata al Dundas sabato sera. Che poi. Io al Dundas manco ci volevo andare; come la prima volta assoluta al Dundas, non la terza o la quarta, no no proprio la prima, io me la ricordo, il posto mi inquietava e non fidandomi del barista ordinai un Campari Mixx. Ho buona memoria, sapete?
La SuperStar anche. Comincia con un vero e proprio tributo agli anni ed agli aperitivi che furono; quelli più belli, che si chiudevano alle nove di sera in piedi sui tavoli cantando a squarciagola. Aprire il concerto al Dundas con Nuvole e lenzuola è quanto di più geniale ed emozionante si possa pensare. La SuperStar ha buona memoria, vive di sentimenti, ne rimane talvolta travolta, forse troppo spesso, ma io non posso non adorare chi tenta in ogni modo di sopravvivere a se stesso. Attraverso la musica, l'arte, la poesia.
Il locale si è ovviamente trasformato e travestito per l'occasione: il peggior bar di Caracas, l'unico posto dove ogni sera è Capodanno, rifugio di balordi ed artisti in cerca di iNspirazione, diventa la cornice ideale per la poesia musicale dei tanto amati Masai. Tanto amati che vado ad un loro concerto più o meno ogni dieci inviti ricevuti. Ed io, stasera, non volevo nemmeno presentarmi.
Ma mi ha chiamato il Bufalone, sempiterna certezza in questo mondo di rapporti fugaci ed amicizie che si sciolgono per incomprensioni, tradimenti, forse soltanto pigrizia. Con il Bufalone il legame è indissolubile, gli rispondo al telefono ogni dieci chiamate (allora è una fissazione!), ma lui non molla, ha bisogno di me ed io sono sempre strafelice di vederlo, buttare giù qualche birra insieme, sragionare sulle donne e su quel rimbambito di Riky.
Arrivano, a seguire in rapida successione, volti e storie d'altri tempi, annidati nel profondo ed annodati da meccanismi che non possono smettere di funzionare; Nick avverte maliziosamente il Varano che la sua ragazza si sta baciando con un altro. Il Varanone risponde in silenzio, con una risata smorzata che vale più di mille battute, che per altro condividerà con me e Titinho qualche secondo dopo. Faccio finta di non ricordarmela, va'.
Qualche secondo dopo, è il Bagnino a regalarmi un sorriso malefico, perchè "senti senti senti che adesso canta Carmen", ci facciamo trasportare confusi e felici, Fez il 3 novembre del 1997 noi c'eravamo! Noi c'eravamo cazzo al concerto di Carmen!, e lui risponde sul finale, "certo, all'epoca la mia fidanzata era l'ex fidanzata di Nick!", i famosi meccanismi che non smettono di funzionare.
Scappo in bagno, la porta non si chiude da troppo tempo ormai ma sono problemi per le femminucce, non per me; sorrido mentre partono le note di You Oughta Know di Alanis, fisso lo specchio e penso, "devo ricordarmi l'esatta percezione di questo momento", la porta è chiusa ma voce e musica sono avvolgenti, penetranti, scuotono l'anima. Alanis! E quell'estate a Travedona del 96, ho buona memoria, ve l'ho già detto? Non ricordo...
Il Circuito Affascinante, piccolo ed ahimè sconosciuto capolavoro di Moltheni, ce lo godiamo cantando dal fondo del locale e dei primi boccali; non riesco ad arrivare al bancone, ma possibile che al Dundas o ci sono tre persone o ce ne sono duecento? Vedo quel che vedo, comunque, evito i tuoi movimenti, Moltheni l'ho sentito dal vivo nel giugno del 2006 ma arrivammo tardi al Magnolia, in pratica riuscimmo ad ascoltare soltanto un paio di pezzi. Con chi ero? Ho buona memoria ma a volte è meglio dimenticare. O anche soltanto far finta di niente.
Certo, ha ragione la SuperStar, quando abbiamo tirato fuori i cellulari per filmare la sua performance sulle note di Fumodenso... è stato il momento più intenso. La volevamo, io ed il Varanone dispensatore di chicche di vario genere, e l'abbiamo avuta. Mi spiace per chi non conosce gli Otto Ohm, ma sono davvero affari che non mi riguardano. C'è tempo per scoprire un altro pezzo stratosferico, High & Dry dei Radiohead, c'è tempo per un'altra birra che non voglio, Nick continua a sbattersi con la videocamera e noi, ovviamente, non possiamo fare altro che infastidirlo. Va così fino alla fine della serata e delle bottiglie, delle chiacchiere e degli ammiccamenti. Mi perdo il Bagninazzo ad un certo punto, ma so che abbiamo parlato a lungo, anche se ora non ricordo di cosa. Sto facendo ancora finta?
La prima volta non si scorda, se ti è rimasta nel cuore. Nemmeno l'ultima, che è più facile da ricordare ma è di sicuro meno in profondità. Tra cinque anni mi ricorderò di questo concerto, ne sono sicuro. Aperto con un tributo che ci rimanda indietro di altri tre anni, e via così fino al prossimo Campari Mixx. Grazie Masai.
3 Comments:
At 28 febbraio, 2011 16:20, Mary said…
Ricordi quando senza pensarci troppo ti dissi che eri Joe, Il Poeta?Bè forse data la tua cattiva memoria non lo ricorderai(ahahah)...ebbene oggi mi è tornato alla mente quel giorno leggendo la tua "personalissima recensione".
Capire che i miei gesti e le mie scelte legate a questa data al Dundas sono arrivati a destinazione è quanto di più bello potesse accadere.Ti abbraccio Joe...hai ragione tu...ne rimango travolta!!!
At 01 marzo, 2011 12:53, Anonimo said…
...ricordati però che mi devi una moto Mary...
At 02 marzo, 2011 13:12, Mary said…
ahahahahha...è vero Varanone!Hai ragione!
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