We Build Up Castles
Pianeta dice spesso cose sagge, ed io l'ascolto.
A volte piango al telefono, ma non con Pianeta, e non so spiegarmi.
Addossarsi troppe colpe non aiuta, di fuggire dai propri errori non se ne parla. E' in questo limbo che vivo da qualche mese; non voglio uscirne, perlomeno non ora, sarebbe comodo ed inutile. Nella vita si può e si deve sbagliare; si può camminare a testa alta anche dopo un errore, ci ho messo tanto ad impararlo. Sto ammirando una miriade di piccole sfumature che fino a poco fa mi erano impercettibili (anche per mia scelta, chiaro). Pianeta me lo diceva sempre che dovevo vivere più tranquillo.
Pianeta dice spesso cose sagge, a volte fondamentali, a volte spiazzanti. Io non cerco alibi, non voglio autoassolvermi, poi in macchina ci ripariamo dal freddo e mentre ci smezziamo una Tennent's ghiacciata mi fa capire che tutto questo fa parte del gioco. Che in gioco ci sono anch'io, non posso mica sempre essere l'arbitro o l'allenatore o il dirigente che se ne sta in disparte e si diverte guardando gli altri. Eh no, in campo ci sei e ci rimani. E te la giochi.
Di questo e per questo sono felice. Perchè ho riscoperto la voglia di giocarmela. Di rischiare l'errore, la giocata difficile il colpo di genio il numero d'alta scuola; magari proprio quello sognato nelle notti più buie.
Scoprendo lei ho riscoperto quel me stesso che pensavo di aver perso.
A volte piango al telefono, ma non con Pianeta, e non so spiegarmi.
Addossarsi troppe colpe non aiuta, di fuggire dai propri errori non se ne parla. E' in questo limbo che vivo da qualche mese; non voglio uscirne, perlomeno non ora, sarebbe comodo ed inutile. Nella vita si può e si deve sbagliare; si può camminare a testa alta anche dopo un errore, ci ho messo tanto ad impararlo. Sto ammirando una miriade di piccole sfumature che fino a poco fa mi erano impercettibili (anche per mia scelta, chiaro). Pianeta me lo diceva sempre che dovevo vivere più tranquillo.
Pianeta dice spesso cose sagge, a volte fondamentali, a volte spiazzanti. Io non cerco alibi, non voglio autoassolvermi, poi in macchina ci ripariamo dal freddo e mentre ci smezziamo una Tennent's ghiacciata mi fa capire che tutto questo fa parte del gioco. Che in gioco ci sono anch'io, non posso mica sempre essere l'arbitro o l'allenatore o il dirigente che se ne sta in disparte e si diverte guardando gli altri. Eh no, in campo ci sei e ci rimani. E te la giochi.
Di questo e per questo sono felice. Perchè ho riscoperto la voglia di giocarmela. Di rischiare l'errore, la giocata difficile il colpo di genio il numero d'alta scuola; magari proprio quello sognato nelle notti più buie.
Scoprendo lei ho riscoperto quel me stesso che pensavo di aver perso.
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