Guarire.
Il silenzio può non essere muto, mi suggeriva qualcuno tempo fa, ma questo periodo di inattività scrittoria è atomico, devastante, deprimente. Mi devo scuotere o mi devo riprendere? Ho oscillato, vacillato, tremato per cinque mesi buoni, se è questo che volete sapere. Sì, ho tremato. Ho pianto mi sono disperato, forse non ne avevo motivo, forse sì, l'angoscia è comprensibile quando ti accorgi di avere un problema e non sapere come superarlo. Di cosa parlo se parlo di qualcosa ma non posso dire che cosa e nessuno può capire a parte l'unica persona con la quale ho parlato di questa cosa? Parlo di guarire. E cazzo non sto parlando di guarire le ferite dell'anima del cuore e di tutte queste belle storie, parlo di guarire da qualcosa che ogni giorno influenza la tua vita, che ti corrode dentro che ti fa preoccupare che influenza ogni tuo comportamento. Vi è mai capitato? A me non era mai successo, prima di... un po' di mesi fa. E allora mi godo il ritorno alla normalità, dopo le visite, il dolore (breve ma intenso, porca puttana), la preoccupazione, la Meravijosa alla quale mi sono ancorato, quando ero alla deriva e nessuno avrebbe potuto lontanamente avvicinarmi (per mia scelta, sia chiaro). Lei... lei c'era. E tutto continuava a passare in secondo piano, nonostante tutto, le gioie e i dispiaceri, i lampi, le cadute, le sorprese, un profumo regalato, una corsa in macchina e tutto il resto. Niente era mai a posto e l'impossibilità di parlare, di parlarne (se non distrattamente con Pianeta, che dice spesso cose sagge), ha completato il quadro. Che al confronto l'urlo di Munch mette allegria. Lo diceva BrunoM, quando ci si ammala tutta la nostra esistenza viene messa in prospettiva, perchè l'unica cosa che conta è guarire, e guarire è l'unico pensiero. Forse, anzi sicuramente, anch'io ci ho messo del mio, nel male prima (ma non è dato sapere) e nel bene poi (Dio solo sa quanto mi sia costato). Poi dopo aver sollevato una montagna, la riappoggi a terra con delicatezza e pensi che non sia più così scontata la normalità. E magari te la godi un po' di più. Senza più arrancare, senza più ansia, senza angoscia.
3 Comments:
At 14 giugno, 2012 13:44, Alby said…
Io trovo inaccettabile leggere solo 2 post al mese.
Chiedo a chi sente la mancanza di questo blog di lasciare un commento, non fate i babbuini.
At 14 giugno, 2012 17:07, Mary said…
A chi sente la mancanza del blog o di Joe?...
At 15 giugno, 2012 00:52, Anonimo said…
Anche nel tuo peggior momento, giuro io ti accompagnerò!
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