BREATHING UNDERWATER

ultimo giro di bevute. il bar sta chiudendo, il sole se ne va. dove andiamo per colazione? non troppo lontano. sono stanco amore. sono stanco.

mercoledì, marzo 28, 2012

Joe Himself.

Mi piazzo su una panchina sola e sconsolata -la panchina- solo e sconsolato -Joe Rokocoko chi era costui- che Ringhietto non ha risposto e di tornare su a casa non se ne parla. Chiamo la Sylvie non potendo immaginare che si trovi a due passi; giusto il tempo di segnalare sottovoce a Pianeta Polpettino di indirizzarsi verso piazza Frattini, ed eccoli comparire all'orizzonte. Ma dove sei? Eh qua su una panchina. Ma sei lì da solo? Eh qui non c'è nessuno, soltanto una banda di marocchini là in fondo ma non mi vogliono con loro, sono troppo introverso... sai come sono fatti loro sono un po' più espansivi, ho cercato di affratellarmi ma niente... Smettila brutto pirla noi siamo arrivati, siamo qua.

Non parlo molto, sono agitato ma in fin dei conti so che mi passerà, anche se alcune paranoie sembrano non volermi abbandonare da secoli. La Sylvie pone la domanda epocale, rispondo con sincerità ed espongo la questione al meglio. Due mezze frasi in dieci minuti non sono un granchè ma bastano, quando la conoscenza è diventata amicizia e l'amicizia si è fatta vincolo inscindibile. E' a quel punto che la Sylvie mi manda sonoramente affanculo e Pianeta cerca di prendermi a schiaffoni. Da fuori è tutto sempre più facile, ma non posso non dare ascolto a questi consigli, non posso proprio.

Cinque ore dopo, distrutti e provati dalla stanchezza, ci ritroviamo io e la Meravijosa sotto casa. Non pubblico il suo monologo perchè le sue parole sono così preziose che voglio tenerle solo per me. Ma il succo forse è quello. "Quando si tratta degli altri sei fantastico, quando si tratta di te fai una fatica allucinante".

Joe Rokocoko è sempre se stesso.