La Legge Morale Di Piazza Irnerio
Rimaniamo fuori ad aspettare, appoggiati alla Musa; non potremmo fare altrimenti. Vorremmo e dovremmo tornare a casa, certo, vista l'ora tarda, ma questa situazione lasciata in sospeso ci trattiene. Non avrebbe senso andarsene così; e non sarebbe giusto. Al NoTombi, purtroppo, di cose poco giuste ne abbiamo già viste abbastanza, e ben più gravi. Ma questo piccolo, e presunto, furtarello di un portafoglio proprio non ci va giù. Ma come, prima vieni di corsa a portarcelo, convinto che l'abbiamo perso noi... poi quando ti diciamo che non è nostro, te lo intaschi? E allora caro mio sbagli, se rimani nel locale. La Meravijosa si agita, tenta di scuotersi, le prova tutte, ma mica si può andare dal legittimo proprietario a dirgli "hey, guarda quel pezzo di merda seduto lì con la sua birretta bello tranquillo, guardalo, è lui che ha trovato il tuo portafoglio e se lo sta intascando mentre tu smadonni per i soldi, i documenti, le carte da bloccare"...
Non si può, vero? Si può o non si può? Sciolgo i dubbi in una birra media, ma non serve a niente; cerchiamo di risolvere la grana parlando con MoreLucky, il bislacco proprietario del locale, ma è troppo preso e se per una normale ordinazione gli devi ripetere le cose sei volte, per spiegarli la storia di un furto ci vorrebbero due ore. Sbuffo.
Non ci arrendiamo. Il motociclista sbadato, che in fin dei conti aveva sì perso il portafoglio, ma all'interno del locale semivuoto, se ne va. Gli amici parlottano, lo consolano, noi siamo osservatori privilegiati in quel di piazza Irnerio. Non ci arrendiamo. Il furbetto si alza, se ne va, fa un giro dell'isolato, si dev'essere innervosito vedendoci parlare con MoreLucky, sa che noi sappiamo, allora la Meravijosa lo insegue, vuole vedere se il vigliacco si intasca i soldi e butta il portafoglio, almeno quello potremmo recuperarlo. Discutiamo sul da farsi, l'audacia non sempre viene premiata ed in questa piazza l'importante è farsi gli affari propri, mentre l'istinto e la legge morale mi impongono di rifiutare anche la minima ingiustizia; decidiamo di andarcene, ma poi rimaniamo appoggiati alla macchina, a due metri dal locale, in attesa di eventi che non sappiamo succederanno davvero.
Il furbetto quindi, torna. La Meravijosa è inquieta, ma la rassicuro; guarda, guarda, ha riportato il portafogli. E i soldi? Avrà fregato i soldi, sto bastardo! Ma no, ma no, stai tranquilla. Ora l'amico del motociclista è al telefono, lo vedi? Lo sta chiamando, ora lo vedremo tornare, vedrai. E c'è tutto, fidati. Ma come mai, ma come fai a saperlo, ma chi te lo dice? Vibra il cellulare, è MoreLucky che ci crede sulla via di ritorno, allora rientriamo nel locale e ridendo ci spiega che è tutto a posto. Sul bancone, ecco il reperto misteriosamente ritrovato. Dentro ci sono tutti i soldi, non manca un centesimo. Che il motociclista ha lasciato il conto da pagare, e MoreLucky si è fatto rispettare col suo amico furbetto e fortunello.
Che storia, penso. Questo si ritrova col suo bel portafoglio intatto solo perchè io e la Meravijosa ci siamo impuntati e abbiamo fatto pressione psicologica su quel merdoso di furbetto. E non lo saprà mai. Allora brindiamo con una vodka alla menta, per una volta MoreLucky non ce la fa pagare. Tutto è bene quel che finisce bene, sentenzia con quel tono basso e mezzo rauco; sorride a cinquantotto denti e ci saluta. Ce ne andiamo un attimo prima che il motociclista ritorni. Questa è la mia vita, direbbe Joe Rokocoko.
Poi aggiungerebbe: per fortuna non sono più solo.
Non si può, vero? Si può o non si può? Sciolgo i dubbi in una birra media, ma non serve a niente; cerchiamo di risolvere la grana parlando con MoreLucky, il bislacco proprietario del locale, ma è troppo preso e se per una normale ordinazione gli devi ripetere le cose sei volte, per spiegarli la storia di un furto ci vorrebbero due ore. Sbuffo.
Non ci arrendiamo. Il motociclista sbadato, che in fin dei conti aveva sì perso il portafoglio, ma all'interno del locale semivuoto, se ne va. Gli amici parlottano, lo consolano, noi siamo osservatori privilegiati in quel di piazza Irnerio. Non ci arrendiamo. Il furbetto si alza, se ne va, fa un giro dell'isolato, si dev'essere innervosito vedendoci parlare con MoreLucky, sa che noi sappiamo, allora la Meravijosa lo insegue, vuole vedere se il vigliacco si intasca i soldi e butta il portafoglio, almeno quello potremmo recuperarlo. Discutiamo sul da farsi, l'audacia non sempre viene premiata ed in questa piazza l'importante è farsi gli affari propri, mentre l'istinto e la legge morale mi impongono di rifiutare anche la minima ingiustizia; decidiamo di andarcene, ma poi rimaniamo appoggiati alla macchina, a due metri dal locale, in attesa di eventi che non sappiamo succederanno davvero.
Il furbetto quindi, torna. La Meravijosa è inquieta, ma la rassicuro; guarda, guarda, ha riportato il portafogli. E i soldi? Avrà fregato i soldi, sto bastardo! Ma no, ma no, stai tranquilla. Ora l'amico del motociclista è al telefono, lo vedi? Lo sta chiamando, ora lo vedremo tornare, vedrai. E c'è tutto, fidati. Ma come mai, ma come fai a saperlo, ma chi te lo dice? Vibra il cellulare, è MoreLucky che ci crede sulla via di ritorno, allora rientriamo nel locale e ridendo ci spiega che è tutto a posto. Sul bancone, ecco il reperto misteriosamente ritrovato. Dentro ci sono tutti i soldi, non manca un centesimo. Che il motociclista ha lasciato il conto da pagare, e MoreLucky si è fatto rispettare col suo amico furbetto e fortunello.
Che storia, penso. Questo si ritrova col suo bel portafoglio intatto solo perchè io e la Meravijosa ci siamo impuntati e abbiamo fatto pressione psicologica su quel merdoso di furbetto. E non lo saprà mai. Allora brindiamo con una vodka alla menta, per una volta MoreLucky non ce la fa pagare. Tutto è bene quel che finisce bene, sentenzia con quel tono basso e mezzo rauco; sorride a cinquantotto denti e ci saluta. Ce ne andiamo un attimo prima che il motociclista ritorni. Questa è la mia vita, direbbe Joe Rokocoko.
Poi aggiungerebbe: per fortuna non sono più solo.
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