Getafe.
Ogni tanto torno, ogni tanto sento che devo tornare. Una passeggiata nei ricordi, un passo sconclusionato verso il presente e, chi lo sa, anche il futuro. Mi concedo incontri fortuiti in via Pompeo Neri, teatro di sogni, aneddoti epocali e confessioni leggendarie. Parliamo un po' ma ultimamente ho sempre il sospetto di non sapermi esprimere; è così da sempre?, a volte me lo chiedo. Sista.Ste.Herself mi rassicura e mi stringe in un abbraccio con le sue poderose braccia che parcheggiano senza servosterzo, ci promettiamo un aperitivo e sarò in grado di mantenere quanto detto. Non ora, certo, che devo piazzarmi un attimo su quella panchina e quell'attimo diventerà una telefonata di quasi due ore; la sorellona sa motivarmi ma io cerco di sgusciare via come Messi contro il Getafe. Cerco chiarezza, cerco punti fermi, cerco entusiasmo, cerco troppo e dimentico che in fondo ho già trovato qualcosa di insperato; come dicevo alla Silvye non è manna dal cielo, è un arcobaleno in mezzo al ciclone. Sista.Ste, la Silvye, la Sorellona, c'è una S lunga un chilometro in ogni giorno della mia settimana, ed è un delitto non esserne orgoglioso, è una colpa chiudere gli occhi e non vedere, è un difetto terribile volersi crogiolare in un dolore che, tanto, non passa e non passerà facilmente. Bisogna accettarlo, Joe, se tutti ti dicono che la strada è giusta, che ti vedono bene, non può essere un caso. Tanto al caso non ci credi. Tu credi nei ritorni, nelle rinascite, nelle corse perdifiato e negli sguardi che parlano. Non scalciare, perdi tempo ed energie fondamentali. "ADESSOOOO!" gridava Chicco in curva quando la partita era tesa ed il risultato in bilico.
Adesso.
E non c'è scampo, non c'è scelta, non c'è altra strada.
Ogni tanto sento che devo tornare.
Adesso.
E non c'è scampo, non c'è scelta, non c'è altra strada.
Ogni tanto sento che devo tornare.
0 Comments:
Posta un commento
<< Home