Oltre La Fine
Ho scritto tante volte del Dundas. Così tante eppure manca ancora molto da dire. Scherzo con i miei compari su whatsapp, il Dundas è di chi lo ama, ci credo veramente anche se per pochi secondi. Il Dundas è chiuso, tanto per intenderci. Finito. Andato. Venduto.
C'è gioia, perchè negarlo in fondo?, per Silvietto. Certo è un misto. Certo c'è amarezza, certo c'è tristezza, certo mille ricordi vengono e verranno a bussare. Ma Silvietto è felice, ed io, amaramente, lo sono con lui. Devo esserlo.
Entro sapendo che sarà l'ultima volta, esco sapendo che è stata l'ultima. Cerco di assaporare ogni momento, l'oste ci ha offerto una birra in lattina di dubbio gusto ma è giusto così; beviamo un sorso per brindare, non ci affanniamo nemmeno con la musica, andiamo a ruota libera, io e Montalbano volevamo esserci ed ora eccoci qua. Il prode Silvietto si mette da questa parte del balcone, non è certo la prima volta ma questa ha un sapore diverso. Sono quasi le due e ci scappa una gita al Mac. Iniziamo con le marachelle, ben sintetizzate al tavolone pieno di avanzi e vassoi: ci dobbiamo ancora abituare... a vederci nel mondo reale.
Rimane un ultimo tentativo con la Polaroid, che miracolosamente va a buon fine. Ultimo giro di bevute, il bar sta chiudendo, andiamo a casetta che vi offro un cafferino, ma occhio a Black, quando entrate dovete salutarlo. Non c'è tempo nemmeno per ricordarsi di quella volta che... Ho scritto così tante volte del Dundas, eppure manca ancora molto da dire.
Ma insomma, c'è tempo per l'immortalità. C'è tempo per rivivere. Io mi godo quello che abbiamo costruito in questi dodici anni. Sul frigo un mini-magnete mi racconta quest'ultimo capitolo. Gli altri ce li ho bene in mente. Verranno fuori, promesso.
Secondo me ci divertiremo ancora.
C'è gioia, perchè negarlo in fondo?, per Silvietto. Certo è un misto. Certo c'è amarezza, certo c'è tristezza, certo mille ricordi vengono e verranno a bussare. Ma Silvietto è felice, ed io, amaramente, lo sono con lui. Devo esserlo.
Entro sapendo che sarà l'ultima volta, esco sapendo che è stata l'ultima. Cerco di assaporare ogni momento, l'oste ci ha offerto una birra in lattina di dubbio gusto ma è giusto così; beviamo un sorso per brindare, non ci affanniamo nemmeno con la musica, andiamo a ruota libera, io e Montalbano volevamo esserci ed ora eccoci qua. Il prode Silvietto si mette da questa parte del balcone, non è certo la prima volta ma questa ha un sapore diverso. Sono quasi le due e ci scappa una gita al Mac. Iniziamo con le marachelle, ben sintetizzate al tavolone pieno di avanzi e vassoi: ci dobbiamo ancora abituare... a vederci nel mondo reale.
Rimane un ultimo tentativo con la Polaroid, che miracolosamente va a buon fine. Ultimo giro di bevute, il bar sta chiudendo, andiamo a casetta che vi offro un cafferino, ma occhio a Black, quando entrate dovete salutarlo. Non c'è tempo nemmeno per ricordarsi di quella volta che... Ho scritto così tante volte del Dundas, eppure manca ancora molto da dire.
Ma insomma, c'è tempo per l'immortalità. C'è tempo per rivivere. Io mi godo quello che abbiamo costruito in questi dodici anni. Sul frigo un mini-magnete mi racconta quest'ultimo capitolo. Gli altri ce li ho bene in mente. Verranno fuori, promesso.
Secondo me ci divertiremo ancora.
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