BREATHING UNDERWATER

ultimo giro di bevute. il bar sta chiudendo, il sole se ne va. dove andiamo per colazione? non troppo lontano. sono stanco amore. sono stanco.

venerdì, settembre 19, 2025

A Proposito della Mia Maestra delle Elementari

 Trascinarti a bere un gin tonic è spesso stata un'impresa, questo possiamo dirlo senza tema di smentita, ma come ogni regola ha avuto le sue eccezioni.

Non so quante siano non so a cosa siano riconducibili; non pretendo certo di conoscere tutto ciò che è al di là del mio raggio di insistenza.

So però per certo che quella sera, sì proprio quella là di fine agosto 2021, nessuno dei due aveva voglia di tornare a casa, e andando a zonzo per Cernusco ci siamo fermati in quel posto che ci ispirava così tanto, proprio di fronte alla Padella Pazza o come si chiamava all'epoca non lo ricordo più.

Faceva caldo, questo sì. Non opprimente, ma abbastanza intenso da farci stare seduti fuori senza che mi spaventassi o mi lamentassi per temibili e quantomai improbabili colpi d'aria, ammalamenti, mancamenti, maestosi venti e congelamenti.

Le sedioline un po' scomode. Un paio di giri di amaro, che non è un gin tonic ma ci siamo capiti.

Eravamo allegri e pieni di pensieri. Festosi, un po' svagati, straripanti di idee e di presagi.

Tante risate, tanti progetti, tanti sogni.

Un'idea che sovrastava le altre. Un sogno che potevamo davvero realizzare, ma che richiedeva una certa dose di convinzione, di consapevolezza, infine di magia.

Il bello è stato, ripensandoci ora, tralasciare le convenzioni, la solennità dell'argomento, e restare svagati, sognatori sognanti, goliardici eppure tremendamente seri.

Quella sera, mentre si faceva notte, decidemmo che c'era un solo nome da tenere in considerazione per Lei. Eventuale, ma Lei. Lei che non c'era e non potevamo sapere che ci sarebbe stata. Un lampo, un flash, mille discorsi, mille rovesci, mille parabole e mille tornanti, per poi restare fulminati lì su quel nome che senza motivo e per un milione di motivi ci faceva già volare e sognare.

Così, posso dire che certi sogni poi restano per sempre; questo me lo dovrai pur concedere, ce lo dobbiamo pur concedere. La maestra Maria lo pronuncia con un entusiasmo che mi fa impazzire, e questo in definitiva è il mio settembre 2025.

Ora, sì, posso scappare. Mi doccio, mi preparo. Corro a bermi un gin tonic (ma chi ci crede). Faccio finta di nulla. Diluisco l'energia amara che mi piove addosso di tanto in tanto, senza affannarmi alla ricerca di soluzioni. Ci si ammala, a far così tanta fatica. E scrivo ancora. Questo è un bel presagio, dopotutto.

Ultimo giro di amari poi andiamo, ok?

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