BREATHING UNDERWATER

ultimo giro di bevute. il bar sta chiudendo, il sole se ne va. dove andiamo per colazione? non troppo lontano. sono stanco amore. sono stanco.

sabato, febbraio 11, 2006

Tanto Poi Mi Dirai Che Rovino Sempre Tutto.

Troppo sconvolto per parlare, ed in fondo non so neanche perchè, sarà quest'aria, questo sole, sarà che... come sempre non lo so. Sarà che ieri sono tornato alle cinque e mi sono messo ad ascoltare Wyclef Jean e mi è scesa una lacrima... e per fortuna ho spento il cellulare, anche se ci stavo dentro, perchè comunque, per quanto tu ci possa stare dentro, dopo un Negroni e una Tennent's alle cinque del mattino non ci starai mai dentro abbastanza (gli insegnamenti del maestro di vita Miky danno sempre i loro frutti, prima o poi).
Ma che senso ha, alla fine? Non dovrei nemmeno scrivere questo delirio, che è solo sbattimento, di testa e di cuore, però, e dunque ecco svelato l'arcano; perchè si sta male sempre per quel motivo lì, non si sono cazzi.
Ho trovato una tua mail, stamattina; ho pensato, forse per la prima volta, ai tuoi due anni passati lontana da me. E sono stato male, come ogni volta che penso a te che sei la cosa più importante della mia vita. E mi odio per questo, e tu lo sai, lo so che lo sai ("mi ami e mi odi").
E poi penso a "ricostruire" il nostro rapporto... penso a quanto sia brutta la parola "ricostruire", a quanto sia brutto il concetto di "ricostruzione", a quanta voglia dovrebbe esserci ed invece non è mai abbastanza... nemmeno da parte mia. Ma è davvero tutto possibile? Tutto reale?
A volte vorrei essere più tranquillo, come Ringhio che prende e se ne sta via sei mesi in Australia, io non sarei mai capace di mollare tutto così. Eppure è quello che ci vorrebbe.
Ma tanto Wyclef mi farebbe stare male anche là, "non debes mutare caelum sed animum" diceva il mio amico Seneca (ci frequentavamo spesso, ai tempi del liceo), e quante cazzo ne sapeva, forse addirittura più di Mourinho ("Saremo campioni il 9 aprile").
No, non va bene, cazzo, anche se mi sfogo sto male lo stesso, il senso di inadeguatezza mi uccide.
Un'amica l'altra sera mi ha detto "la tua vita è una lotteria", e davvero non c'è niente di più giusto. Ero partito dal gotico, se ben ricordate...
E' davvero una lotteria, comunque, spero di vincere un premio di consolazione, ho comprato tanti biglietti, ho speso tanto, mi sono ucciso, l'ho fatto sperando di vincere, ma ora anche quella speranza se n'è andata.
Forse non è il senso di inadeguatezza, che mi uccide.

Forse mi sta uccidendo lei.

Mi sa che dovrei parlarle. Mi sa.

4 Comments:

  • At 11 febbraio, 2006 12:50, Anonymous Anonimo said…

    non ti auguro di vincere il premio di consolazione...perchè tu puoi vincere IL premio.

     
  • At 11 febbraio, 2006 15:19, Blogger krepa said…

    Se vuoi ci parlo io...
    Cmq una citazione per il tuo amico del Frog me l'aspettavo caro il mio DJ di radio 100 One-O-One

     
  • At 11 febbraio, 2006 18:02, Anonymous Anonimo said…

    è troppo lungo da scrivere qui...mi limiterò a gridare con lin che tu puoi vincere IL PREMIO è troppo vero e lo sai...so bene che può uccidere e anche io arrivo sempre al limite per poi chiedermi: per chi lo sto facendo? per cosa sto lottando e soffrendo? secondo me non è tutto da buttare. parlarle? non so se è la cosa giusta ma so che se tu lo senti lo devi fare! ti voglio bene e lo sai

     
  • At 12 febbraio, 2006 13:51, Anonymous Anonimo said…

    Sono l'unico che non ti sopporta quando fai così???
    Quando molli!
    Basta stronzate...
    Appena ho finito le mie beghe, ti piglio a schiaffi così ti riprendi!!! E poi ci facciamo 2 birre, la cura migliore.
    Inizia a reagire, poi arriverò io a darti man forte!

     

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