BREATHING UNDERWATER

ultimo giro di bevute. il bar sta chiudendo, il sole se ne va. dove andiamo per colazione? non troppo lontano. sono stanco amore. sono stanco.

domenica, ottobre 22, 2006

Rallentare... Fermarsi...

Salgo sul 14 ed ecco che parte Up and down dei Vengaboys. Te la ricordi quell'estate, eh Bagnino? La serata di venerdì mi ha segnato, stasera infatti me ne torno a casa presto e con in corpo una cocacola media. Mi sono definitivamente ripreso dopo questa piadina, ora torno a casina e domani mi sveglio alle otto che c'è da fare la foto del Perkovic.
Il cocchiere annuncia che la corsa terminerà in Coni Zugna. Vaffanculo, dico io ad alta voce, ma poi irrompono gli Arctic Monkeys a rasserenarmi ("And how can you wake up, with someone you don't love?").
Eccoci in Coni Zugna. C'è una navetta in sostituzione del tram che vi aspetta, sentenzia il cocchiere. Scendiamo speranzosi, ma della navetta nessuna traccia. Mentre scopro di avere qualcosa in comune con Manu Chao ("me gustas la lluvia") decido che non ho tempo da perdere. Non starò ad aspettare una stupida navetta. Io prendo e me ne vado a piedi.

Certe volte ho proprio bisogno di camminare.

Me la viaggio spedito per via Savona, chissà forse incontrerò qualche faccia conosciuta. Figurati se non becco Dani al MaiDire... tutti gli altri babbazzi stasera erano al Rolling, ma io mi sono autodiffidato da quel luogo di perdizione. Mannaggia a me...
Ho pure il cellulare scarico cazzo, non si riaccende proprio più. Ma va bene così. L'insana idea è quella di fermarsi a mangiare un kebab, e quando il Mekan mi si materializza davanti agli occhi resistere alla tentazione è difficile. Oltretutto sto ascoltando "Sciamu a ballare", ma sono deciso, non perderò altro tempo, vado dritto a casa.

Ed in fondo a via Savona, quando la passeggiata notturna è quasi finita, ecco piombare all'improvviso la voce di Vasco. "Anche se... non lo so..."
E non lo so neanch'io perchè ho dovuto rallentare il passo fino a fermarmi.
E non lo so perchè improvvisamente la voglia di camminare era diventata voglia di piangere.

Ma so che c'è sempre almeno un motivo... almeno uno, sì. A volte mille, a volte un miliardo... a volte ne basta davvero solo uno.

Mettersi a dormire è impossibile, a questo punto. Il resto della notte è un misto di sbattimenti emozionali, flashback indotti, paranoie cardiache. Tutto made in Joe Rokocoko, obviously.

Dannazione, è sempre così con lei...
Sempre.