Something Painful.

Una mattina d'Agosto torno al San Vito; ogni ritorno è un momento toccante, perchè ormai succede solo per matrimoni (rari) o funerali (sempre troppi). Mi sforzo di non piangere, mi guardo in giro e non posso non notare una marea di lacrime ovunque. Porca puttana, non resisto nemmeno due minuti. Rientrare in chiesa è sempre un colpo al cuore. Ripenso all'ultimo saluto a Don Danilo, oggi se possibile è ancora peggio. Maurizio mi saluta da lontano, poi si avvicina, ci abbracciamo e rimango, ovviamente, senza parole. Dopo qualche minuto arriva il buon Leo, mi chiede com'è successo. Parlottiamo un po'; dopo sedici anni di conoscenza abbiamo finalmente trovato il modo di andare d'accordo (ma da poco, pochissimo). Durante la Messa alterno momenti di silenzio assoluto, anche durante le preghiere più sentite, ad altri di coinvolgimento totale. Leo canticchia allegramente, in particolare penso gli piaccia PURIFICAMI O MIO SIGNORE, è lui che trascina tutti i presenti. Sorrido amaramente. Poi esco e piango di nuovo come un cretino, ma è l'unica cosa che riesco a fare. Improvvisamente Teo mi vede, mi corre incontro e mi abbraccia piangendo. Rimango fino alla fine, finchè tutti non se ne sono andati, Leo mi fa compagnia lasciandomi con una massima che non mi farà dormire per diverse notti. Sguardo perso, espressione corrucciata, poche parole che non lasciano scampo: "eh questi oh... sono drammi per una famiglia". Matteo alla fine vuole risalutarmi, parliamo della stagione che verrà, nel frattempo ricevo tre telefonate. Mezz'ora fa dovevo partire per le vacanze, ma per una volta nella vita non m'importa di essere in ritardo. E sono ancora lì.