BREATHING UNDERWATER

ultimo giro di bevute. il bar sta chiudendo, il sole se ne va. dove andiamo per colazione? non troppo lontano. sono stanco amore. sono stanco.

domenica, giugno 12, 2011

Non E' Un Film

C'è un marasma di gente, allenatori, dirigenti e bambini che corrono avanti e indietro mentre sul campo si svolgono, a ritmo serratissimo, quattro partite alla volta. Il torneo per noi è già finito, per fortuna, dobbiamo solo tornare in campo all'una e mezza per il saluto finale. I bambini sono ingestibili da una decina di minuti, più o meno da quando il loro inimitabile Mister si è presentato con un panino al salame; minchia si sono scatenati. Corrono avanti e indietro tra le tribune e gli spogliatoi del NaviglioTrezzano, manca poco all'ingresso in campo, cerco di radunarli ma è impossibile, è un tripudio di cocacole, patatine e salamelle; poi, quando tutto sembra tornato a posto, arriva Franci, detto Sushi, con uno strano panino in mano e la faccia di uno che sta per scoppiare a piangere. Lo fermo vicino alla rete e lo affronto col mio solito fare burbero: Franci, cosa c'è? Cos'haaaaaai cosa c'èèèèèè ancoraaaaa?, e lui bofonchia qualcosa, ma non capisco, mio padre, io... il panino, mi ha preso questo stupido panino, e io intanto guardo e vedo un panino tagliato, ma non vedo niente dentro, mi ha preso il panino vuoto perchè dice che non devo mangiare le schifezze, gli dico di non arrabbiarsi, di non piangere, lui risponde che gli bruciano soltanto un po' gli occhi, quanta dignità, quanta malinconia nelle parole di questo bambino di dieci anni costretto ad essere diverso ad ogni costo... quante battaglie in questi tre anni con i suoi genitori, che l'hanno sempre messo sotto pressione senza curarsi dei suoi gusti, i suoi sogni, i suoi desideri... i miei genitori devono capire che io sono carnivoro, se non fosse amarissima e spaccacuore farebbe perfino ridere come affermazione... e qui mi perdo un attimo, perchè ho una mandria di dieci sciamannati da raggruppare, e mi maledico per essermi perso, perchè mi sarei dovuto soltanto precipitare al bar e comprare un panino al salame da regalargli, soltanto per il gusto di farlo sentire come gli altri per una cazzo di volta... una soltanto (Sushi è l'unico dei centoventi bambini della scuola calcio dell'US Orione che fa la doccia con la cuffietta per non bagnarsi i capelli, tanto per intenderci sul concetto di diversità/uguaglianza).

Torno in campo, ma non riesco a seguire le parole di questo tizio che parla del valore dello sport; sono angosciato, ossessionato, non riesco a distogliere lo sguardo dal povero Sushi; parlotta con i suoi compagni, c'è il portiere che si lamenta perchè suo padre, un armadio di quasi due metri, giocatore di football americano, gli ha fregato mezzo panino alla salamella, poi l'ha mandato a comprarne un altro e gliene ha di nuovo mangiato metà: tutti ridono ovviamente, tranne Sushi, che di nuovo polemizza, meglio un padre che ti frega un panino di uno che ti fa mangiare solo il pane senza niente... e questo non è un film, non è Incompreso o L'attimo fuggente, io sono qui sotto il cielo di Trezzano, squagliato dal caldo, devastato da questa piccola tragedia che ai più è passata inosservata; ne parlo col mio dirigente, che scuote la testa in tono di disapprovazione. Cerco di sorridere, mi sforzo il più possibile anche perchè nel frattempo è arrivato il momento dei saluti dopo quattro anni passati insieme, e dei regali; sempre ben graditi, soprattutto le foto, da tirare fuori nei momenti no.

Baci abbracci saluti di rito. Mi metto a dormire dopo pranzo, che stanotte erano le tre (il nome TommyBoy vi dice qualcosa?) e stamattina la sveglia ha tuonato alle otto. Ma è un sonno agitato, seguito da un risveglio inquieto. Breathing serve ancora a qualcosa, anzi a tanto. Maledizione.

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