Ultima.
Mi è sempre piaciuto misurare il tempo spargendo qua e là per la mia esistenza tanti piccoli segnalibri invisibili. Ho cominciato ad appassionarmi da bambino, quando imparavo a memoria gli albi d'oro di tutte le manifestazioni calcistiche più importanti: vincitori, finali, città ospitante, questi dati mi aiutavano a dare una sequenza logica ad ogni avvenimento. E così per le Olimpiadi, ho sempre adorato immergermi nel passato, diventando un nerd per imparare l'anno e la città di ogni edizione, per scoprire che un filo mi legava a quegli eroi lontani. Un filo rappresentato dalla tradizione e dal mito che discende dal poter scrivere il proprio nome nella storia. Di uno sport o di un gruppo di amici, poco importa, io ho sempre cercato di accumulare ricordi e date per dare un senso allo scorrere incessante del tempo. Ricordo il mio primo allenamento e la mia prima partita all'US Orione (segnai su punizione all'esordio in un torneo a S. Stefano Ticino!), e ricordo l'ultima (immeritata sconfitta ai rigori in finale a Gaggiano). Si dice che la prima volta non si scorda mai, ma allora perchè molto spesso è l'ultima a farci così male, a darci così tante bastonate? L'ultima volta che sono stato in PompeoNeri, considerandola CasaBagnino, ci fermammo a guardare la sala semivuota ed io finsi un clamoroso ritardo per non rimanere lì a piangere come un cretino insieme al Bagnino già lacrimoso. La prima alla White pieno di dubbi, l'ultima un Natale un po' sbattimentoso ma significativo (non ce ne saranno altri lì, per me). In mezzo una marea di cene, notti insonni, lampade e docce all'aperto, feste epocali e risvegli afghani, baci rubati nel buio, serate di nascosto in taverna. Ieri sono stato da Ringhio, e le case dei Grigioni sono tutte uguali ma chissà quanto tempo era passato dall'ultima volta; era stato un sabato a pranzo, lui appena sveglio all'una, io già bello carico in tuta, spariamoci due spaghetti che poi si va alla partita dei bambinetti; e mi fermo a pensare al tempo intercorso tra le due ultime volte, che strada abbiamo percorso vedendoci due volte all'anno, sentendoci di rado, ma conoscendoci alla perfezione? Gli amici servono a questo, la catalogazione del tempo anche. Da quanto tempo non mi trovavo in macchina con il Varano ad ascoltare musica elettronica... questo lo sappiamo bene... La prima volta al Parc Guell non si scorda mai, ma è l'ultima ad aver già assunto un valore leggendario; per le parole di Fabri, e per il dopocena sconvolgente rientrati a casa alla Barceloneta. La prima volta e l'ultima che ci si guarda da innamorati, dal retro del Dundas fino a chissà dove, l'ultima volta che abbiamo cantato insieme al palazzo anche nel tuo peggior momento, giuro io ti accompagnerò. Domani -se riesco a sconfiggere l'influenza- me ne vado a Brunico coi ragazzi della curva e la canterò di nuovo. Il mio primo giuramento, la mia ultima passione.
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