Niente Affanni Quest'Anno
Scendo dalla 67 un paio di fermate prima del previsto, che tanto me la voglio fare a piedi e passo per l'Orione. Ho tempo, anche troppo.
Mi sono sbrigato con i regali e questa Vigilia un po' diversa dalle altre è già volata via alle cinque del pomeriggio. Niente affanni quest'anno. Cerco di non pensarci, ma poi è impossibile. Quante emozioni sto perdendo, quante invece non moriranno mai. Attraverso Caterina da Forlì e penso a quelle gioie indelebili, quegli attimi indimenticabili che non sei riuscita a spazzare via. L'abbraccio dei compagni dopo un gol segnato, il tramonto in fondo a via Soderini, l'aria pulita in una giornata ventosa; mi hai davvero tolto tutto, ma non questo.
Non mi hai tolto il sorriso di Violante, l'abbraccio di Ballerazzi fuori dalla Feltrinelli, la telefonata di conforto di Nick da Budapest; mi hai tolto i progetti, forse non i sogni. Hai spazzato via sei anni della mia vita, e vuol dire che gli altri trenta sono ancora lì, ben saldi, da recuperare, rivalutare, rivisitare con uno sguardo più maturo, perchè esistevo prima di te anche se mi addolora ammetterlo. Ho commesso parecchi errori e non saprei nemmeno dire quale sia stato il più grave; ci arriverò. So che conosco un unico modo di amare: disperatamente. E così ti ho amato dal primo all'ultimo secondo, senza coscienza e senza domani; hai spazzato via la mia vita ma io ci sono ancora, anche se a volte stento a crederci. Mi lamento col Bagnino ma lui sghignazza in macchina, Fez ho una grande notizia per te, sei pronto?, sei pronto?, te la dico eh!, tu non devi preoccuparti di quando ne uscirai, tu ne sei già uscito Fez!, ed io sbuffo e vorrei tanto credergli e sorrido e piango e rido ancora e lo so che tanto poi ha sempre ragione lui.
Ma è giusto che io faccia i conti con me stesso e tutto ciò che c'è ancora, che ho ancora, che sono ancora; resto con ataviche paure e la speranza che qualcosa accadrà. Non hai spazzato via gli amici che mi sostengono, che fanno il tifo per me, che si incazzano se provo a non reagire; mi hai tolto ogni certezza ma non la capacità di rimettermi in piedi. Forse lo farò. Mi hai tolto la voglia di amare ancora, non la possibilità che possa succedere. Mi hai tolto Corniglia, dal futuro, ma non potrai mai cancellare la nostra Corniglia. Mi hai tolto una infinità di sbattimenti della Vigilia, ma così stanno le cose, in questo 2017 oscuro come il finale di Twin Peaks. Attraverso a passo svelto Pompeo Neri e torno in zona, che buffo, tra poche ore sarai qui e saremo vicini e siamo a distanza siderale e non c'è comunque tempo per rimuginare. Di sicuro non adesso.
E forse in nessun altro momento.
Buon Natale, Giulia. Questa sera è difficile non pensare a te.
Mi sono sbrigato con i regali e questa Vigilia un po' diversa dalle altre è già volata via alle cinque del pomeriggio. Niente affanni quest'anno. Cerco di non pensarci, ma poi è impossibile. Quante emozioni sto perdendo, quante invece non moriranno mai. Attraverso Caterina da Forlì e penso a quelle gioie indelebili, quegli attimi indimenticabili che non sei riuscita a spazzare via. L'abbraccio dei compagni dopo un gol segnato, il tramonto in fondo a via Soderini, l'aria pulita in una giornata ventosa; mi hai davvero tolto tutto, ma non questo.
Non mi hai tolto il sorriso di Violante, l'abbraccio di Ballerazzi fuori dalla Feltrinelli, la telefonata di conforto di Nick da Budapest; mi hai tolto i progetti, forse non i sogni. Hai spazzato via sei anni della mia vita, e vuol dire che gli altri trenta sono ancora lì, ben saldi, da recuperare, rivalutare, rivisitare con uno sguardo più maturo, perchè esistevo prima di te anche se mi addolora ammetterlo. Ho commesso parecchi errori e non saprei nemmeno dire quale sia stato il più grave; ci arriverò. So che conosco un unico modo di amare: disperatamente. E così ti ho amato dal primo all'ultimo secondo, senza coscienza e senza domani; hai spazzato via la mia vita ma io ci sono ancora, anche se a volte stento a crederci. Mi lamento col Bagnino ma lui sghignazza in macchina, Fez ho una grande notizia per te, sei pronto?, sei pronto?, te la dico eh!, tu non devi preoccuparti di quando ne uscirai, tu ne sei già uscito Fez!, ed io sbuffo e vorrei tanto credergli e sorrido e piango e rido ancora e lo so che tanto poi ha sempre ragione lui.
Ma è giusto che io faccia i conti con me stesso e tutto ciò che c'è ancora, che ho ancora, che sono ancora; resto con ataviche paure e la speranza che qualcosa accadrà. Non hai spazzato via gli amici che mi sostengono, che fanno il tifo per me, che si incazzano se provo a non reagire; mi hai tolto ogni certezza ma non la capacità di rimettermi in piedi. Forse lo farò. Mi hai tolto la voglia di amare ancora, non la possibilità che possa succedere. Mi hai tolto Corniglia, dal futuro, ma non potrai mai cancellare la nostra Corniglia. Mi hai tolto una infinità di sbattimenti della Vigilia, ma così stanno le cose, in questo 2017 oscuro come il finale di Twin Peaks. Attraverso a passo svelto Pompeo Neri e torno in zona, che buffo, tra poche ore sarai qui e saremo vicini e siamo a distanza siderale e non c'è comunque tempo per rimuginare. Di sicuro non adesso.
E forse in nessun altro momento.
Buon Natale, Giulia. Questa sera è difficile non pensare a te.
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