Gaudeamus igiqualcosa tipo igitur
Quest'uomo non è un pirla (come sembrerebbe dalla foto). Mi sono documentato.
(...)
La dottrina e la giurisprudenza francesi sono state profondamente influenzate dall'affermazione sopra riportata, che sembra inoltre aver frenato l'espansione della responsabilità da informazioni inesatte. I due soli casi, tra quelli noti, di chiaro superamento della soglia della malafede riguardano fattispecie di informazioni carenti in pubblicazioni destinate al grande pubblico ; e tale superamento viene giustificato, nel primo caso, in virtù delle regole professionali che esprimono "esigenze di informazione oggettiva" ; nel secondo caso, in considerazione delle conseguenze dell'omessa informazione, consistenti in gravi danni alla persona. Nel primo caso (affaire Branly), uno storico nello scrivere per l'Almanach populaire (anno 1939) un saggio sulla storia della "Telegrafia senza fili"(Historique de la T. S. F.) aveva omesso di ricordare i contributi - pur riconosciuti come determinanti dallo stesso Marconi - di E. Branly, al quale non andavano le proprie simpatie ; i giudici di merito l'avevano ritenuto non responsabile (dei danni lamentati dagli eredi di Branly) per l'accertata mancanza di "malizia e intenzione di nuocere". Il parere della Cour de Cassation andava invece nel senso opposto : nella sentenza del 27/5/51 si legge che "l'informazione carente, anche se non determinata da malizia o intenzione di nuocere, comporta la responsabilità dello scrittore, a cui si rimprovera di non essersi comportato come uno storico prudente e consapevole dei diritti di obiettività che professionalmente gli incombevano".
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