Un Ultimo Sussulto.
Una giornata di pioggia, poi una di sole, e poi quel cielo da lasciarti senza fiato mentre i bambinetti si scannano per un pallone. Stimoli ovunque, Ringhio che non può credere a quello che vede mentre me ne vado in macchina dall'Orion Trafford, una vittoria al fanto che potrebbe significare davvero tanto. E ancora quel cielo in testa, quella voglia di trovare bellezza e felicità anche nei momenti più difficili, anche quando qualcosa (più di qualcosa) gira storto.
Passare un mese e mezzo qui senza il Bagnino e senza Audrey, no, non l'avevo certo calcolato. E dunque? C'è tempo per pensarci, mentre ascolto troppe volte "Un giorno migliore" e "Leave before the lights come on".
E forse c'è anche troppo tempo, sarà questo il problema? Chi lo sa. Rivedere la Zia dopo così tanto tempo ha lasciato il segno: impossibile non tornare con la mente a quella serata, a quel baracchino raggiunto dopo un'improbabile viaggio nella notte, a quel ritorno a casa che segnava il punto più alto delle nostre "seratone". Che fortuna incontrare certe persone... e che bello scoprire i loro lati nascosti, mentre tu lasci scoprire i tuoi... e allora poi ti accorgi che è tutto più semplice...
Ma in definitiva il pensiero torna sempre là, indietro di cinque anni (o sei?). La incontro in biblioteca, lei è al primo anno di università, io sono in quinta liceo, me la sono bigiata e ho fatto un salto in via Odazio. Incontro inaspettato, come spesso era accaduto in passato e come spesso accadrà da lì in poi. Parliamo un po', ci facciamo un giro, c'è sempre qualcosa di nuovo da raccontare quando ci si incontra una o due volte all'anno. Soliti pasticci suoi, solita speranza che la vita dell'altro proceda tranquilla, perchè quel bene non si è mai dissolto nonostante la lontananza. Eccolo, quel preciso momento in cui ci incontriamo e ci sorridiamo, se fosse possibile fermarsi lì e non andare mai oltre sarebbe perfetto. Tornare a volersi bene nel senso vero del termine: volere il bene dell'altro a prescindere da qualsiasi situazione, escludendo un coinvolgimento troppo forte, che il tempo ormai è passato ed è inutile correre dietro al treno, non si fermerà.
Ci incontreremo ancora, chissà dove e chissà quando. Un lieve sussulto e sarà tutto finito.
Come quella volta in biblioteca.
"Dai Marti, raccontami un po', cosa cazzo stai combinando..."
(Joe Rokocoko, 26/02/07 Zia's Birthday 23.12)
Passare un mese e mezzo qui senza il Bagnino e senza Audrey, no, non l'avevo certo calcolato. E dunque? C'è tempo per pensarci, mentre ascolto troppe volte "Un giorno migliore" e "Leave before the lights come on".
E forse c'è anche troppo tempo, sarà questo il problema? Chi lo sa. Rivedere la Zia dopo così tanto tempo ha lasciato il segno: impossibile non tornare con la mente a quella serata, a quel baracchino raggiunto dopo un'improbabile viaggio nella notte, a quel ritorno a casa che segnava il punto più alto delle nostre "seratone". Che fortuna incontrare certe persone... e che bello scoprire i loro lati nascosti, mentre tu lasci scoprire i tuoi... e allora poi ti accorgi che è tutto più semplice...
Ma in definitiva il pensiero torna sempre là, indietro di cinque anni (o sei?). La incontro in biblioteca, lei è al primo anno di università, io sono in quinta liceo, me la sono bigiata e ho fatto un salto in via Odazio. Incontro inaspettato, come spesso era accaduto in passato e come spesso accadrà da lì in poi. Parliamo un po', ci facciamo un giro, c'è sempre qualcosa di nuovo da raccontare quando ci si incontra una o due volte all'anno. Soliti pasticci suoi, solita speranza che la vita dell'altro proceda tranquilla, perchè quel bene non si è mai dissolto nonostante la lontananza. Eccolo, quel preciso momento in cui ci incontriamo e ci sorridiamo, se fosse possibile fermarsi lì e non andare mai oltre sarebbe perfetto. Tornare a volersi bene nel senso vero del termine: volere il bene dell'altro a prescindere da qualsiasi situazione, escludendo un coinvolgimento troppo forte, che il tempo ormai è passato ed è inutile correre dietro al treno, non si fermerà.
Ci incontreremo ancora, chissà dove e chissà quando. Un lieve sussulto e sarà tutto finito.
Come quella volta in biblioteca.
"Dai Marti, raccontami un po', cosa cazzo stai combinando..."
(Joe Rokocoko, 26/02/07 Zia's Birthday 23.12)
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