La Linea D'Ombra.
Nel mio bagaglio panni sporchi di navigazione per ogni strappo un porto per ogni porto in testa una canzone è dolce stare in mare quando son gli altri a far la direzione senza preoccupazione soltanto fare ciò che c'è da fare e cullati dall'onda notturna sognare la mamma... il mare.
Si tornava dai Beerbanti, ma non quelli di via Solari che poi pensate male. Il Bagnino ha l'impianto nuovo ma non se la buffoneggia più di tanto, fa partire una playlist o forse sono brani casuali, fatto sta che l'inizio mi cattura, cos'è?, chi è?, perchè non l'ho mai sentita? Ascoltala bene, sentenzia lui. Quand'è così determinato fa quasi paura, meglio dargli retta. La voce di Lorenzo che inizia a parlare, sentiamo cos'ha da dire.
Attraverso questo vetro vedo il mondo come una scacchiera dove ogni mossa che io faccio può cambiare la partita intera ed ho paura di essere mangiato ed ho paura pure di mangiare
Sì, eccola qui la scacchiera, tutta in my mind. Scompongo e ricompongo, se alla fine mi sarà avanzato qualche pezzo cosa me ne frega. Mondi che riemergono, acrobazie sul filo, a volte è troppo sottile, a volte non sono abbastanza in forma ed allora cado, a volte arriva una folata di vento, Tonino Carotone aveva proprio ragione; ma poi su quel filo ci risalgo, la vera bellezza non sta nell'ammirare il panorama ma nel godersi la vittoria sulle proprie paure, su tutto quello che c'era di sbagliato e non c'è più.
Mi offrono un incarico di responsabilità non so cos'è il coraggio se prendere e mollare tutto se scegliere la fuga od affrontare questa realtà difficile da interpretare ma bella da esplorare provare a immaginare cosa sarò quando avrò attraversato il mare portato questo carico importante a destinazione dove sarò al riparo dal prossimo monsone
Ed è normale rivivere alcune immagini di domenica sera, che uscire alle undici per una birra inevitabilmente ti fa sentire in vacanza, lontano da tutti, dal mondo intero anche se sei al di là di un ponte e niente di più. Non so al prossimo monsone dove andrò a trovare riparo, ma qui al Woodstock hanno la Menabrea e davvero non è poco; un brindisi, un gioco di sguardi, il ricordo di quella giornata al mare che mi riempie l'anima. E' ora di tornare a casa. Insieme.
Mi offrono un incarico di responsabilità domani andrò giù al porto e gli dirò che sono pronto a partire getterò i bagagli in mare studierò le carte e aspetterò di sapere per dove si parte quando si parte e quando passerà il monsone dirò levate l'ancora diritta avanti tutta questa è la rotta questa è la direzione questa è la decisione.
Arriverà anche il momento delle decisioni, questo è chiaro. Per ora mi faccio cullare dal mare, dal suo incedere deciso, dalla sua voglia di rimandare il destino scacciandolo verso l'orizzonte. Guardo fuori dalla finestra, mi fisso, c'è un particolare che stride, lo nota, ridiamo. La mia decisione? Un abbraccio, un occhiolino appena, come quella sera di mille anni fa. Chissà cosa saremo quando avremo attraversato il mare.
(post scritto ieri mattina...)
Si tornava dai Beerbanti, ma non quelli di via Solari che poi pensate male. Il Bagnino ha l'impianto nuovo ma non se la buffoneggia più di tanto, fa partire una playlist o forse sono brani casuali, fatto sta che l'inizio mi cattura, cos'è?, chi è?, perchè non l'ho mai sentita? Ascoltala bene, sentenzia lui. Quand'è così determinato fa quasi paura, meglio dargli retta. La voce di Lorenzo che inizia a parlare, sentiamo cos'ha da dire.
Attraverso questo vetro vedo il mondo come una scacchiera dove ogni mossa che io faccio può cambiare la partita intera ed ho paura di essere mangiato ed ho paura pure di mangiare
Sì, eccola qui la scacchiera, tutta in my mind. Scompongo e ricompongo, se alla fine mi sarà avanzato qualche pezzo cosa me ne frega. Mondi che riemergono, acrobazie sul filo, a volte è troppo sottile, a volte non sono abbastanza in forma ed allora cado, a volte arriva una folata di vento, Tonino Carotone aveva proprio ragione; ma poi su quel filo ci risalgo, la vera bellezza non sta nell'ammirare il panorama ma nel godersi la vittoria sulle proprie paure, su tutto quello che c'era di sbagliato e non c'è più.
Mi offrono un incarico di responsabilità non so cos'è il coraggio se prendere e mollare tutto se scegliere la fuga od affrontare questa realtà difficile da interpretare ma bella da esplorare provare a immaginare cosa sarò quando avrò attraversato il mare portato questo carico importante a destinazione dove sarò al riparo dal prossimo monsone
Ed è normale rivivere alcune immagini di domenica sera, che uscire alle undici per una birra inevitabilmente ti fa sentire in vacanza, lontano da tutti, dal mondo intero anche se sei al di là di un ponte e niente di più. Non so al prossimo monsone dove andrò a trovare riparo, ma qui al Woodstock hanno la Menabrea e davvero non è poco; un brindisi, un gioco di sguardi, il ricordo di quella giornata al mare che mi riempie l'anima. E' ora di tornare a casa. Insieme.
Mi offrono un incarico di responsabilità domani andrò giù al porto e gli dirò che sono pronto a partire getterò i bagagli in mare studierò le carte e aspetterò di sapere per dove si parte quando si parte e quando passerà il monsone dirò levate l'ancora diritta avanti tutta questa è la rotta questa è la direzione questa è la decisione.
Arriverà anche il momento delle decisioni, questo è chiaro. Per ora mi faccio cullare dal mare, dal suo incedere deciso, dalla sua voglia di rimandare il destino scacciandolo verso l'orizzonte. Guardo fuori dalla finestra, mi fisso, c'è un particolare che stride, lo nota, ridiamo. La mia decisione? Un abbraccio, un occhiolino appena, come quella sera di mille anni fa. Chissà cosa saremo quando avremo attraversato il mare.
(post scritto ieri mattina...)
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