domenica, agosto 31, 2008
venerdì, agosto 29, 2008
Lettera Da Amsterdam.
Chissà com'è, adesso la domenica con lei
Ed è strana questa malinconia milanese. I ritorni dalle vacanze sono sempre densi di sofferenza, partire è un po' morire, non è vero Joe?, l'hai scoperto nel lontano 1996. Ma questa volta è diverso: tornare è stato improvvisamente dolce, poi la routine s'è fatta noia, ed ancora Settembre non è arrivato (capodanno all'ennesima potenza, ha ragione la fedinha). Cosa succederà da lunedì? Difficile prevederlo. Intanto oggi spero di ribeccare Silvietto: sentirlo oggi al telefono dopo un mesetto mi ha emozionato. "Quel pirla del Bagnino non me l'ha gnanche detto, io e lui non riusciamo a comunicare! Quel muto di merda!"
Dimmelo tu, che puoi sentire i brividi che dà
Certo la stanza che non è più rosa non aiuta. Il cordless è morto (per fortuna ne ho rubato uno a milanodabere, almeno non rimango senza) e la parete di cartoline Absolut, motivo di orgoglio e vanto, è stata smantellata. Il fatidico Ton sur ton, motivo dominante della parentesi bahamense, prende piede anche qui: è tutto verde, come la maglia di D&G che ho ritrovato due giorni prima di partire. Ma sarà mica vero che i Green Day cambiano nome? Non scherziamo.
Dille che io, che io non l'ho tradita
Chi ci crede, ovviamente, è un babbo. Non ho ancora riappeso le foto qui davanti alla mia scrivania, motivazioni ufficiali non ce ne sono: nel frattempo, dopo un anno, ho comprato le pile per la bilancia e mi sono pesato. Meglio stendere un velo pietoso e andare a correre con il Bagninazzo. Domani c'è Sampdoria-Inter, e sarà già un assaggio di Settembre. Qualcosa, qualcuno, mi manca.
Che io non l'ho dimenticata mai.
Ed è strana questa malinconia milanese. I ritorni dalle vacanze sono sempre densi di sofferenza, partire è un po' morire, non è vero Joe?, l'hai scoperto nel lontano 1996. Ma questa volta è diverso: tornare è stato improvvisamente dolce, poi la routine s'è fatta noia, ed ancora Settembre non è arrivato (capodanno all'ennesima potenza, ha ragione la fedinha). Cosa succederà da lunedì? Difficile prevederlo. Intanto oggi spero di ribeccare Silvietto: sentirlo oggi al telefono dopo un mesetto mi ha emozionato. "Quel pirla del Bagnino non me l'ha gnanche detto, io e lui non riusciamo a comunicare! Quel muto di merda!"
Dimmelo tu, che puoi sentire i brividi che dà
Certo la stanza che non è più rosa non aiuta. Il cordless è morto (per fortuna ne ho rubato uno a milanodabere, almeno non rimango senza) e la parete di cartoline Absolut, motivo di orgoglio e vanto, è stata smantellata. Il fatidico Ton sur ton, motivo dominante della parentesi bahamense, prende piede anche qui: è tutto verde, come la maglia di D&G che ho ritrovato due giorni prima di partire. Ma sarà mica vero che i Green Day cambiano nome? Non scherziamo.
Dille che io, che io non l'ho tradita
Chi ci crede, ovviamente, è un babbo. Non ho ancora riappeso le foto qui davanti alla mia scrivania, motivazioni ufficiali non ce ne sono: nel frattempo, dopo un anno, ho comprato le pile per la bilancia e mi sono pesato. Meglio stendere un velo pietoso e andare a correre con il Bagninazzo. Domani c'è Sampdoria-Inter, e sarà già un assaggio di Settembre. Qualcosa, qualcuno, mi manca.
Che io non l'ho dimenticata mai.
giovedì, agosto 28, 2008
Welcome To DisneyWorld.
Avete presente i posti tipo DisneyWorld? Ecco, a me mettono una tristezza infinita. C'è chi s'intristisce con Venezia, chi col Natale, chi con altre mille cazzate. A me personalmente, Venezia mette allegria e voglia di vivere: ed anche il Natale me lo godo abbastanza (senza esserne euforico, è chiaro). Ma un posto come DisneyWorld, signore e signori, è quanto di più vicino all'inferno io possa immaginare.
A parte sta fissa per Topolino ovunque. Una persona normale (e non una deviata come me) già di suo darebbe di matto. Gli accaniti della Disney gironzolano come degli invasati: ovunque ti giri, trovi raffigurati tutti quei cazzuti di personaggi, con MickeyMouse a farla da padrone ovviamente. C'è da impazzire. Ma fin qui vabbè, l'immersione in un altro mondo non dà comunque troppi problemi.
L'angoscia mi è salita fortissimo la mattina seguente al nostro arrivo. Andiamo a fare colazione e c'è un viavai assurdo di gente. C'è un tempo di merda, e tra tutti gli avventori della cittadella c'è chi come noi ha dovuto fare ore di aereo e di macchina per esserci: la pioggia, dunque, regala quel sapore di beffa che di certo non mette allegria. Tutti intorno a noi però, i lavoratori della cittadella si producono in un'infinità di finte gag, vocine bagninescamente dolci, sorrisi falsissimi per rendere piacevole il nostro soggiorno nel parco. Ma che cazzo vi ridete brutti stronzi! Un topo vi dà da mangiare, inetti che non siete altro! Cristo ma vengo qui una volta nella vita, mi becco l'Uragano Fay, e voi ridete??? Ma che cccazzo!!!
Decido insieme a Nick di creare allora un po' di scompiglio. Aiutati dal fatto che non capiscono la nostra lingua, blocchiamo drammaticamente la fila al buffet al momento della scelta della brioche. Nick apre la vetrina. "Nick, fai una roba, c'è una lì di fianco a te che sta aspettando. Perdiamo tempo facendo finta di essere indecisi". Il coglionazzo comincia a ridere ma ci sta. Allora quale brioche vuoi, questa? Oppure quest'altra? Io comincio a indicarle tutte, e lui fa come per prenderle e sempre ridacchiante si gira chiedendomi se sono sicuro, se non ci ho pensato abbastanza. La tipa si sta innervosendo parecchio e io continuo: Nick quella! No, quell'altra! No, quella lì sopra, ma non quella, quell'altra!
Lo scompiglio ha fine e ce ne torniamo al tavolo con la nostra brioche al cioccolato: la prima che avevo indicato.
A questo punto usciamo: mentre gironzolo scoglionato senza una meta, un inserviente fuori dalla hall allieta le clienti mostrando le sue mani coperte dai guanti bianchi di Topolino. E vai di risatine. La tristezza mi assale nuovamente. Quanto dev'essere difficile svolgere un lavoro in cui si deve essere felici per forza, sempre e comunque, qualsiasi cosa succeda per ore ed ore consecutive, giorno dopo giorno, mese dopo mese...
Saliamo sul pullman e ovviamente parte il coro "se facciamo un incidente muore solo il conducente". In certi casi è sempre meglio tirarsi fuori da soli: se aspetto questi della Disney sto fresco. Durante il viaggio io e Nick esponiamo il nostro desiderio di prendere a calci nei coglioni la mascotte di Winnie The Pooh: il Bagnino veste i panni del Moralizzatore e la smettiamo. Guai a toccargli la Disney, per lui è cosa sacra.
Ma il clou, bè, era stato l'arrivo nella nostra stanza. Sul letto avevamo trovato gli asciugamani che, in una composizione semplice e simpatica, andavano a delineare i contorni del faccione orecchiuto di Topolino. E visto che per il Bagninazzo la Disney è cosa sacra, io e Nick abbiamo deciso di apportare una leggera modifica a quanto creato dagli inservienti disneyani.
Perchè la Disney è sacra.
A parte sta fissa per Topolino ovunque. Una persona normale (e non una deviata come me) già di suo darebbe di matto. Gli accaniti della Disney gironzolano come degli invasati: ovunque ti giri, trovi raffigurati tutti quei cazzuti di personaggi, con MickeyMouse a farla da padrone ovviamente. C'è da impazzire. Ma fin qui vabbè, l'immersione in un altro mondo non dà comunque troppi problemi.
L'angoscia mi è salita fortissimo la mattina seguente al nostro arrivo. Andiamo a fare colazione e c'è un viavai assurdo di gente. C'è un tempo di merda, e tra tutti gli avventori della cittadella c'è chi come noi ha dovuto fare ore di aereo e di macchina per esserci: la pioggia, dunque, regala quel sapore di beffa che di certo non mette allegria. Tutti intorno a noi però, i lavoratori della cittadella si producono in un'infinità di finte gag, vocine bagninescamente dolci, sorrisi falsissimi per rendere piacevole il nostro soggiorno nel parco. Ma che cazzo vi ridete brutti stronzi! Un topo vi dà da mangiare, inetti che non siete altro! Cristo ma vengo qui una volta nella vita, mi becco l'Uragano Fay, e voi ridete??? Ma che cccazzo!!!
Decido insieme a Nick di creare allora un po' di scompiglio. Aiutati dal fatto che non capiscono la nostra lingua, blocchiamo drammaticamente la fila al buffet al momento della scelta della brioche. Nick apre la vetrina. "Nick, fai una roba, c'è una lì di fianco a te che sta aspettando. Perdiamo tempo facendo finta di essere indecisi". Il coglionazzo comincia a ridere ma ci sta. Allora quale brioche vuoi, questa? Oppure quest'altra? Io comincio a indicarle tutte, e lui fa come per prenderle e sempre ridacchiante si gira chiedendomi se sono sicuro, se non ci ho pensato abbastanza. La tipa si sta innervosendo parecchio e io continuo: Nick quella! No, quell'altra! No, quella lì sopra, ma non quella, quell'altra!
Lo scompiglio ha fine e ce ne torniamo al tavolo con la nostra brioche al cioccolato: la prima che avevo indicato.
A questo punto usciamo: mentre gironzolo scoglionato senza una meta, un inserviente fuori dalla hall allieta le clienti mostrando le sue mani coperte dai guanti bianchi di Topolino. E vai di risatine. La tristezza mi assale nuovamente. Quanto dev'essere difficile svolgere un lavoro in cui si deve essere felici per forza, sempre e comunque, qualsiasi cosa succeda per ore ed ore consecutive, giorno dopo giorno, mese dopo mese...
Saliamo sul pullman e ovviamente parte il coro "se facciamo un incidente muore solo il conducente". In certi casi è sempre meglio tirarsi fuori da soli: se aspetto questi della Disney sto fresco. Durante il viaggio io e Nick esponiamo il nostro desiderio di prendere a calci nei coglioni la mascotte di Winnie The Pooh: il Bagnino veste i panni del Moralizzatore e la smettiamo. Guai a toccargli la Disney, per lui è cosa sacra.
Ma il clou, bè, era stato l'arrivo nella nostra stanza. Sul letto avevamo trovato gli asciugamani che, in una composizione semplice e simpatica, andavano a delineare i contorni del faccione orecchiuto di Topolino. E visto che per il Bagninazzo la Disney è cosa sacra, io e Nick abbiamo deciso di apportare una leggera modifica a quanto creato dagli inservienti disneyani.
Perchè la Disney è sacra.
mercoledì, agosto 27, 2008
Siamo Pronti?
Suona il telefono. Mi alzo dal pc e vado di là a rispondere. Da quando sono tornato non ho più un cordless, la cosa mi fa alquanto imbestialire. Comunque vabbè, vado a rispondere al mitico telefono verde della cucina.
"Pronto?"
Nessuna risposta.
"PRONTOOOOO?" un po' cantilenante, sento un fruscio di sottofondo ma nessuna risposta.
"Prontooo?" mi gioco l'arma della dolcezza per andare incontro a chi mi sta chiamando, ma ancora niente.
"Pronto? Io sono pronto! Se anche tu sei pronto, siamo pronti in due!", e a questo punto attaccano il telefono. Io metto giù e mi metto a ridacchiare da solo, pensando "mi è uscita bene questa, hi hi hi siamo pronti in due, hehehe". Ho ridacchiato per un po' da solo, poi ho ripensato alla SG, che ieri sera mi ha detto: "stare con te non è mica semplice."
Sì, concordo, stare con me dev'essere abbastanza impegnativo. Però quante risate...
"Pronto?"
Nessuna risposta.
"PRONTOOOOO?" un po' cantilenante, sento un fruscio di sottofondo ma nessuna risposta.
"Prontooo?" mi gioco l'arma della dolcezza per andare incontro a chi mi sta chiamando, ma ancora niente.
"Pronto? Io sono pronto! Se anche tu sei pronto, siamo pronti in due!", e a questo punto attaccano il telefono. Io metto giù e mi metto a ridacchiare da solo, pensando "mi è uscita bene questa, hi hi hi siamo pronti in due, hehehe". Ho ridacchiato per un po' da solo, poi ho ripensato alla SG, che ieri sera mi ha detto: "stare con te non è mica semplice."
Sì, concordo, stare con me dev'essere abbastanza impegnativo. Però quante risate...
lunedì, agosto 25, 2008
Allora Ho Aspettato Aspettato Aspettato!
Un pacchetto di patatine davanti alla tv che trasmette SpongeBob. Mourinho che non riesce a dire una banalità neanche per sbaglio, la SuperCoppa alzata in faccia ai romanisti di merda, Totti che sbaglia il rigore della vittoria. E poi Gunny, ancora lui, in tarda serata su ReteQuattro. Il rientro a Milano è stato abbastanza scontato dal punto di vista della salute (la mia, che fa ridere): decisamente pieno di sorprese invece dal punto di vista delle emozioni.
E senza contare i discorsi notturni con la SexyGirl: quel mare là mi manca, ma tanto quest'inverno non avrò freddo.
E senza contare i discorsi notturni con la SexyGirl: quel mare là mi manca, ma tanto quest'inverno non avrò freddo.
sabato, agosto 23, 2008
Ma il Sogno Non E' Svanito.
Metto il braccio nell'acqua e guardo la scritta DREAM, fresca e nitida; sono sul kayak e mi fa male una mano, ma pazienza, ho deciso di arrivare fino a Levi Island e mi manca ancora un po' di strada. Mi concentro sul momento che sto vivendo: il paesaggio, il mare, la brezza marina, il colore che sto prendendo. Tiro fuori il braccio e il sogno non è svanito. Levi Island è ancora lì, a pochi colpi di pagaia: la scritta se n'è andata, ma è davvero un dettaglio insignificante.
sabato, agosto 02, 2008
Live From Key West.
Mentre il Bagninazzo e Nick sono alle prese con la lista della spesa, io decido di cazzeggiare un po' al pc. Niente cambia, in fin dei conti, anche ad un oceano di distanza. Basta dire l'esatto contrario del Bagnino, ed il gioco è fatto. Su questa tastiera non ci sono le lettere accentate, ma direi che non è un problema. Alla fine, voglio dire, Key West è piena di pazzi: tre in più non faranno certo la differenza.